*.•Ben, i've a cancer•.*

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-allora pornostar, avete finito di saltarvi addosso l'uno con l'altro?- disse Rami.
-in realtà Joe si dovrebbe spostare...- risposi.
Joe all'inizio sembrava non capire, poi guardò dove si era seduto e capì. Si fece rosso come un pomodorino e scese subito.
-Joe lo so io perché non ti eri accorto di dove fossi seduto, ormai sei abituato.- disse ridendo Rami. Gli lanciai un cuscino in faccia e mi misi la maglietta.
-parlando di cose serie, cosa stavi dicendo di Lucy?- disse Joe bevendo un bicchiere d'acqua preso prima.
-beh...(si converte al pomodoresimo) diciamo che forse è...incinta.- disse tutto ad un fiato.
Io rimasi fermo con i pantaloni messi in una sola gamba, mentre Joe sputò direttamente l'acqua in faccia a Rami.
-che cosa hai fatto? Rami per l'amor di Dio non dire cazzate. Ha 25 anni! È ancora piccola, non credi?- aggiunsi io.
-lo so, amico. Io il 12 maggio faccio 38 anni, mentre lei ne ha solo 25! Se ci vedono ci scambiano per padre e figlia!-  rispose.
-cosa fai ora?- disse Joe vedendo che Rami stava uscendo dalla stanza.
-vado a cercare Lucy, dirle che è finita e scappare in Messico. Genio, vado a stare con lei !-rispose alterato Rami chiudendo la porta.
Dopo che la porta si chiuse Joe si chiuse immediatamente in bagno. "sarà uno dei suoi soliti attacchi di cagarella" pensai ridendo. Passati 10 minuti non vedevo più Joe ritornare dal bagno, mi stavo preoccupando inizialmente, ma vedendo che uscì dal bagno mi calmai. Era giù di tono, bianco cadaverico.
-Ben, devo parlarti.- disse.
Ecco. Sicuramente non sarebbe nulla di positivo visto il suo tono di voce. Cominciai a farmi 1000 film mentali sul perché Joe dovesse parlarmi, ma a risvegliarmi dai miei pensieri fu Joe con la mano mi scuoteva violentemente.
-si, ti ascolto. Dimmi pure.- risposi con tono calmo, la situazione era un po' tesa e quindi non volevo "appesantirla" ancora.
-allora, avrai notato sicuramente che in questo ultimo periodo non sto molto bene. Attacchi improvvisi che mi fanno saltare per correre in bagno, pelle e capelli sempre più rovinati...quando tu eri ancora a registrare il film in Italia io andai a farmi una visita medica in un ospedale specializzato per la cura di patologie inspiegabili, proprio perché non sapevo perché stessi così male. Dopo una serie di controlli mi arrivarono i risultati inclusa la patologia che mi avevano diagnosticato.- disse interrompendo il suo stesso discorso. Si mise le mani davanti agli occhi cominciando a singhiozzare. Non feci altro che farlo calmare, avevo ansia per ciò che doveva dire e non mi piaceva vederlo piangere. Presi la sua testa fra le mani e gli scoccai un bacio sulla fronte, dicendo "stai calmo, qualsiasi cosa sarà resterò sempre accanto a te e lo sai." Presi le sue mani nelle mie e lo feci sedere sul letto.
-ti sei calmato?- Dissi una decina di minuti dopo accarezzandogli la testa.
-si.- rispose.
-puoi quindi dirmi cosa succede?- domandai.
-ora si. La patologia diagnosticata era un tumore al pancreas.- sputò tutto ad fiato.
Rimasi fermo davanti al moro incapace di parlare o muovermi. Ero paralizzato e l'unica cosa che riuscivo a fare era stare fermo a pensare se stesse scherzando o meno. Dalla sua espressione non sembrava stesse scherzando, perciò capii e mi misi a piangere.
-non ti mettere pure tu.- disse alzandosi e uscendo dalla stanza di corsa. lo raggiunsi subito essendo più veloce di lui, lo presi da un braccio e lo riportai in camera. Lo poggiai sul letto e gli bloccai le braccia. Inizialmente si dimenava per liberarsi dalla mia presa, ma poi vedendo che non mi muovevo si calmò.
-scusa se ho avuto quella reazione, ma ho bisogno di sorrisi e non di pianti, specialmente ora. Se hai intenzione di piangere per me o davanti a me per questa situazione è meglio chiuderla qui. Anche se farà male a entrambi.- disse Joe.
-puoi dirmi di uccidermi, ma non potrai mai dire di non piangere per questa situazione. Anche se ci provassi non ci riuscirei, perché ora  che so la verità non faccio altro che pensare a questo.- Dissi continuando a piangere.-perciò non puoi dirmi di non piangere, perché anche se ti dicessi di sì non riuscirei a non farlo.-
-allora sarà meglio far finta che tutto quello che c'è stato non ci sia mai stato.- Rispose.
-forse sarà meglio così.- risposi.
-allora, posso andare?- chiese Joe
facendo per alzarsi.
-certo.- risposi. E dopo che Joe uscì dalla porta della stanza scoppiai in un mix di rabbia e tristezza che mi fecero perdere completamente il lume della ragione.
spazio autrice:
ehi bella gente, come va?
Sono sicura che dopo questo capitolo mi odierete, ma fidatevi che è tutto programmato.😌ho appena visto he abbiamo superato le 100 visualizzazioni, e sembrerà una cavolata ma ho pianto. Non mi sarei mai aspettata che in soli 6 capitoli pubblicati sarei riuscita a crescere così, vi amo brutti🤧
cosa pensate di questo capitolo?
-soff🦋

i need him. *.•an Hardzello story•.*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora