"Chi non muore si rivede" continuò lui, avvicinandosi sempre di più e continuando a fissarmi negli occhi. Io non abbassai lo sguardo, non volevo mostrare debolezza.
Risposi ridendo:"Beh, sembri più morto tu che me. Sei un fantasma?"
I suoi occhi divennero una fessura e il labbro inferiore cominciò a tremare per la rabbia. Non gli piaceva quando qualcuno cercava di superarlo o non stava sotto i suoi ordini.
"Se non stai zitta ti tolgo quella risata dal tuo faccino" minacciò sputando a terra. Oramai era a qualche passo da me.
Alcuni degli altri ragazzi dietro Tahir, probabilmente i più piccoli o i più paurosi, si allontanarono di qualche metro, mentre quelli più curiosi guardavano avidi la scena. Doveva essere divertente e raro vedere il loro capo litigare con la famigerata e pluriricercata Blackstar.
Soprattutto perché quasi nessuno si era mai sognato di ribattere Tahir. Era famoso per i suoi pugni ben mirati, se non si era esperti o non si conosceva la sua tecnica, in pochi secondi eri KO.
Fortunatamente grazie ai vari anni passati in strada ero diventata esperta nei combattimenti e conoscevo abbastanza la sua tecnica. Mi ero imbattuta in lui qualche volta perché rubava le mie poche cose o voleva semplicemente prendersela con qualcuno."Cosa ti porta qui, Blackstar? Ti mancano i miei pugni?" Si prese gioco di me.
Decisi di prenderlo di sorpresa perché mi stava innervosendo. Così, di scatto, lo presi per il colletto della maglietta, lo sbattei contro il muro più vicino e avvicinai la pistola alla sua tempia.
Sul suo volto subito si disegnò un'espressione confusa e sbalordita. I ragazzi dietro sussultarono e si allontanarono di qualche altro passo."Che ne dici di provare il mio nuovo gioiellino?" Gli dissi, riferendomi alla pistola.
"Non... non ho paura di te! N-non avresti mai il coraggio di... di uccidermi!" Rispose cercando di non far trasparire la sua paura, nonostante lo sentissi tremare.
Un ragazzo dai capelli rossi, piuttosto mingherlino e con le lentiggini disse, rivolto al suo capo:"Capo? Non hai sentito la notizia? Blackstar è un'assassina! Ha già ucciso" poi corse via, insieme a un altro gruppetto, forse per paura che puntassi la pistola anche contro di loro. Non mi interessava niente di loro, ora nel mio mirino c'era Tahir.
Tahir gemette. Mi dava soddisfazione vederlo intimorito e bloccato al muro. Un oscuro pensiero mi passò per l'anticamera del cervello: ce l'avevo in pugno, perché non ucciderlo?
Ci sarebbe stata una persona in meno al mondo, ma nessuno se ne sarebbe accorto più di tanto.
Dovevo solo premere il dito e tutto sarebbe finito. Avrei visto il suo arrogante sorriso abbassarsi in una smorfia di dolore, avrei visto i suoi occhi neri, ora pieni di paura, chiudersi e mai più riaprirsi. Sarebbe stato meglio per tutti. Per me, per i ragazzi sottomessi e per le brave persone che sarebbero state rapinate da una persona in meno. Avrei sciolto una banda di delinquenti, d'altronde lui era il capo, il centro.
Dovevo solo fare forza sul dito e in neanche un secondo tutto sarebbe finito.D'altronde dicevano l'avessi già fatto. Mi avevano dato la colpa per aver ucciso un bambino anche se non sapevano com'erano andati i fatti, non c'erano. Bastava dare la colpa a qualcuno, a qualcuno di plausibile e credibile, a me, un'innocente, e il caso era chiuso.
Non sapevano che oltre a me ed Oliver c'era un'altra persona nella stanza. Un uomo che cercava me, la strega lupo a cui voleva sottrarre tutti i poteri fino all'anima. Voleva lasciarmi vuota, assente, un ammasso di pelle e ossa, senz'anima e senza cuore. Ma sfortunatamente incontrò un ostacolo, un bambino dall' anima pura e buona che si frappose tra lui e l'obiettivo da porre a termine. La volontà di Oliver era così ferrea che fece rimbalzare tutti i campi di forza che l'uomo lanciava contro di noi. Un campo di forza più potente però lo lanciò contro la finestra che si ruppe e lo fece precipitare dal settimo piano. Loro non hanno visto con quanta forza Oliver si è battuto per me, per la sua "sorellona", non hanno visto la paura nei suoi occhi mentre precipitava e il sangue attorno al suo corpo immobile e piegato innaturalmente sul marciapiede sottostante.Da quel momento tutti credettero alla polizia e i miei genitori adottivi mi riportarono per l'ennesima volta in riformatorio. Le voci circolarono in fretta e in poco tempo tutti nella cittadina credevano di sapere cos'avevo fatto, mi accusavano di essere un'assassina. Avevo solo 14 anni quando decisi di vivere definitivamente per strada, chi mi avrebbe più voluto dopo questa disgrazia? Ero diventata un mostro per tutti. Siccome non riuscivo a convincere nessuno che non ero stata io, decisi di tenermi quell'appellativo, mi sarebbe tornato utile per intimidire qualcuno, come stava succedendo proprio ora.
Tahir continuava a tremare e cercò di dire agli altri di aiutarlo, ma nessuno sembrava intenzionato a muoversi verso la sua direzione, anzi piano piano tutti scappavano.
"Dimmi perché non dovrei ucciderti?" Chiesi.
Deglutí e con la voce che tremava disse:"Non puoi uccidermi... so cose che tu non sai"
Che cosa voleva dire?
"Come per esempio cercare di non farsi bloccare al muro da una persona con una pistola?" Dissi ironica.
Lui continuó, ora con sguardo risoluto:"So che non sei stata tu ad uccidere quel bambino. Io so chi è stato"
Com'era possibile? Cosa ne sapeva?
"Stai bluffando!" Dissi con rabbia stringendo di più la pistola.
"NO! Io lavoro per lui!"
Ero confusa. Il grande Tahir, colui che non amava essere umiliato e battuto, quello che voleva avere sempre una supremazia su tutti, era un sottomesso? E per di più dell'uomo che aveva ucciso Oliver? Non potevo crederci.
In quell'attimo di confusione mollai leggermente la presa sulla pistola e Tahir ne approfittó, ribaltando le situazioni. Ora ero io contro il muro con una pistola puntata alla testa.
Cercai di togliermelo di dosso, ma era troppo pesante e non ci riuscii. Dovevo ammettere che ora avevo paura.Guardandomi vittorioso disse:"È un peccato rovinare un così bel faccino! Ma voglio provare il mio nuovo gioiellino, vero Blackstar?"
Usava le mie stesse battute, patetico!
Poi una luce gialla mi fece chiudere gli occhi e quando li riaprii, Tahir correva via e davanti a me Luke mi guardava preoccupato.
NOTA AUTRICE
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Abbiamo scoperto un altro pezzo del passato di Aria, che capiremo meglio nel prossimo capitolo.
Alla prossima!
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𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤𝐬𝐭𝐚𝐫 - 𝐁𝐫𝐨𝐤𝐞𝐧 𝐒𝐨𝐮𝐥
FantasyUna ragazza, dal passato tormentato, è costretta a fuggire da quella che credeva essere la sua casa per colpa di un dono speciale. Per colpa di questo dono quelli che credeva essere amici divennero mostri egoisti. Così si chiuse in sé stessa e il...