· Il Giudizio Universale, Michelangelo Buonarroti 🖌

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Doverosa premessa: io amo alla follia Michelangelo Buonarroti. Ho una valanga di libri e riviste che parlano delle sue opere e della sua vita, ho anche comprato la sua raccolta di poesie (le amo). Per cui, probabilmente questo capitolo potrà essere molto lungo, mettetevi comodi/e, una tazza di tè in mano (o quello che preferite), e godetevi questa meraviglia!

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«Il peccato ha rotto il sodalizio tra l'uomo ed il resto del creato; l'uomo è ormai solo nella sua impresa di riscatto; ma la causa della sua disgrazia, la superbia davanti a Dio (la ubris classica) è anche la sua grandezza.»
- Giulio Carlo Argan

Il Giudizio universale di Michelangelo è considerato uno dei più grandi capolavori dell'arte occidentale. Si tratta di un affresco, realizzato tra il 1535 e il 1541 da Michelangelo Buonarroti, su commissione di Papa Clemente VII, e poi di Papa Paolo III («il Papa della Controriforma»). L'affresco ricopre totalmente la parete di fondo della Cappella Sistina, a Roma. Si tratta di una delle più grandiose rappresentazioni dell'ultima venuta alla fine dei tempi di Cristo, al secondo posto troviamo il Giudizio Universale di Giotto, alla Cappella degli Scrovegni di Padova.

Il Giudizio universale costituì uno spartiacque della storia dell'arte e del pensiero umano, ponendo fine a un'epoca intera: all'uomo forte e sicuro, l'homo faber, che aveva caratterizzato l'Umanesimo e il primo Rinascimento, che Michelangelo stes...

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Il Giudizio universale costituì uno spartiacque della storia dell'arte e del pensiero umano, ponendo fine a un'epoca intera: all'uomo forte e sicuro, l'homo faber, che aveva caratterizzato l'Umanesimo e il primo Rinascimento, che Michelangelo stesso aveva esaltato negli Ignudi della volta, subentra una visione caotica e angosciata che investe tanto i dannati quanto i beati, nella totale mancanza di certezze che rispecchia le insicurezze della nuova epoca.
Nel settembre del 1534 Michelangelo, già impegnato nella realizzazione della Sacrestia Nuova presso la Chiesa di San Lorenzo, partì da Firenze per Roma, chiamato dal pontefice ad attendere alla nuova opera.
Sulla parete dove Michelangelo si apprestava a lavorare era già presente, oltre ad altri, un affresco del Perugino, L'Assunta con Sisto IV inginocchiato. L'artista non aveva nessuna intenzione di intaccare il lavoro del suo predecessore, tuttavia, appena arrivato a Roma, seppe che Clemente VII aveva già fatto abbattere l'affresco di Perugino: i motivi si riscontrano nel fatto che il Papa, al secolo Giulio de' Medici, non poteva sopportare l'immagine del pontefice Sisto IV, complice
dell'assassinio di suo padre Giuliano de' Medici nella cosiddetta "congiura dei pazzi" (1478).

 L'artista non aveva nessuna intenzione di intaccare il lavoro del suo predecessore, tuttavia, appena arrivato a Roma, seppe che Clemente VII aveva già fatto abbattere l'affresco di Perugino: i motivi si riscontrano nel fatto che il Papa, al secol...

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