Eva mi abbracciò forte sussurrandomi con le lacrime agli occhi:"Grazie al cielo, Aria. Credevo non ce l'avresti fatta!!"
Sorrisi, ricambiando l'abbraccio e dissi:"Era ora che ti ricambiassi il favore"
Mi aveva sempre aiutato molto quando non avevo una casa, quando ero sola.
E' arrivata nella mia vita senza fare rumore, ha visto una porta che non si reggeva in piedi, ha pensato di entrare, senza suonare, per non svegliare certi demoni che mi portavo e mi porto dentro da troppo tempo. E' come un uragano nel deserto, non ha fatto altro che trasformare le lame in dolci presenze, le delusioni in motivi di riscattarsi, le persone false in voglia di lasciarle stare. Già, perchè da quando la conosco non mi accontento più di avere attorno chiunque, perchè mi ha dimostrato che di persone "migliori" ce ne sono una su un milione e lei è la mia persona migliore, una di quelle che arrivano dopo centomila sbagli, ma che ti fanno dimenticare tutto, in una volta soltanto. Cento mila sbagli fa, non pensavo che avrei avuto una persona bella come lei nella mia vita e anche se litighiamo spesso, io ci sarò sempre per Eva, qualunque cosa accada.Le dissi:"Eva, mi devi promettere una cosa"
"Qualunque cosa" mi disse guardandomi negli occhi e tenendomi la mano.
"Promettimi che te ne andrai, che non tornerai più a Mystery Spell finchè non sconfiggerò Hunter"
"Cosa? No, non posso. Voglio starti vicina!"
Sospirai. Voleva starmi vicina per non farmi affrontare tutto questo da sola, ma se lei sarebbe rimasta, avrebbe rischiato che loro la riprendessero e le avrebbero fatto del male, perché la prossima volta non ci sarebbero andati leggeri. Io non volevo. Questa era la mia battaglia. Non potevo permettere a nessuno di prendere il mio posto. Non potevo permettere che qualcuno si facesse male al posto mio. Non potevo. Non volevo fare altri errori, mi sono costati caro. Non ne volevo aggiungere un altro alla mia lista fin troppo lunga.
Così la supplicai con lo sguardo e le dissi:"Ti prego! Non voglio che ti faccia male per colpa mia. Ti prometto che una volta finito tutto ci sentiremo, ma per ora dovrai sparire da Mystery Spell"
Cedette dicendo che sarebbe andata in una cittadina a qualche ora da qui, dove lavorava suo padre.
Dopo che se ne fu andata, uscii fuori e mi appoggiai alla ringhiera delle scale guardando l'alba. Ero stressata, avevo bisogno di rilassarmi, dovevo fumare. Così tirai fuori un pacchetto e accesi una sigaretta che mi portai alla bocca.
Fumare mi piaceva, mi rilassava, mi faceva scappare da una realtà che opprimeva. Avrei voluto fumare così tanto e poi scomparire con il fumo.Sentii la porta dietro di me sbattere e qualcuno che si appoggiava alla ringhiera. Mi girai e incontrai gli occhi castani di Luke che mi guardavano preoccupati.
"Sai che il fumo uccide?" Mi chiese con disinvoltura.
"Ma chi te l'ha detto che voglio vivere, o come voglio vivere? Magari sto cercando solo di anticipare la fine" Risposi formando una nuvola di fumo davanti a me.
Non sopporto questo moralismo falso di gente capace solo a giudicare. Si, cazzo, fumo. E spero davvero che danneggi la gente che mi sta attorno."Da quando fumi?" Mi chiese ancora lui.
Ma perché stiamo parlando del fumo? Cosa gliene importava?
Aspirai e dissi:"Da quando ho visto sui pacchetti "il fumo uccide""
Ho sempre visto il fumo come una svago, un modo per sfogare i problemi e scaricarli. È vero, il fumo fa male. La sigaretta fa venire un tumore. La canna danneggia il cervello. Non sono mai stata il tipo da canna, ho preferito sempre le sigarette perché mi sentivo tale e quale a loro,venivo accesa e poi buttata via dopo essere stata consumata.
Sospirò mettendosi una mano nei capelli e scompigliandoli. Gli davano un'aria più selvaggia, più ribelle.
Poi si girò a guardare il sole che pian piano si levava in alto per dare il via ad un nuovo giorno e disse:"Dovresti smettere di fumare, ti fai solo del male"
Risposi apatica:"Il dolore che provo mi ucciderà, prima di quanto possa farlo un pacco di sigarette al giorno".
Buttai via il mozzicone di sigaretta e mi voltai a guardare quel sole rosa, sfumato di rosso. Mi era sempre piaciuta l'alba, il sole che sorge, l'inizio di un nuovo giorno.
Speravo che ogni giorno mi avrebbe portato più felicità e amore, speravo che sarebbe andato sempre meglio, ma invece tutto si rompeva sempre di più, si frantumava in mille pezzi e io mi arrendevo. Quel che è perduto è perduto, non si può far niente il più delle volte. Ci si arrende quando si è stanchi di combattere. Ci si arrende per disperazione e non per debolezza. Ci si arrende perche è l'unica soluzione avvicinabile, l'unica volta che per vivere è necessario indietreggiare, farsi da parte. L'unica volta in cui davvero non è tempo per noi.Oramai il sole era sorto del tutto, i lampioni si stavano spegnendo e le macchine passavano con più frequenza davanti al portone della villa.
Luke si girò e mi guardò negli occhi, i suoi, marroni e caldi come un giorno d'estate, sembravano annegare nei miei, azzurri e freddi, come una notte d'inverno. Sembrava mi leggessero dentro. Poi disse:"Perché lo volevi fare?"
All'inizio non capii. A cosa si stava riferendo?
Così capendo che ero confusa si spiegò meglio:"Perché volevi uccidere Hunter?"
"Per vendetta. Dicono che la vendetta corrompa l'anima, che se intraprendi quella strada non tornerai mai indietro, ma a volte abbracciare l'oscurità è l'unico modo per ottenere giustizia".
I suoi occhi erano ancora fissi nei miei e un calore piacevole si stava espandendo nel mio corpo. Come poteva un solo sguardo farmi quest'effetto? Come faceva a far crollare la mia armatura? Come faceva a farmi sentire così sensibile e sola?
"Non devi pagare con la stessa moneta, devi dimostrare di essere migliore"
"Ma non ce la faccio! Non sono migliore di lui! Sono cattiva! Ho fatto cose che non immagini neanche. Non posso fingermi qualcun altro, non posso fingere di essere buona!"
Mi guardò sbalordito. Forse non credeva esistesse una persona come me, così a pezzi da voler uccidere qualcuno, da volersi uccidere e allo stesso tempo salvare le persone più care.
Mi sedetti sui gradini della scala con le mani nei capelli e poco dopo mi raggiunse.
Perché doveva essere così perfetto? Vicino a lui mi sentivo inutile, mi sentivo niente. Odiavo tutto di lui. Come può uno essere così perfetto?
Continuai il mio discorso, calmandomi e sostenendo la mia tesi:"Essere cattivi non sempre è una colpa. A volte è la vita che fa diventare così. Ma è una colpa fingersi buoni. Quello sì, è imperdonabile"
"Nell'oscurità c'è sempre della purezza. E tu ne hai più di quanta possa immaginare, solo che non riesci a vederla, sei chiusa nel tuo bozzolo di dolore e cattiveria. Ma non preoccuparti, riuscirò a farla brillare più che mai" disse in modo enigmatico Luke, mettendomi un braccio attorno alle spalle.
Non mi ritrassi, avevo un disperato bisogno di amore che mi giocai anche l'ultimo frammento di cuore sperando che anch'esso non tornasse distrutto.
Così, seduti insieme su quei gradini, capii di potermi fidare. Per la prima volta dopo tanto tempo, sentivo di poter essere me stessa.NOTA AUTRICE
Buon pomeriggio!
Finalmente sono riuscita a pubblicare un nuovo capitolo!
Spero vi piaccia!
Alla prossima!
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𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤𝐬𝐭𝐚𝐫 - 𝐁𝐫𝐨𝐤𝐞𝐧 𝐒𝐨𝐮𝐥
FantasíaUna ragazza, dal passato tormentato, è costretta a fuggire da quella che credeva essere la sua casa per colpa di un dono speciale. Per colpa di questo dono quelli che credeva essere amici divennero mostri egoisti. Così si chiuse in sé stessa e il...