Prologo

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Correvo il più velocemente possibile, cercando di evitare i rami degli alberi che mi graffiavano. Una leggera pioggia scendeva dal cielo sempre più scuro. Oramai era sera, la visibilità era sempre meno ed ero sempre più stanca ma dovevo continuare a correre. Le ferite bruciavano e stavo perdendo le forze, ma non dovevo arrendermi. Dovevo continuare a correre, a fuggire. Avevo il fiato corto ma dovevo resistere! Li sentivo sempre più vicini, sentivo i loro ringhi, il respiro pesante per la corsa e il rumore delle foglie scricchiolanti quando le calpestavano. Loro erano veloci e robusti, mi avrebbero presa e riportata indietro con la forza, mi avrebbero fatto pentire della mia decisione e della fuga. Me l'avrebbero fatta pagare. Ma io non volevo, non volevo rivivere quei momenti, momenti di paura e dolore. Non volevo soffrire ancora. Dopotutto però era colpa mia, solo colpa della mia nascita.

Continuavo a correre, ma non sarei resistita per molto. Mi avrebbero condotta davanti al Capo, orgogliosi di avermi catturato, come quando il cane ti riporta la palla e viene ricompensato. Proprio così, il Capo avrebbe deciso la mia condanna mentre avrebbe ricompensato loro per aver riportato una preda così succulenta, come me.

La pioggia ora era molto più forte e sentivo i miei abiti tutti appiccicati, davano fastidio. All'improvviso però qualcosa mi colpì alla gamba sinistra! Caddi nel fango urlando. Una freccia mi aveva colpito e mi faceva malissimo! Non riuscivo più a muovere la gamba!
Guardai dietro di me aspettando che i miei assalitori mi attaccassero, ma erano come spariti. Si sentiva solo il picchiettare delle gocce di pioggia sulle foglie degli alberi e sul terreno. Era strano, non mi avrebbero mai lasciato lì, non avrebbero mai lasciato perdere un'opportunità del genere. Ma di loro non c'era nessuna traccia. Come polverizzati.

Poi sentii un rumore di rami spezzati, proprio davanti a me! Mi girai di colpo cercando di alzarmi, ma la gamba faceva male e non ci riuscii. Vidi una sagoma scura, alta e robusta, forse era un uomo.
Ma mi stavo lasciando andare, la vista si stava annebbiando e pian piano anche il dolore si affievoliva; non avevo più forze e volevo riposare, ero così stanca! Poi svenni.

NOTA AUTRICE
Salve a tutti! ☺
Spero che l'inizio di questa nuova storia vi piaccia e se è così lasciate una stellina ⭐
Spero di avervi incuriosito almeno un pochino.
Ci vediamo al prossimo capitolo! 👋

𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤𝐬𝐭𝐚𝐫 - 𝐁𝐫𝐨𝐤𝐞𝐧 𝐒𝐨𝐮𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora