Capitolo 3

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La sveglia suona alle 7.00, il primo giorno sta per cominciare, sinceramente non ho intenzione di sistemarmi e farmi bella, l'ho già fatto ieri sera e non ero tanto a mio agio; vesto un semplice outfit con un jeans e una felpa grigia con un cappuccio per potermi coprire la testa in caso di pessime figure e non potranno mancare delle comode scarpe da ginnastica per non farmi venire il dolore ai piedi.
L'edificio dove si svolgono le lezioni dista dieci minuti da qua, sono le 7.45 e preferisco uscire ora almeno non faccio tardi; in prima ora ho lezione di matematica, seconda e terza ora letteratura inglese, la quarta ora fisica, la quinta scienze e la sesta biologia; non male come inizio dai, alla fine sono materie molto interessanti soprattutto letteratura inglese.
Avendo due anni più di me Evan frequenterà altre lezioni e lo vedrò solamente quando capita durante l'intervallo; Aria segue il mio stesso corso essendo anche lei una matricola al primo anno.
Appena entro nell'aula noto i banchi che sono disposti in tre file, ognuna composta da tre posti, e che gli ultimi tre banchi nella fila sinistra vicino alla finestra sono già occupati da Aria e un'altra ragazza; mi fa cenno con la mano di avvicinarmi.
Questa ragazza a primo impatto è un po' stravagante, ha dei capelli neri e lunghi, un piercing al naso e molti sull'orecchio, chiaramente è il mio opposto, ma ora mi avvicino per conoscerla.
"Ciao Hailey, vieni, siediti qui, ti ho occupato un posto accanto a noi. Ti presento Marselin."
Nonostante non ci conosciamo bene, tenermi un posto il primo giorno di scuola è un gesto molto gentile, comunque sia il nome Marselin gli si addice, è particolare quanto lei.
"Piacere Marselin, sono Hailey!"
"Piacere mio Hailey, non ti ho mai visto qui, immagino tu venga da fuori."
"Sì, Pittsburgh, Pennsylvania."
"Come mai questo cambiamento?"
"Ne avevo bisogno e poi mi è sempre piaciuto il Canada come paese."
"Ah, beh in effetti è molto bello, ma sono sicura che anche Pittsburgh lo sia!"
"Davvero molto bella." ribatto.
"Sta cominciando la lezione, è iniziato ufficialmente il nostro primo giorno al college, dai ragazze, cinque anni insieme, ce la possiamo fare!"
Dolo l'incoraggiamento di Aria, o almeno ci ha provato, iniziamo questo nuovo percorso.
La prima ora è già passata, come al solito non abbiamo fatto nulla, infondo avevamo solo un'ora non abbiamo combinato nulla, ma abbiamo lasciato spazio alle presentazioni, ora ho due ore di letteratura inglese; durante i dieci minuti di pausa tra un'ora e l'altra vado al mio armadietto con sopra il numero 17, il caso ha voluto darmi proprio il mio numero fortunato, per posare i libri di matematica e prendere quelli per la lezione successiva... In lontananza, seduto su una panchina vedo Evan con vicino una ragazza. Mando subito un messaggio a David.
'Senti, c'è Evan con un'altra ragazza, cosa devo fare? Chi è?'
Non avendo una risposta immediata inizio ad agitarmi, ma devo mantenere la calma, in fin dei conti David ha detto che è un bravo ragazzo. Sono arrivati cinque minuti e mi arriva il messaggio, ma lo leggerò in classe altrimenti faccio tardi.
'Com'è esteticamente?'
In cinque minuti è riuscito a scrivermi solo questo...
'Ha i capelli lunghi, ma non troppo, poco sotto le spalle e castani; è alta, molto alta rispetto a me e con un bel fisico.'
...
'È Scarlett, la sua ex ragazza, spesso si incontrano e si siedono per parlare, ma non chiedermi di cosa perché non so come aiutarti, scusami.'
Perché dovrebbe stare con la sua ex ragazza, non credo di aver fatto nulla di male... Ma non ho voglia di farmi mille paranoie, potrebbe anche essere nulla di importante.
Dopo due ore strazianti finalmente c'è l'intervallo e posso rilassarmi fumando una sigaretta all'aria aperta, da sola, senza nessuno attorno; nel corso della lezione di letteratura ho preso appunti, ma non sono riuscita a seguire molto, pensavo ancora ad Evan.
Sono le 12.00, l'ora di fisica è andata, ma restano ancora scienze e biologia dopo la pausa pranzo; per andare in mensa mi fanno strada Aria e Marselin, ne sanno di più riguardo il college a differenza mia, anche se già ho fatto un giro di visita ieri con David, devo ancora abituarmi.
"Dobbiamo sbrigarci a prendere il pranzo, la mensa è quasi piena, altrimenti ci tocca sulle scale fuori e fidati non è un granché." dice Aria.
"Come mai sulle scale fuori? E perché non è un granché?"
"Ti spiego dopo caso mai, andiamo!"
"Va bene."
Mi avvicino al bancone e allungo la mano per prendere un vassoio, l'indecisione per il cibo è di una quantità enorme; vado dritta per prendere uno smoked meat sandwich che mi è stato consigliato da David ieri, infatti oltre a spiegarmi dove si trovava la mensa mi ha anche accennato alcuni piatti tipici canadesi tra cui questo squisito panino che viene farcito con del petto di carne di manzo affumicato, adoro la carne, ed impreziosito da numerose spezie come il pepe, il coriandolo, l'aglio e semi di senape; con una banana split come dolce e una bottiglietta d'acqua frizzante.
Una volta che tutte e tre abbiamo il vassoio pieno per il pranzo, riusciamo a trovare un tavolo libero al lato destro della sala.
Nel bel mezzo della pausa vedo David ed Evan venire verso il nostro tavolo, mi alzo con un salto dalla sedia e naturalmente abbraccio David salutandolo con un bacio sulla guancia e con molta tranquillità saluto anche Evan. Evan prende una sedia vuota dal tavolo davanti al nostro e si siede accanto a me.
"Ciao."
"Ehi."
"Tutto apposto?"
"Sì, tu?"
"Ora sto meglio."
"Bene."
"Come sta andando il primo giorno?" mi domanda.
"Non male, ho materie interessanti."
"Parla per te!" si intromette Aria.
Faccio una risata un po' forzata, infondo non mi sento tanto a mio agio, non l'ho guardato neanche negli occhi per tutto il tempo.
"Vado fuori, ci vediamo più tardi e noi ci vediamo tra poco in classe."
Mi accendo una sigaretta e dopo neanche cinque minuti ved uscire dalla porta della mensa David.
"Che ci fai qui?" gli domando.
"Niente, volevo vedere cosa stessi facendo, come mai sei uscita qui da sola?"
"Avevo bisogno di una sigaretta, mi sono un po' alterata riguardo il tuo messaggio di prima, ma ora sto meglio."
"Sicura?"
"Sì, mi hai detto che è un ragazzo per bene, e mi fido di te, per questo ora come ora sono tranquilla, però non ho mangiato la mia banana split."
Fa una risata sotto i baffi e dallo zaino tira fuori una scatola di plastica con un cucchiaino; dentro quella scatola c'è la felicità, una banana split con tre palle di gelato: due al fior di latte e una alla fragola posizionata al centro, con sopra della glassa al cioccolato e della panna ai lati, con una ciliegina per decorare il tutto; amo già questo ragazzo, saremo ottimi amici!
"Grazie mille!"
"Prego, immaginavo che ti avrebbe resa felice, però ora devo andare, ci sentiamo più tardi."
Gli do un abbraccio e se ne va.
L'ora della pausa pranzo è finita. Sono le 13.00 ed ho ancora scienze e biologia; appena finisco la lezione andrò di corsa in camera a farmi una doccia e a prepararmi dato che questo pomeriggio oltre a studiare devo andare di nuovo a scuola per segnarmi ad alcuni corsi pomeridiani sia sportivi che per passare il tempo e per avere crediti in più.
Non so cosa scegliere tra tutti quanti; c'è cucina, recitazione, addirittura fotografia; l'unica cosa certa è che mi segno per fare i provini per provare ad entrare nella squadra di pallavolo, comunque mi appassiona fotografia tra tutti quelli che ci sono a disposizione, di conseguenza credo di prendere questo corso, gli orari sono dalle 15.00 alle 17.00 il lunedì, il giovedì e il venerdì. Torno in camera ed inizio a studiare le materie per domani, non ho altri impegni, Evan starà sicuramente agli allenamenti, David non risponde neanche ai messaggi ed Aria è uscita per alcune commissioni, rimango da sola, quindi una volta finito con i compiti mangerò qualcosa per cena e me ne andrò a letto senza nessuna preoccupazione per la prima volta.

Oggi dopo le lezioni avrò la prima prova di pallavolo, fortunatamente mi sono portata il completino della squadra in cui giocavo a Pittsburgh e devo solo sperare che vada bene. Marselin oggi non c'è a scuola, ma Aria si e vado dritta verso di lei per sedermi al suo fianco.
"Ehi, come mai ieri sei uscita da sola dalla mensa?"
"Avevo bisogno di una sigaretta, solitamente fumo dopo i pasti."
"Ah okay, tutto apposto per il resto?"
"Certo, perché non dovrebbe?"
"Ho visto Evan con Scarlett e pensavo ti avesse dato fastidio."
"No, già me l'ha detto David, ma sono abbastanza tranquilla."
"Sicura?"
"Sì."
"Meglio così."
"Già."
"Hai impegni oggi pomeriggio?"
"Sì, ho le selezioni per la squadra di pallavolo, tu?"
"Speravo nella tua compagnia, ma credo che me ne starò in camera a finire i compiti o magari a dare una sistemata."
"Già, magari dai una sistemata..." scoppiamo a ridere entrambe.
Le ore passano, la mattina se ne va velocemente e sono le 14.30, mi reco nello spogliatoio della palestra e mi trovo davanti due ragazze, di cui una già vista, Madison che ho conosciuto la prima sera quando siamo andati al cinema e un'altra sua amica: magra, bionda, molto carina.
"Ciao, Hailey giusto? Ti ricordi di me? Sono Madison, lei è Sophia Hughes una mia cara amica."
"Piacere Sophia, sono Hailey..." la guardo un attimo e poi ho un'illuminazione "... Comunque si mi ricordo di te." mi rivolgo a Madison sorridendo.
"Piacere mio Hailey, sei la ragazza nuova?"
"Sì, sono io."
A pelle sembra dolce e abbastanza tranquilla.
"Scusate ragazze, ma ora fanno le selezioni per la squadra femminile di pallavolo giusto?"
"Sì, dobbiamo fare la prova anche noi, iniziamo tra pochi minuti."
"Andiamo insieme allora?"
"Certo."

Non sono mai stata così stanca, mi hanno stremata, ma sono orgogliosa di ciò che ho dato, mi mancava entrare in un campo di pallavolo vero e proprio, i ruoli, il rumore dei palloni  che sbattono a terra prima di una battuta o nella pausa tra un esercizio ed un altro, la sensazione di dover dare tutta te stessa per aiutare la squadra, ogni piccola cosa riesce a darmi una carica pazzesca e mi fa vivere dentro.
Non so perché, ma ho voglia di vedere Evan, la collina davanti al campo dove sono stata con David è libera, posso sedermi ed osservarlo in meritato silenzio, col vento gelato che mi accarezza la pelle profumata dopo aver fatto una doccia calda e intensa durata circa venti minuti e fa venire i brividi.
Ho voglia di parlargli, credo sia possibile avvicinarmi...
Mi alzo con fatica a causa della stanchezza e con molta calma mi dirigo al campo, mentre al tempo stesso lui si gira incrociando il mio sguardo, inizia a correre verso di me. Sto iniziando ad avere caldo nonostante le basse temperature... Appena si avvicina mi abbraccia forte e appoggiando la testa al suo petto riesco a sentire il suo profumo, calcolando che gli allenamenti sono iniziati solamente da dieci minuti.
"Che ci fai qui?"
"Devo parlarti, hai tempo o vuoi che ci vediamo un'altra volta?"
"Lasciami il tuo numero e una sera di queste ti porto a cena fuori."
"No... Ma accetto l'invito ed attendo che tu ti faccia vedere."
Tutto ad un tratto inizia a piovere, ho appena lavato i capelli e di certo non voglio farlo per la seconda volta in un giorno solo, tiro su il cappuccio della felpa per evitare di bagnarli e mi volto per andarmene... Ma mi afferra il braccio dandomi un bacio e lasciando cadere il suo casco a terra, un bacio bagnato, dai suoi capelli colano le gocce d'acqua che scivolano dolcemente sul mio viso bianco come la neve con un leggero rossore dovuto alla vergogna del momento, mi stacco e me ne vado di corsa.

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