Harry Potter e la nuova luce

La trasformazione

La pozione era solo un passo nel processo di diventare un animagus. Lux doveva tenere in bocca per un mese una foglia di mandracola. Questo poteva rappresentare un problema, soprattutto a lezione. Ma Lux non parlava mai molto, anzi, Lux non parlava affatto. Parlava molto raramente. A Lux bastava comunicare con le espressioni del suo volto. Parlava solo nelle lezioni più difficili, per avere chiarimenti; ma per il resto... Niente.
D'altronde, con chi avrebbe dovuto parlare... Lux si confidava solo con Sollerte, tutti gli altri studenti erano spaventati a morte da lui. Lux ci metterà molto tempo prima di farsi apprezzare. Ma non ora. Ora necessitava del suo terrore. Ora doveva far paura. Ora doveva essere lasciato libero di seguire il suo destino. Lux passò quasi tranquillamente un mese intero e poté finalmente dedicarsi alla seconda fase del processo. Ottenne infine dopo qualche fatica, la miscela animagus. Miscela che avrebbe dovuto conservare in luogo sicuro e lontano dalla luce del sole. Lux decise quindi di nasconderla nella sala della Morte, per poi tornare a riprenderla nel momento in cui si fosse palesata una nuova tempesta elettrica. Nel frattempo, Lux ebbe modo di apprendere l'incanto Animagus, molto complesso ma decisamente alla sua portata. Una volta lanciato su di sé l'incantesimo, pronunciando "Amato Animo Animato Animagus", Lux ebbe la percezione di aver avuto, per un istante, un secondo battito cardiaco. Dopo aver regolarmente e magistralmente adoperato l'incanto animagus, arrivò finalmente il giorno, o meglio, la notte, della tempesta elettrica. Era arrivato alla fase finale, e più delicata, del processo di trasformazione. Chiamò Sollerte per farsi aiutare, per mantenere la promessa. Un evento così significativo doveva, per Lux, avere almeno un testimone. Un testimone che si rivelò fondamentale. Lux ultimò le procedure di rito e bevve finalmente la pozione. Sentì una specie di vuoto nello stomaco, un vuoto doloroso, se Lux fosse svenuto poi avrebbe dovuto iniziare d'accapo tutto quanto. Non poteva permetterselo. Troppo tempo. Quell'istante di dolore venne alleviato dalla sua bacchetta, ma non solo, la presenza di Sollerte gli era sempre di conforto. Alla fine, dopo aver resistito al dolore, dopo aver finito il tutto, Lux era pronto a trasformarsi. Era il momento decisivo. Lux avrebbe dovuto già avere in mente in cosa trasformarsi, in cosa avrebbe voluto trasformarsi. Ma l'oggetto della trasformazione non era mai stato al centro dei suoi pensieri, e Lux non pensò a nulla. Non pensò a nulla e si trasformò. Si trasformò davanti a Sollerte. Un freddo pervase lo spazio circostante. Sollerte si trovò di fronte a lui un dissennatore. Lux si era trasformato in un dissennatore. Proprio l'unica creatura che spaventava seriamente Sollerte, il quale era in procinto di scappare, quando improvvisamente Lux tornò nella sua forma umana. Lux era deluso. Come se non si fosse trasformato. Il dissennatore era il peggiore degli animagus che poteva capitargli. Troppo vistoso. Mai sarebbe potuto passare inosservato un quella forma. Ma c'era qualcosa che non quadrava. Lux nella sua forma non umana aveva provato paura. Lux si era spaventato per la presenza di Sollerte. Lo avvertiva come un pericolo. Ma come era possibile... nessun dissennatore poteva essere spaventato dalla presenza di un semplice mago. Lux allora capì. Capì e sorrise. Iniziò a ridere. A ridere per il suo successo. A ridere per il suo destino sempre più limpido. A ridere per la sua gloria ormai inarrestabile. Sollerte intanto si stava ancora riprendendo dal suo faccia-a-faccia col dissennatore. Lux gli andò incontro, e lo abbracciò. Sollerte si era dimostrato fondamentale per l'animagus di Lux. Non era diventato un dissennatore ma un molliccio! Il suo legame con la bacchetta era molto forte ed ha influenzato in parte la sua personalità, il suo modo di essere. La presenza di Sollerte permise a Lux di comprendere la sua forma animagus. Senza di lui, Lux non si sarebbe trasformato in niente e avrebbe creduto a un insuccesso. Ma ora. Ora. Ora che Lux sapeva... Non c'erano più limiti. L'avere un molliccio come animagus apriva infinite potenzialità. Lux poteva trasformarsi in qualsiasi cosa. Ben presto arrivarono gli ultimi giorni di scuola e Lux sapeva già cosa avrebbe dovuto fare d'estate. Lux doveva apprendere tutto sui mollicci. Lux doveva apprendere anche le conoscenze più oscure su di essi. Lux doveva entrare nel reparto proibito. Ma prima... Prima doveva apprendere da solo come mantenere stabile una sua forma animagus. Lux non aveva il fardello degli esami di fine anno, quindi poteva concentrarsi pienamente sui suoi obiettivi. Non fu affatto facile stabilizzare la forma animagus, ma ci riuscì. Non fu senza dolori. Ma ci riuscì. Ora poteva mantenere stabile la forma del dissennatore. Ma non era quello che gli serviva. Lux doveva assumere una forma che gli garantisse una certa invisibilità. Andò a cercare aiuto da Nicolas Flamel. O almeno questo è quello che si è detto a se stesso. Lux non avrebbe mai ammesso che in realtà Flamel gli mancava e ormai c'era molto affezionato. Lux esterna raramente le sue emozioni. Anzi, non le esterna affatto. Dopo qualche giorno di viaggio giunse finalmente da Nicolas e i due, appena si videro, si abbracciarono. Fu un lungo abbraccio. Nicolas era impaziente di sapere come Lux avesse passato il suo primo anno ad Hogwarts ma non fece domande. Nicolas conosceva bene Lux. A lui non piace parlare del suo passato. Lux è costantemente proiettato verso il futuro. Il suo interesse per il passato è al solo scopo informativo e ha sempre un risvolto nel divenire. Lux non parla mai del suo passato perché ciò non lo aiuterebbe a perseguire il suo destino. Pertanto fu Lux a chiedere a Nicolas come avesse passato quest'anno, non il contrario. Dopo un po' di tempo che parlavano, Lux chiese a Nicolas quale fosse la sua paura più grande e Nicolas gli rispose che una sola cosa lo terrorizza all'inverosimile. I topi. Nicolas Flamel è vissuto, durante i primi anni della sua infanzia, in un periodo in cui la peste ha decimato un terzo della popolazione europea, i topi erano portatori sani del virus. Nicolas ha quindi associato ai topi la morte, la morte che ha visto con i suoi occhi. La morte che ha visto con i suoi occhi da bambino, la morte per le strade, la morte che lo circondava, che lo soffocava. Il topo risveglia sempre in lui i bruttissimi ricordi della sua infanzia. Lux era molto felice di questa cosa, come forma animagus il topo poteva rivelarsi molto utile. Lux chiese a Nicolas di bendarsi e di non vedere nulla, di quello che stava per fare, per nessun motivo. Nicolas non si fece convincere facilmente ma alla fine, capendo che era veramente importante per Lux, acconsentì. Nicolas voleva troppo bene a Lux e non sapeva dirgli di no... Una volta bendato, Lux si fece molliccio il quale, davanti a Nicolas, si trasformò in un topo. Imparare a mantenere stabilmente la forma di un topo era molto più semplice rispetto a quella di un dissennatore; per ciò, senza neanche più di tanta fatica, Lux fece sua anche la trasformazione in topo. A questo punto era pronto. A questo punto era in grado di entrare nella biblioteca di Hogwarts. Di entrare nella sezione proibita. Ma ora, prima di andarci, doveva risolvere un altro problema. Doveva studiare un piano di fuga da Hogwarts. Per farlo, doveva apprendere qualche passaggio segreto che connetteva Hogwarts con l'esterno, quindi, riportò in vita Salazar Serpeverde e si istruì al riguardo. Ora era veramente pronto. Ora niente e nessuno poteva separare Lux dalla conoscenza oscura, dalla conoscenza proibita. Lux svegliò Nicolas, che nel frattempo si era addormentato, e i due si salutarono. Si salutarono calorosamente, quasi incessantemente. Lux non voleva andare. Non voleva lasciare Nicolas. Ma Lux doveva andarsene. A Lux attendeva la magia oscura. E la magia oscura non ama pazientare. Ogni ritardo nel cammino era un ritardo nella salvezza del mondo, e Lux non poteva permetterselo. Doveva sbrigarsi a salvare il mondo. Ma prima di tutto, doveva sbrigarsi ad affacciarsi alla conoscenza della sezione proibita.