"Stai bene?" Mi chiese Luke, leggermente ansioso.
"Sì..." Ero ancora scossa e confusa dalla rivelazione di Tahir. Come poteva conoscere chi l'aveva ucciso? Eppure sembrava sincero...
"Ma sei impazzita?" Mi urlò contro Luke.
Era molto agitato, ma perché? Non poteva semplicemente farsi gli affari suoi?Sbuffai e dissi:"Non volevo che si arrivasse a questo. La situazione è un po' sfuggita di mano"
"Questo è il tuo problema! Non vuoi, però i casini li fai!" Ribatté lui ancora arrabbiato, poi aggiunse sospirando:"Dai, andiamo a casa"
"Aspetta"
Il gruppo di ragazzi aveva lasciato alcuni zainetti per terra, così mi avvicinai e guardai dentro. Magari potevo trovare qualcosa di utile. Frugai e in una tasca nascosta trovai un sacchetto di plastica, lo aprii e ci trovai dentro qualche grammo di droga.
"È droga?" Chiese scandalizzato Luke che intanto si era avvicinato.
"Sì Scheggia, la prendo su. Potrebbe servirmi" la misi nel mio zaino ben nascosta.
"Cosa?? No! La lasci qui! Anzi andiamo dalla polizia! Non voglio che usi quella roba" disse determinato.
Ma cosa credeva? Che fossi una drogata? Facevo questa impressione?
"Ma cosa pensi? Che mi droghi? La prendo su solo per rivenderla, un po' di soldi mi potrebbero servire" dissi alzandomi.
Era senza parole, sbalordito, continuava ad aprire e richiudere la bocca. Sorrisi a quella vista, era davvero buffo.
Poi però sentimmo l'ululato della sirena della polizia e poco dopo una loro macchina sfrecciava dalla fine della strada verso di noi.
"Ora non abbiamo tempo, Scheggia. CORRI!"
Gli presi la mano e incominciai a correre il più veloce possibile. Mi era mancato scappare dagli sbirri, l'adrenalina che scorreva, il cuore che batteva e che sentivo in gola. Sentii nelle vene il brivido pungente dell'eccitazione. Adoravo correre, adoravo il modo in cui mi si svuotava la mente facendomi dimenticare tutto fuorché l'aria che mi entrava e mi usciva dai polmoni.
"Sai che posso correre a supervelocità?" Urlò Luke da dietro, ma prima che potesse partire come un fulmine gli dissi col fiatone e ridendo:" No! Fermo! Potrebbero vederti! E poi così è più divertente!"
La volante era oramai a pochi metri da noi e continuava ad accelerare, ci avrebbero preso.
"Dobbiamo arrenderci! Ci prenderanno!" Urlò impaurito Luke.
"No, Scheggia. Il momento in cui ti arrendi, è il momento in cui lasci qualcun altro vincere. E io non voglio lasciare vincere gli sbirri"
Girammo a destra, ma ci trovammo in vicolo cieco.
Maledizione!Luke stava andando in panico. Rosso in viso per la corsa, diceva cose senza senso in preda all'ansia.
Rimasi calma. Dovevo avere sangue freddo per tirarci fuori da quella situazione. Avevamo pochi secondi, da un momento all'altro gli sbirri ci avrebbero preso.
Mi guardai intorno: contro la parete di fondo c'era un cassonetto e il muro era troppo alto per poterci arrampicare. Poi, a qualche passo da noi, c'era una porticina in legno trasandata e quasi scardinata. Perfetto! Ci saremmo nascosti lì, ovunque portasse.
Presi per il braccio Luke e lo spinsi contro la porta che cigolando si aprì. Entrammo velocemente e la richiusi cercando di fare il meno rumore possibile.
Nel frattempo la macchina della polizia frenó e due portiere sbatterono. I passi degli agenti rimbombarono per la piccola stanzetta vecchia e piena di polvere.
Li sentii avvicinare e all'improvviso vidi l'ombra del poliziotto da sotto lo spiraglio della porta. Si era fermato proprio davanti.
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𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤𝐬𝐭𝐚𝐫 - 𝐁𝐫𝐨𝐤𝐞𝐧 𝐒𝐨𝐮𝐥
FantasyUna ragazza, dal passato tormentato, è costretta a fuggire da quella che credeva essere la sua casa per colpa di un dono speciale. Per colpa di questo dono quelli che credeva essere amici divennero mostri egoisti. Così si chiuse in sé stessa e il...