|Capitolo 27|

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ATTENZIONE: in questo capitolo è presente una scena smut, se non vi piace saltatela (ve la indico tra gli asterischi***)

Mia mamma, davanti a noi, apre la porta d'ingresso ed io, con il cuore in gola, entro seguito da Yoongi. Mi tornano alla mente tutte le immagini dell'altra sera. La corsa verso le scale, le sue mani sudice sul mio corpo, i colpi, il dolore. Inizio a tremare e Yoongi se ne accorge.
"Signora, porto Jimin in camera" avverte mia madre, la quale annuisce e si rivolge verso la cucina per preparare la cena.
Yoongi mi aiuta a salire le scale, ma è alquanto difficile, dal momento che tremo come una foglia.
Arriviamo lentamente in camera mia, dove resto fermo nel mezzo. Sento due forti braccia circondarmi il busto da dietro, Yoongi appoggia il capo sulla mia spalla sinistra e mi parla all'orecchio, mentre io chiudo gli occhi istintivamente.
"Amore, concentrati su di me, ok? So che, adesso, casa tua ti provoca brutte sensazioni, ma prova a scacciarle. Nei punti in cui ha camminato lui, cammineremo noi. Gli oggetti che ha toccato, li toccheremo noi. Non ci sarà più traccia di lui, ma per farlo devi avere coraggio." Mi afferra le mani e continua stringermi a sé.
"Puoi suonare per me? Ti prego" mi giro tra le sue braccia e vi ci appoggio le mie mani.
"Adesso?" Probabilmente non se lo aspettava. Annuisco e, senza attendere una sua risposta, lo strascino verso la camera con il pianoforte. Lo faccio sedere sulla panca davanti ad esso, mi siedo a gambe incrociate affianco a lui e appoggio la testa sulla sua spalla.
Improvvisa qualcosa di semplice ma rilassante. Chiudo gli occhi e immagino di volare insieme a lui, lontano da tutto e tutti. Resterei così per sempre, nella nostra piccola bolla di amore e piacere.
Lui e la musica, insieme, sono qualcosa di troppo bello per essere spiegati a parole. Non riuscirei a descrivere ciò che provo quando suona, mi sembra davvero di entrare in un altro mondo, solamente nostro.
Dopo pochi minuti finisce, ma non oso spostarmi dalla mia posizione.
Mi circonda con un braccio e restiamo così per lunghi minuti, interrotti dal bussare di mia madre alla porta.
"Ragazzi, è pronta la cena" ci richiama, prima di tornare in cucina.
Andiamo verso la cucina e ci sediamo ai lei dell'isola per mangiare.
Osservo il piatto davanti a me colmo di carne e verdure, non è troppo impegnativo. Posso farcela. Yoongi ha già iniziato a mangiare e non sembra far caso al mio piatto ancora pieno.
Prendo le posate e divido il tutto in piccoli pezzi, ne infilo uno ad uno in bocca e, alla fine, riesco a mangiarne metà.
Appena riappoggio le posate, non mi sento in colpa. Anzi, mi sento forte e un po' fiero di me.
Una volta finito, mi afferra la mano e mi accompagna fino alla mia camera, per prendere un paio di coperte. Mi porta fino al balcone e saliamo insieme sul tetto.
Si sdraia nel mio solito posto e mi fa segno di avvicinarmi. Mi stendo anche io, avvolgendomi nella coperta e appoggiandomi a lui.
"Questo è paradiso" sussurra, stringendo un braccio attorno alla mia vita.
"Quando hai il primo appuntamento con la psicologa?" Chiede, lasciando lente carezze sulla schiena.
"Mi sembra mercoledì prossimo" alzo le spalle in segno di incertezza, non mi ricordo se mercoledì o giovedì prossimo.
"Allora quando avrai finito con lei, ti porto a cena fuori." Mi stringo forte a lui e bacio la sua guancia.
"Grazie amore" sussurro, per poi spostare il mio percorso di baci fino alle sue labbra. Chiudo gli occhi e sento le sue morbide labbra a contatto con le mie. Ci diamo tanti piccoli baci, particolarmente lenti.
All'ennesimo bacio, mordo il suo labbro inferiore e lui, in seguito, fa lo stesso con il mio labbro superiore. Mi sposto direttamente sopra di lui, senza mai annullare il contatto tra le nostre bocche. Mi avvicina a sé con le braccia e finisco completamente steso sopra di lui. Continuiamo il nostro bacio, stavolta caratterizzato da uno scontrarsi dolce e lento di lingue. Appoggio la mano sinistra sulla sua guancia, mentre lui porta le sue alla base della mia schiena.
"Ti amo" spero mi abbia sentito, dal momento che la mia voce è davvero bassa.
"Ti amo" ripete, fissandomi per qualche secondo. Interrompo il bacio e appoggio la testa sul suo petto.
"Quanto tornerai a scuola?" Porta una mano tra i miei capelli, provandomi una serie di brividi alla base del collo.
"Lunedì. Mia mamma ha già consegnato il certificato medico, così non rompono" vorrei restare in questa posizione per il resto della mia vita, non c'è una particella del mio corpo che non sia a contatto con il suo. Il suo profumo mi riempie le narici e non riesco a fare a meno di sorridere, strisciando la punta del naso sul suo collo.
"Vediamo i ragazzi la settimana prossima?" continua lui, portando una mano alla mia nuca per passarla tra i capelli.
Cavolo, è vero. L'ultima volta che li ho visti è stato quasi una settimana fa in ospedale. "Assolutamente, però non so cosa organizzare. Insomma, restiamo sempre a casa mia a mangiare e guardare film. So che l'importante è stare insieme, ma potremmo fare qualcosa di diverso."
Non so cosa proporre. Andare al cinema? Mi sembra un po' scontato. L'importante è passare una serata con loro, perciò ovunque andremo penso sarà perfetto.
"Ho un'idea, tu non preoccuparti. Organizzo tutto io" riesco a sentire gli ingranaggi del suo cervello fin qui.
"Ho un po' paura delle tue idee" mi diverto a prenderlo in giro. Quando si offende sembra un piccolo gattino arrabbiato, cerca di fare il broncio, ma non ci riesce.
"Finora le mie idee ti sono sempre piaciute" inizia a farmi il solletico e non riesco a stare fermo. Non riesco neanche a trattenere le risate, che mi portano a lacrimare.
"Okok! Le tue idee sono stupende, anche se alcune mie idee sono migliori" ribatto secco, senza mollare il discorso.
"Sì certo, contaci" ritorno a guardare le stelle, ma vengo interrotto dai suoi movimenti.

***

"Che fai?" Lo vedo spostarsi sopra di me, per poi scendere verso il basso. Adesso si trova in una zona molto pericolosa, sopratutto per me, e non riesco a vedere i suoi movimenti per via della coperta.
"Yoongi, non vorrai mica-" non riesco a terminare la frase che sento le sue mani abbassare l'elastico della mia tuta.
"Ma che fai?! Non sul tetto!" Non posso urlare, altrimenti mi sentirebbero tutti i vicini e mia madre, perciò cerco di sussurrare nel modo più perentorio possibile. Mi toglie i pantaloni totalmente e porta le mani all'elastico dei boxer.
"No Yoongi...ah" non riesco a controllare un gemito, quando porta una mano sul mio membro. Mi toglie i boxer e sento qualcosa di umido sulla coscia.
Mi sta facendo un fottuto succhiotto troppo vicino alle mie parti intime.
Quando si stacca, non sento più niente per un paio di secondi, se non il dolore provocato dall'erezione che ho tra le gambe.
Mi si blocca il respiro, quando avverto la sua lingua sulla mia lunghezza. La circonda completamente con la bocca e io mi sento quasi esplodere. Porto istintivamente una mano tra i suoi capelli e cerco in tutti i modi di trattenere i gemiti.
Me ne scappa uno, quando infila un dito dentro di me, senza neanche avvisarmi.
"Ah!" Urlo, per poi tapparmi la bocca con una mano.
Inizia a muovere il dito dentro di me, facendomi contorcere dal piacere. Aumenta anche la velocità dei movimenti con la bocca. Si allontana dal mio membro, per poi uscire con la testa dalla coperta.
"Che credi di fare?" Dico alterato, dal momento che si è fermato così, dal nulla.
"Aspetta piccolo" ride, per poi slacciarsi la cintura. Ora capisco.
Allinea il suo membro alla mia entrata e si spinge lentamente dentro di me. Per poco non urlo per il dolore, ma qualche lacrima scende comunque. Ho il respiro corto, la fronte sudata e il didietro in fiamme.
"Scusa, ora passa." Mi sussurra, iniziando a baciare ogni centimetro del mio viso. Aspetto qualche secondo per abituarmi alla sua presenza, per poi fargli cenno di continuare. Inizia con delle spinte esasperatamente lente, per poi aumentare di poco. Intreccia le sue dita con le mie, bloccandomi le mani ai lati della testa. Circondo il suo bacino con le gambe e lo sento perfettamente dentro di me. È una sensazione stupenda, non riuscirei a descriverlo a parole. Mi sento completo, protetto e amato. Quando stiamo per arrivare al culmine, si stacca leggermente da me, ma io lo riporto verso di me.
"Vieni dentro di me, ti prego" sussurro, ormai al limite.
"Ma non ho il preservativo" mi guarda confuso, ormai anche lui travolto dal piacere.
"Fallo" sussurro infine, per poi unire le nostre labbra, nel momento esatto in cui veniamo, io tra i nostri corpi e lui dentro di me. È una sensazione stupenda, mi sento completamente legato a lui.

***

"Ti ho già detto che ti amo?" Domanda, sfiorandomi il naso con il suo.
"Mmh sì, ma non mi dispiace risentirlo" sorrido, stanco per l'amplesso appena avuto.
"Ti amo"
"Anche io"

𝐓𝐫𝐞𝐚𝐬𝐮𝐫𝐞 - 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐦𝐢𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora