Inizio

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È un tipico pomeriggio piovoso, d'altronde ne vediamo molti da queste parti; sono circa le 17, fuori è già buio. Evan, disteso al mio fianco, dorme da un bel pezzo, è così bello: la sua pelle somiglia al tempo fuori, fredda e bianca. Il piumone, di un colore grigiastro e morbido come i suoi capelli, ci scalda dal gelo esterno.
Indossa una maglia color bianco antico, dei pantaloni neri e quegli occhiali da vista che lo fanno sembrare Johnny Depp, personalmente a me fa impazzire. Io ho una cipolla tutta scompigliata, un maglioncino rosso porpora e dei pantaloni neri di una tuta qualsiasi. Dopo tutto ciò che abbiamo passato, i problemi, le incomprensioni e le discussioni non mi sarei mai immaginata di finire così, l'una accanto all'altro...
Dopo un'ora passata a fissarlo e ad ammirare la sua straordinaria bellezza, si sveglia e con un filo di voce mi chiede cosa stessi facendo, io gli rispondo che nell'attesa del suo risveglio ammiro le gocce d'acqua che con tanta grazia colano dalla finestra; adoro le giornate di pioggia. Non ho voglia di dirgli che ho passato l'ultima ora a fissarlo mentre dormiva, mi giudicherebbe sicuramente 'pronta' per il manicomio.

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