|Capitolo 13|

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ATTENZIONE: in questo capitolo è presente una scena di violenza. Se non ve la sentite, non leggetela. (Ve la indico tra gli asterischi **)

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M.P: Yoongi, ho capito perché non vuoi più i soldi, ma almeno una parte devi accettarla.
Yoongi: Accettarli sarebbe come affermare che la nostra relazione non vale niente. È diventato troppo importante, non posso perderlo.
M.P: Se non fosse stato per il lavoro, non ti saresti mai avvicinato a Jimin. Ti sei impegnato e quindi ti devo pagare.
Yoongi: Ho già preso la mia decisione, le auguro una buona giornata.
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Durante la ricreazione io e Kook andiamo verso i nostri armadietti e veniamo raggiunti in contemporanea dai nostri ragazzi. Abbraccio di slancio Yoongi e vedo il mio migliore amico avvicinarsi subito a Taehyung.
«Ciao piccolo, non ti avevo visto all'entrata» sussurra Yoongi, prima di baciarmi a stampo.
«Sì, sono arrivato in ritardo» ammetto, allacciando le braccia intorno al suo busto. Appoggio la testa sul suo petto e mi rilasso nel nostro abbraccio affettuoso.

«Il mio piccolino ha dormito troppo?» ride lui, stringendo maggiormente le braccia intorno alla mia vita.
«Disse colui che non poteva uscire a passeggiare perché doveva fare un pisolino» rispondo io in tono sarcastico, ricevendo in risposta un pizzico sul fianco.

Sta per ribattere, ma veniamo interrotti da qualcuno che spinge Yoongi, portando anche me ad urtare gli armadietti alle mie spalle.
Ci giriamo verso l'artefice di questa mossa da imbecilli e con poca sorpresa vediamo il ghigno disgustoso di Brad e il suo branco di amici.
Potrei fingermi sorpreso, ma ormai ci sono abituato.
«Evitate di fare certe oscenità in pubblico, potreste scandalizzare i bambini» esclama lui, guardandomi con espressione schifata.
Trattengo Yoongi per un braccio e stringo forte la sua mano. So cosa prova e non voglio che finisca nei guai per colpa di quell'idiota, perciò appoggio il mio petto alla sua schiena nel tentativo di calmarlo.

«Non dici niente questa volta? Strano, di solito le difendete sempre le vostre checche dalle boccucce d'oro» sputa fuori con cattiveria. Vorrei schiaffeggiarlo, ma ho capito il suo intento.
«Io ti uccido» dice Taehyung, ma blocco qualsiasi sua mossa, mettendomi davanti ai miei amici a scudo.
«Smettila Brad! Vuoi solamente provocarli, affinché finiscano loro nei guai. Non siamo tutti stupidi quanto te, quindi ti consiglio di trovarti qualcosa di interessante da fare, piuttosto che infastidire chi ha già trovato uno scopo nella vita» esclamo con non so quale coraggio.
Per fortuna, suona la campanella e possiamo allontanarci da lui, ma so che non è finita qui. Mi pentirò di ciò che ho fatto, ma almeno l'ho zittito per un po'.

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Arrivati all'ora di pranzo, mentre io e Kook ci stiamo dirigendo verso la mensa, veniamo bloccati da qualcuno che ci tira verso l'uscita posteriore della scuola. Quella zona solitamente non è mai frequentata da nessuno, dal momento che è cosparsa principalmente da erbacce, alcune sedie e banchi rotti. Non è una delle zone che preferisco della scuola, perciò ritrovarmi esattamente al centro di esso mi provoca un brivido di paura.
Veniamo spinti entrambi contro il muro, con tale forza da rimanere storditi per qualche secondo. Davanti a noi ci sono Brad e altri due ragazzi più grandi di noi, sia di età sia di statura.
«Ecco qua le due principessine coraggiose»  ghigna lui, prima di indietreggiare per fare avanzare gli altri due ragazzi.
«Procedete pure» dà l'ordine ai suoi amici che, senza esitare, si accaniscono contro di noi. Uno di loro mi tira un pugno in pancia, talmente forte da farmi piegare in due. Mi arriva poi una ginocchiata sulla guancia e un pugno in viso. Cado a terra, non riuscendo a contrastare la sua figura per via del dolore che piano piano si propaga in tutto il corpo.
Vedo con la coda dell'occhio che anche Kook è nelle stesse condizioni, perciò cerco di avanzare verso il ragazzo che lo sta colpendo, ma vengo trattenuto nuovamente dall'altro.
«Va bene ragazzi, così può bastare. Penso abbiano imparato la lezione. Non azzardarti mai più ad alzare il tono con me» si avvicina a me e mi afferra il viso con la mano, per sussurrare le ultime parole al mio orecchio.
Prima di andarsene mi spinge verso il terreno e tira un calcio in pancia, sia a me sia a Kook.
Si allontanano tutti e tre insieme, mentre io e il mio migliore amico restiamo stesi a terra per una decina di minuti, privi di forze. Sento un forte bruciore alla gola, provo a tossire un paio di volte e noto che dalle mie labbra cola un po' di sangue. La testa gira tantissimo e a stento riesco ad appoggiarmi con la schiena al muro.
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𝐓𝐫𝐞𝐚𝐬𝐮𝐫𝐞 - 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐦𝐢𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora