Lux, quando fu il momento, andò alla stazione londinese e fiutò la magia in alcuni individui che decise quindi di seguire. Vide in questo modo l'accesso al binario 9 e 3/4, e, con la calma dell'acqua in quiete, attraversò il muro che lo condusse davanti al treno. Appena Lux entrò nella prima cabina che aveva trovato vuota, la sua bacchetta sigillò la porta in modo da impedire a chiunque di entrare e di interferire con Lux e i suoi pensieri. Lux doveva concentrarsi su quello che lo aspettava e su quello che doveva fare. Lux doveva assolutamente sfruttare la sua permanenza ad Hogwarts per accedere alla conoscenza più alta che quel luogo potesse conferirgli: la sezione proibita. Ovviamente c'erano costantemente degli Hostes a sorveglianza, e l'accesso in generale alla biblioteca avveniva solo su richiesta. Se nessuno poteva entrare liberamente in biblioteca, figurarsi nella sezione proibita. Lux doveva quindi entrarci in un'altra forma: doveva diventare un animagus. Mentre pensava in quale animale fosse più conveniente trasformarsi, ecco bussare alla porta della sua cabina un giovane studente che, come Lux, anche lui stava andando per la prima volta ad Hogwarts. Lux acconsentì a farlo entrare, e la sua bacchetta ripristinò subito dopo l'incantesimo di protezione precedentemente lanciato. Quel giovane aveva qualcosa che Lux fiutò subito e ne rimase in un certo senso sorpreso. Non era un bene materiale. Quel giovane studente aveva una mente brillante, la più brillante che Lux avesse mai percepito. Lo studente, dopo essersi seduto, guardò Lux e percepì anche lui qualcosa di diverso, qualcosa di estremamente potente, ma non comprese a pieno ciò che aveva di fronte a lui. Quello studente si presentò quindi a Lux: si chiamava Sollerte Stazio. La famiglia Stazio era molto nota nell'ambiente dei maghi, apparteneva alla massima gerarchia sociale, erano tutti purosangue ed erano gli unici, insieme a pochi altri, che non venivano mai nemmeno toccati dagli Hostes. Lux Extulit rispose alla sua presentazione col suo nome e riprese immediatamente i suoi pensieri. Sollerte, dopo un lungo silenzio, tentò di stringere amicizia con Lux. Gli chiese dove vivesse, chi fossero i suoi genitori, gli mostrò la bacchetta e gli chiese di ricambiare. Tutti tentativi inutili, il massimo risultato ottenuto fu un sorriso appena accennato. Lux non aveva tempo da dedicare agli altri. Lux doveva pensare al suo futuro. Sollerte, dopo un altro lungo silenzio, tentò nuovamente un approccio con Lux, gli chiese: "Non ho mai sentito parlare della tua famiglia, che lavoro fa tuo padre? ... Deduco sia un babbano... Conosco tutte le famiglie di maghi purosangue... Extulit non me la ricordo... Sei un mezzosangue? ... Ma allora come mai un nato babbano come te non è minimamente spaventato da uno come me? Non ti spaventa la magia? ... Non riesco a capire come mai non traspare dalla tua faccia la benché minima emozione... No tu non sei mezzosangue... La tua magia è troppo forte... La percepisco... I tuoi genitori non sono di Londra... I tuoi genitori devono essere morti perché altrimenti non saresti stato invitato ad Hogwarts... Sono morti contro Voldemort?" A quest'ultima domanda Lux si girò di scatto, guardò freddamente Sollerte e gli disse: "Sei bravo a fare deduzioni, tuttavia sei stato incapace di capire l'unica cosa che avresti dovuto capire, se avessi voluto parlare con te ti avrei risposto già alla prima domanda, come mai non riesci a sopportare il silenzio? Ti fa paura? Ti spaventa la prospettiva di non avere nessuno con cui interagire? Hai bisogno di parlare con gli altri perché non sei in grado di parlare con te stesso? È paura quello che sto vedendo ora nei tuoi occhi? Ti faccio paura? Un purosangue aristocratico come te è stato cresciuto con tutto l'amore di questo mondo vero? Sei cresciuto sempre senza problemi... Nessuno ha mai osato non rivolgerti la parola vero? Nessuno ti ha mai guardato come ti sto guardando io... Tu sei nato nel privilegio e non puoi comprendere una realtà come quella in cui siamo immersi ora dove vige un clima di terrore che sta facendo a pezzi l'anima delle persone, sempre di più chiuse in se stesse, spaventate anche dal proprio fratello in casa! La vostra famiglia non è stata neanche vagamente sfiorata dagli Hostes e questo emerge dal tuo comportamento. Come mai il silenzio ti spaventa tanto? Hai sempre avuto migliaia di amici intorno che ti rispondevano sempre? Hai passato un'infanzia felice come nessuno può più permettersi ormai... Come mai sei entrato qui? Dove sono ora i tuoi amici? Ti hanno abbandonato? Non vogliono stare più con te ora che non sei sotto l'ombra dei tuoi genitori?". Sollerte a questo punto interruppe il monologo di Lux: "Basta!". Sollerte non era spaventato. Sollerte era arrabbiato. Sollerte era furioso e calmo insieme. Sollerte aveva il fuoco dentro e l'acqua fuori. Sollerte rispose: "Sarò anche nato nel privilegio, ma non ho scelto io a quale famiglia appartenere. Quelli come te possono solo vedere l'apparenza del mio mondo. Non ne possono comprendere le dinamiche interne. Sono entrato qui non perché i miei amici mi hanno abbandonato ma perché li ho abbandonati io. Io detesto il contesto sociale in cui vivo. Non c'è realtà. Vige una ipocrisia disgustosa che dovrebbe ripugnare tutti quanti e invece non fa altro che renderli più compiaciuti. Si sentono superiori per quello che hanno invece di vedere quello che sono. Sono entrato qui perché non potrei sopravvivere un secondo di più tra i miei falsi amici e questa era l'unica cabina in cui c'era silenzio. Il silenzio non mi spaventa. Il silenzio è il mio rifugio. Volevo parlare con te solo per capire con chi stessi condividendo il mio silenzio. Non nascondo il fatto che volevo anche farmi un amico, un amico vero. Perché quelli come me non hanno mai amici. Quelli come me hanno sempre tutto. Quelli come me hanno sempre niente. Io, non ho niente. Eppure tu mi accusi di avere tutto...". A questo punto il treno si fermò. Si fermò ad Hogwarts. Lux e Sollerte non si mossero. Nessuno dei due voleva alzarsi per scendere. Si guardavano. Si guardavano intensamente. Si guardavano. Si guardavano e si giudicavano. Il caos degli studenti che stavano scendendo dal treno era loro indifferente. Per loro c'era il silenzio. E nessuno voleva rompere il silenzio per primo. Lux era nato nel silenzio, Sollerte invece lo aveva designato come l'unica cosa che lo facesse essere se stesso, come l'unica cosa che lo rendesse libero. Il silenzio era la casa di entrambi. Fu Lux a rompere il silenzio. Non fu per debolezza. Non fu per curiosità. Fu.
Fu per scusarsi senza scusarsi. Lux ruppe il silenzio chiedendo a Sollerte di mostrargli la bacchetta. La bacchetta che aveva precedentemente ignorato. Sollerte sorrise e gli consegnò la bacchetta, accettando in questo modo le scuse velate di Lux. Dopo un breve elogio della bacchetta, Lux prese il suo bagaglio e scese insieme a Sollerte dal treno, che era ormai deserto e in procinto di ripartire.
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Harry Potter e la nuova luce
FanficUn nuovo capitolo della saga di Harry Potter, Questa volta non sarà una battaglia tra bene e male ma qualcosa di molto più temibile, sarà una battaglia tra beni diversi, i grandi maghi sono morti tutti ma il retaggio di alcuni di loro vive ancora e...