Sono passati tre mesi, le cose tra me e Evan vanno a gonfie vele, ci sono stati alcuni litigi, ma tutti superati con calma e pazienza. Siamo ad ottobre e tra poco sarà il mio compleanno, sinceramente non so neanche se ho voglia di festeggiare, l'unica cosa che amo veramente è che le temperature si stanno abbassando sempre di più. Sono le 17.00 e sono sdraiata sul letto praticamente da dopo le lezioni, Aria è fuori con alcuni amici, non ho voglia di fare nulla, quando sento bussare... Con molta fatica e coraggio mi alzo dal letto in condizioni pessime: capelli in disordine, il pigiama nero con i cuoricini bianchi e le mie meravigliose pantofole rosa che ricordano il colore dei maialini.
Mi dirigo verso la porta sentendo bussare una seconda volta con più rumore.
"Arrivo, arrivo... Un attimo!" strillo a chiunque ci sia dall'altra parte.
Apro la porta... È David, spalanco gli occhi e la chiudo immediatamente sbattendola.
"Cosa ci fai qui?" gli urlo da dietro la porta.
"Non avevo nulla da fare e volevo vedere se fossi in camera per parlare un po', ora ho la conferma che ci sei, apri."
"Ehm... Si... In questo momento ho da fare..." mi guardo intorno cercando un idea per un ottima scusa, sono in condizioni imbarazzanti non può entrare "... Sto facendo i compiti e poi non mi sento bene, è meglio che passi un'altra volta!" è vero che siamo buoni amici da ormai sei mesi, ma mi vergogno a farmi vedere così ed entra in ballo la mia timidezza giustamente.
"Dai apri, ormai sto imparando a conoscerti, lo so che non stai facendo niente e non stai male, non m'importa di come sei vestita, qualsiasi cosa tu indossi sei e rimarrai sempre un cucciolo di panda!" si mette a ridere facendo scappare un sorriso anche a me, un sorriso che sa di dolce.
"Che palle..." sbuffo.
Apro la porta lasciandola socchiusa e rivado nel letto.
"Si può?" mi fa.
"No..." e mi scappa una risata.
"Ma sei a letto? Non hai gli allenamenti di pallavolo?"
"Cosa ne sai tu dei miei allenamenti scusa?" sono al quanto curiosa della sua risposta.
"Beh, quando sono andato in segreteria a vedere i miei orari degli allenamenti ho buttato un occhio anche su i tuoi."
"Okay... Prima di tutto gli allenamenti dato che hai visto gli orari sono dalle 14.00 alle 16.00 ed ora sono le 17.05... E poi non ci sono andata."
"Calmati però... Come mai non sei andata?"
"Non mi sento molto bene, te l'ho detto prima!"
"Cos'hai?" si preoccupa all'istante.
"Mi sento strana, non ho voglia praticamente di fare nulla, mi sento debole, però stai tranquillo."
"Ne hai parlato anche con Evan."
"L'ultima volta che l'ho sentito è stato dopo la fine delle lezioni ed ora si sta allenando, gli manderò un messaggio più tardi."
"Va bene, ma senti a proposito di non fare nulla, tra una settimana è il tuo compleanno vecchietta..." mi da un pizzicotto sulla guancia "... Cos'hai intenzione di fare?"
"Mah, proprio niente, non ho voglia di festeggiare."
"Ma come no, i diciotto anni vengono una volta sola..."
"No."
"Sei una guastafeste."
"Lo so, grazie."
"Dai... Qualcosa dovrai pur fare!"
"No... Non ne ho voglia davvero... Preferisco passare una bella serata a dormire."
"Ma sei davvero..."
"Sono davvero cosa...?"
"Incredibile... Stavo per dire incredibile."
"Sì... Certo."
"Beh, io vado, ci sentiamo stasera?" "Credo di sì."
"Sai, non ho voglia di parlare con una sfaticata, guastafeste che non ha voglia di alzarsi neanche dal letto..." si alza ignorandomi completamente.
"Che fai non mi saluti?"
"Oh... Scusa, mi stavo per dimenticare..."
Si avvicina a me, dopo aver fatto un grande sforzo alzandomi solo per avere un suo abbraccio, ma mi fa cadere nuovamente sul letto dandomi una spinta.
"Io ti uccido." sono state le mie ultime parole.
"Sei alta un metro e cinquanta centimetri... Ma cosa vuoi fare?" si piazza davanti a me guardandomi dritto negli occhi.
"Ah... Dunque mi prendi anche in giro?"
"Lo sai che ti adoro... Vieni qui!" mi prende dalle mani portandomi al suo petto e stringendomi forte a lui.
"Purtroppo ti adoro anche io... Non posso farci nulla... Sei adoraile." ci salutiamo e se ne va.
David è andato via già da un'ora e mezza, mando un messaggio ad Evan per sapere se ha voglia di stare insieme questa sera, non sono in vena di uscire; la testa mi fa veramente male ed ho bisogno di qualche suo bacio e di una bella dormita.
Gli mando un messaggio.
'Ciao, hai da fare stasera?'
Risponde sul momento.
'No piccola, perché?'
'Non mi sento molto bene, se ti va possiamo mangiare qualcosa insieme e magari vederci un film.'
'Certo, ho da poco finito di allenarmi, mi lavo, passo a prendere qualcosa per cena, affitto un film o meglio ancora un cartone e arrivo da te.'
'Ti aspetto.'
Vuole affittare un cartone... Credo che mi vizia un po' troppo... Sa già cosa mi piace solamente dopo tre mesi.
Passa un'altra ora e risento bussare alla porta.
"Ehi piccola." mi bacia.
"Ehi... Muoio di fame, cos'hai preso?" il mio stomaco brontola da mezz'ora.
Sfoggia le buste del Mc Donald da dietro la schiena che emanano un profumo da far venire l'acquolina in bocca e un cartone della Disney, lo abbraccio e gli riempio il viso ed il collo di baci, ci sdraiamo sul letto ed inizia a parlarmi.
"Piaciuta la sorpresa?"
"Non potevo desiderare cena migliore."
Fa una risata.
"Sono contento di farti stare meglio, ma dimmi, come mai non ti senti bene?"
"Non ne ho idea amore, mi sento debole, mi gira la testa e fino a un'ora fa avevo un enorme bisogno di dormire... Ora mi hai portato il Mc e sto meglio, poi ci sei tu e sto alla grande."
"Sei bellissima, soprattutto mentre mangi, ti giuro che ti sorridono gli occhi."
Gli sfodero un sorriso.
"Ma senti, cosa vuoi fare per il tuo compleanno?"
"Amore anche tu la stessa domanda... Non ho voglia di festeggiare."
"Farai diciotto anni, perché non dovresti organizzare nulla, è un giorno importante."
"Non lo so, ma non mi va tanto."
"Okay..."
Non insiste a lungo, non me la racconta giusta...
Finiamo di mangiare e ci mettiamo sotto le coperte a vedere il cartone, mi stringe tra le sue grosse braccia e il suo profumo mi da alla testa, è davvero intenso. Finito il film si è fatta una certa ora ed Evan deve rientrare al suo dormitorio, ma non voglio che vada... Aria non è ancora tornata e di stare sola non mi va per niente... Ma credo che devo per forza.
"Devi proprio andare?" gli domando pregandolo con lo sguardo di rimanere.
"Sì piccola, non immagini minimamente quanto vorrei passare ancora del tempo con te, ma devo andare."
"Va bene... Ci vediamo domani allora."
"Ma certo."
"Buonanotte amore, sogni d'oro!"
"Buonanotte a te amore mio."
Mi da un bacio che dura bene o male più di due minuti, mi abbraccia, mi da un altro bacio sulla fronte, che personalmente sono i più belli... E va via.
Vado dritta al letto dopo aver gettato la spazzatura, magari domani mi sentirò meglio.

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Finalmente Noi
RomanceCambiare vita è sempre un passo molto importante: vuol dire cambiare paese, cambiare amici, non avere più la tua famiglia al tuo fianco. Hailey l'ha fatto e per lei non è stato facile, ma grazie ad Aria, a David e a Evan riuscirà ad affrontare la ba...