|Capitolo 11|

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La serata si conclude alle undici e mezza quando tutti tornano a casa, tranne Yoongi che resta ad aiutarmi per ripulire tutto. Sono contento di passare qualche minuto da soli, tuttavia noto che tiene sempre lo sguardo basso, oppure cerca di evitare il mio. Ha un atteggiamento più freddo nei miei confronti, non accenna a una parola. Sembra un blocco di ghiaccio, sto per chiedergli se è successo qualcosa, ma mi interrompe bruscamente impedendomi così di aprire bocca.

«Qui ho finito, perciò torno a casa. Ci vediamo a scuola» dice, già pronto ad avviarsi verso il salotto per riprendere la sua giacca.
«Aspetta Yoongi!» esclamo, afferrando il suo braccio per farlo voltare verso di me.
«È successo qualcosa? Sembri strano»

«Niente» risponde in fretta, senza neanche lasciar trapelare qualche emozione sul suo volto.

«Non è vero, altrimenti non mi tratteresti così. Ho fatto qualcosa di sbagliato?» domando, per poi bloccargli la strada.

«Come dovrei trattarti scusa? Tanto sei solo un passatempo, no?» afferma con un pizzico di sarcasmo e gli occhi strette in due fessure.
Ho capito a cosa si riferisce, riesco a notare solo la delusione nei suoi occhi e vorrei davvero tirarmi uno schiaffo in testa per ciò che ho combinato.

«Ti riferisci alla mia conversazione con Kook, vero?» abbasso lo sguardo verso le sue scarpe, sono stato un completo idiota a dire quelle cose.

«Tu che dici?»

«Non volevo dire quello Yoongi»

«Ah allora adesso ho pure difficoltà di comprensione. Comodo rimangiarsi le parole? Dio, mi fai incavolare Jimin!» grida, per poi tirare una botta al muro che mi costringe ad avvicinarmi a lui per controllare che stia bene. Tuttavia si allontana da me e comincia a camminare avanti e indietro per il salotto, per calmarsi.

«Almeno lasciami spiegare, ti prego»

«No Jimin, è già la seconda volta che non ti fidi di me! Come puoi solo pensare che io non voglia averti intorno? Davvero pensi che io sia così superficiale?» domanda con rabbia, per poi tornare esattamente davanti a me.

«No Yoongi, ti prego! Io mi fido ciecamente di te, l'ho detto perché pensavo che tu non volessi stare con uno come me» Alzo anche io il tono di voce, per contrastare la sua agitazione.

«Tu proprio non vuoi capirlo, mi piaci Jimin! Ma mi ferisce il fatto che tu possa pensare una cosa tanto stupida su di me! Ti ho chiesto di parlarmi ogni qual volta avessi dei dubbi, ma tu preferisci fare di testa tua e allontanarmi. È vero, non ci conosciamo da tanto, ma tutto ciò che abbiamo condiviso non significa nulla? Anche quello che è successo poco fa a cena. Tu continui a dipingermi come una persona superficiale che, a quanto sembra, basa le sue relazioni sull'aspetto fisico delle persone!»  dice gesticolando rabbiosamente. Se non lo conoscessi, avrei paura a stargli tanto vicino in questo momento.

«Anche tu mi piaci Hyung, non volevo dire quelle cose»

«Sì, ma lo hai fatto. Senti torno a casa, ho bisogno di pensarci su. Mi sto solo agitando e questi non fa bene a nessuno dei due» si calma, prima di avvicinarsi alla porta.

«No, non lasciarmi solo!» Lo trattengo ancora per un braccio, ma lui mi scansa leggermente ed esce da casa mia, ma prima di uscire completamente mi saluta con un ultimo "Buona notte", per poi avanzare verso casa sua.

Rimango fermo davanti alla porta. Sento qualcosa di umido toccarmi le labbra e, solo ora, mi accorgo di star piangendo. Mi appoggio con la schiena alla porta e continuo a darmi dello stupido mentalmente. Corro verso la mia camera e mi lascio cadere sul letto, nel mentre continuo a piangere, tanto da addormentarmi ancora vestito e con le scarpe ai piedi.

𝐓𝐫𝐞𝐚𝐬𝐮𝐫𝐞 - 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐦𝐢𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora