《12》

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"Dai Isaac...andrà tutto bene" gli dico mentre carichiamo le nostre valigie sul taxi che ci porterà via da qui ma lui mi guarda con gli occhi arrossati dal pianto isterico che ha avuto appena è ritornato a casa "No Derek...niente andrà bene...mai" risponde serrando la mascella. Sono le sei e dieci di mattina e non si vede né si sente anima viva tranne un respiro affannoso che arriva dal fondo della strada "Isaac! Isaac! Non te ne andare ti prego!" urla Grace sbracciandosi per farsi vedere da noi ma la ignoro come se non ci fosse. Questa ragazza ci ha dato troppo problemi per i miei gusti "Grace..." sento sussurrare ad Isaac che la guarda avvicinarsi lentamente così decido io: apro lo sportello del taxi, faccio salire mio fratello che non dice niente, salgo anche io e faccio partire il taxi velocemente. Isaac prova a girarsi ma lo blocco e scuoto testa "No Isaac...lascia perdere" dico sospirando pesantemente prima di appoggiarmi allo schienale. Isaac è stato in silenzio tutto il tempo del tragitto verso l'aeroporto ma quando arriviamo a destinazione dice "Non voglio andarmene...non scopriranno mai cosa ho fatto" lo guardo irritato prima di andare verso il check-in dove paghiamo i biglietti per andare a Londra che dista circa 6 ore da qui. Ci dirigiamo verso la prima classe dove ci sistemiamo nei posti a nostro piacimento "Derek...perché vuoi andartene? Non ti trovi bene? Non ci pensi a Tyler?" mi chiede mio fratello sussurrando mentre vedo che gli si inumidiscono gli occhi perché sta per piangere "Isaac...io non voglio andarmene ma...siamo costretti e tu lo sai. Ce la faremo anche questa volta, vedrai...è sempre stato così" rispondo appoggiandogli una mano sulla spalla così lui si gira verso di me per abbracciarmi e piangere. Credo che per Isaac questa volta sia stato più dura lasciare un luogo rispetto agli altri forse anche perché c'era Grace e lui si era invaghito di lei ma una ragazza non può stravoggergli la vita in questo modo, per questo dobbiamo andarcene. Grace lo stava ferendo.

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Mi alzo dal letto e guardo il cellulare, le 5:20 di mattina così mi vesto velocemente per poi precipitarmi al piano di sotto dove trovo Lyla e Elliot che mi sorride appena mi vede scendere dalle scale "Voi che ci fate qui? Come avete fatto ad entrare? Perché siete qui?!" chiedo arrabbiata ma soprattutto in ansia perché devo andare da Isaac prima che parta "Calmati Grace...siamo venuti qui per impedirti di andare da Isaac...suo fratello ci ha chiesto di fare questa cosa perché lo stai ferendo, sai? Isaac è più un ragazzo da una sola notte ma con te non c'è riuscito e tu gli sei entrato ovunque" risponde Elliot alzandosi in piedi per bloccare l'uscita di casa "Ragazzi! Io devo andare da lui! Voglio salutarlo un ultima volta! Per favore..." dico quasi supplicandoli ma loro sorridono come per prendermi in giro "È questo il punto. Se tu vai da Isaac lui non riuscirà ad andarsene perché sa che ti lascerà sola senza nessuno su cui contare ma se tu non ci vai saprà che tu stai bene, più o meno, e sarà più tranquillo...perciò, lascialo andare" finisce Elliot uscendo da casa mia portandosi dietro anche Lyla che mi guarda annoiata per un po' prima di lasciarmi sola. Mi precipito subito alla porta sul retro e corro. Corro più veloce che posso. Sono le 5:45 e inizio a riconoscere il quartiere dove vivono i due fratelli, infatti dopo poco vedo un taxi davanti ad una casa e due ragazzi in piedi con le valigie in mano così mi metto a correre verso di loro urlando "Isaac! Isaac! Non te ne andare ti prego!". Mentre li raggiungo vedo Isaac che mi guarda triste ma Derek fa una cosa che mi sorprende: apre lo sportello del taxi e sale sia suo fratello che lui per poi partire velocemente sparendo davanti ai miei occhi mentre li vedo allontanarsi. Sento gli occhi che mi bruciano e dopo poco inizio a piangere disperata perché ora sono sola, senza nessuno su cui posso contare "Isaac..." sussurro sedendomi sui gradini di quelli che erano di casa sua "Scusa...aspetti qualcuno?" mi chiede qualcuno dopo un po' di silenzio così sollevo lo sguardo e vedo un ragazzo alto con gli occhiali da sole e i capelli ricci e castani scuri con qualche sfumatura di rame "No..." rispondo guardando per terra ma questo ragazzo mi sta ancora davanti così mi asciugo le lacrime e mi alzo pronta a ritornare a casa perché poi devo andare a scuola "Scusami...devo passare" gli dico perché si è messo proprio in mezzo bloccandomi la strada. Lo guardo malissimo e solo ora mi accorgo che ha gli occhi azzurri chiaro perche si è tolto gli occhiali "Come ti chiami?" continua lui come se non mi avesse sentita parlare "Grace...devo andare" insisto alzando un po' la voce ma lui sorride tranquillamente come se non avessi detto niente "Io sono Dimitri...e sono al tuo servizio" finisce lui facendo un profondo inchino davanti a me sorprendendomi "Scusa ma devo proprio andare...Dimitri" sibilo facendomi spazio e lasciandolo lì impalato così mi avvio verso casa arrabbiata e preoccupata. Appena svolto l'angolo me lo ritrovo davanti con gli occhiali appoggiati sul suo naso perfetto "Mamma! Sono a casa!" dico entrando per poi chiudermi la porta alle spalle senza accorgermi che Dimitri è già entrato senza il mio permesso "Che ci fai qui? Non ti conosco nemmeno e tu fai come se fosse tutto normale" dico irritata ma lui mi ignora e sorride a mia madre che sta scendendo le scale "Ciao Dimitri! Vedo che hai conosciuto mia figlia" dice lei abbracciandolo confondendomi ancora di più e infatti se ne accorge così mi sorride imbarazzata e dice "Grace, lui è Dimitri. Uno dei nostri migliori cacciatori. L'ho chiamato perché sapevo che i tuoi migliori amici se ne sono andati e tu rimarresti sola, perciò lui sarà il tuo unico e migliore amico".

I Gemelli MaddoxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora