Kate si svegliò stropicciandosi gli occhi e guardandosi intorno nella sua nuova camera.
Era circondata da valigie e scatoloni e sbuffò, pensando che prima o poi avrebbe dovuto mettere in ordine la sua roba.
Scese le scale che conducevano al piano inferiore e si recò in cucina per prendere un bicchiere d'acqua naturale, non accorgendosi di non essere da sola nella stanza.
Due occhi verdi ricoperti da ricci scuri la stavano osservando attentamente, con un sorrisetto sbilenco sulle labbra.
<<Jack, mi hai spaventata!>> disse con il battito accelerato per la paura, portandosi una mano al petto con fare teatrale.
<<Scusa,>> rispose il ragazzo sorridendo e posando sul pavimento di fianco a lui la chitarra che aveva in mano.
<<Non te ne separi mai, eh?>> chiese lei, indicandola con un gesto del capo.
<<Mai, è la mia migliore amica.>>
Kate rise leggermente.
<<Se dici così sembri un disperato senza amici.>>
<<Chissà, magari lo sono,>> scrollò le spalle, guardando in basso.
La ragazza rimase un attimo colpita da quelle parole, ma si ricompose immediatamente quando si rese conto dell'ora: 10.30. Era in ritardo per l'appuntamento con la manager!
<<Oddio, è tardissimo!>> esclamò correndo di nuovo in camera sua, lasciando Jack spiazzato.
Aprì una valigia, rovistando dentro di essa e tirando fuori i primi indumenti che le capitarono a tiro, pettinandosi i capelli in una coda alta e passandosi un po' di correttore sulle occhiaie ed un po' di mascara sulle ciglia.
Afferrò le sue fidate cuffiette, che ripose di fretta e furia in una borsa, insieme ad un pacco di fazzoletti ed alle chiavi dell'appartamento, che Faith le aveva consegnato la sera precedente.
Prese la giacca di jeans, ideale per via della temperatura primaverile tiepida della città, e ridiscese al piano inferiore.
Notò che Faith ed Autumn nel frattempo si erano svegliate e sedevano in cucina assonnate, con i capelli ancora arruffati dal cuscino.
<<Ciao ragazze, io vado, ci vediamo a pranzo!>> le liquidò velocemente, non potendo permettersi di perdere altro tempo se aveva intenzione di arrivare all'appuntamento ad un orario decente.
A passo svelto si recò alla fermata della metropolitana, con le cuffiette nelle orecchie e la musica come colonna sonora di quell'inizio di giornata.***
<<Kate, giusto?>> le chiese Ava, allungando una mano verso di lei per presentarsi.
<<Si, giusto,>> rispose stringendogliela e sedendosi di fronte a lei intorno al piccolo tavolino del bar.
<<Cosa vi porto?>> chiese un cameriere, avvicinandosi a loro.
<<Per me dei pancakes con lo sciroppo d'acero ed un cappuccino,>> disse Ava.
<<Io invece prendo un caffè ed una ciambella,>> asserì Kate dopo un attimo di riflessione.
Dopo che il ragazzo si fu allontanato, la donna iniziò a parlare:
<<Allora Kate, ti trovi bene qui a New York?>>
<<Sono arrivata qui ieri, ma per il momento sì, i miei coinquilini sono simpatici e la casa è carina; potrei davvero abituarmi a questo posto.>>
<<Sono contenta che ti trovi bene qui,>> le sorrise, per poi continuare, <<Oggi ci sarebbe un incontro con tutto il cast di "True Artist", ti va di andarci?>>
Kate ci pensò un momento, per poi rispondere:
<<Va bene.>>
In realtà era spaventata all'idea di conoscere i suoi futuri colleghi, ma prima o poi avrebbe dovuto farlo, pensò tra sè e sè.
Finito di mangiare, chiamarono un taxi e si fecero accompagnare sul set, dove una troupe stava già sistemando la scenografia per la prima registrazione.
<<Buongiorno,>> li salutò Ava, <<Lei è Kate Johnson.>>
Kate fece un passo in avanti, sorridendo timidamente.
<<Piacere,>> disse.
<<Siamo felici di conoscerti, Kate,>> rispose un uomo sulla cinquantina, <<Io sono William Jones, il produttore. Benvenuta nel cast!>>
<<Piacere, sono John White, il regista,>> si aggiunse un ragazzo più giovane, di circa trent'anni.
<<Vieni, ti presentiamo gli altri attori principali,>> continuò William.
Kate li seguì fin dentro ad un edificio alto dai muri grigi, pieno di oggetti di scena, costumi, microfoni e videocamere di tutti i tipi: un deposito.
Al centro della stanza, seduti su due sedie nere di plastica, c'erano un ragazzo dai capelli scuri ed una ragazza bionda, persino più bionda di Faith.
I ragazzi si alzarono in piedi quando la videro entrare, andandole incontro, probabilmente immaginando chi fosse.
<<Sei la ragazza che interpreterà la protagonista, vero?>> chiese la bionda.
<<Si, sono io.>>
<<Piacere, Andy Rogers,>> sorrise il ragazzo.
<<Madison Moore,>> asserì la prima con un cenno del capo.
<<Kate, Kate Johnson.>>*
I'm back!
Proverò a postare di più in questo periodo di vacanza.
-Vi💙
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SERENDIPITY
RomansaSerendipity: "an unplanned, fortunate discovery" Lui irruento, solitario, razionale. Lei testarda, romantica, sognatrice. Due sogni diversi, due passioni diverse, che li porteranno a prendere strade diverse, ma collegate. Ad accomunarli la determina...