Capitolo 7 Joe Anderson

35 2 0
                                    

Bussai alla porta di Joe, aprì, era in pigiama, capelli disordinati, ma comunque bellissima pensai.
"Joe devo parlarti" dissi
"Almeno lasciami sistemare"
"É urgente"
Alzò gli occhi e poi sospiró, mi fece spazio e mi lasció entrare, camera sua era ordinatissima, e profumata, c'era odore di ragazza.
Indicó il letto:"Siediti pure" mi sedetti e lei si mise accanto a me:"Ho incontrato Axel, sai il vampiro Dark?"
"Che cosa voleva?"
"Mi ha chiesto se stavi bene, e ha detto che sei una stalker"
Joe, vidi che inizió ad innervosirsi "Tutto ok?", lei mi guardó:"No che non é tutto ok!", era rossissima "Quello stronzo é la causa del mio dolore, se io mi sento vuota, é colpa sua!" io ascoltavo in silenzio.
"Axel, é uno dei vampiri piú pericolosi, é uno degli Originali, uno dei primi ad essere creati" poi un'attimo confuso le chiesi:"Ok, ma cosa c'entra con il fatto che tu sia una stalker" mi urló contro:"Lasciami spiegare" era un argomento che la mandava in bestia.
"Io sono di padre mondano, per questo ho questo cognome, Anderson.
Mio padre venne a scoprire del fatto che mia madre ed io fossimo delle Shadowhunters quando mi vede tornare a casa con il mio primo marchio avevo 12 anni, inizialmente la prese male, non voleva crederci, chiese pure il divorzio.
Poi un giorno mentre era fuori con mia madre per cose da mondani, venne attaccato da un vampiro e mia madre estrasse la sua lama e uccise il vampiro" vidi una lacrima rigarle il volto.
"Mio padre inizió a ubriacarsi, credendo di essere impazzito, un giorno tornó a casa e picchió mia mamma, mia madre non reagì e lo ordino pure a me, sennò sarebbe finita malissimo.
Mia madre venne a scoprire che il vampiro ucciso era uno degli Originali, fratello minore di Axel.
Mio padre mentre un giorno era fuori, fu morso e soggiogato, e indovina chi lo morse?" mi strinse la mano e io risposi "Axel".
"Axel gli ordinó di mordermi e di far fuori sua moglie, ricordo ancora la notte, era autunno, mia mamma stava preparando la pizza fatta in casa. La porta si spalancó, entró mio padre, mi sembrava infatti piú pallido, attaccó mia madre, in quel momento non era pronta, e gli spezzò il collo di netto, vidi quel momento a rallentatore, sentì il collo rompersi"
Ora scendeva piú di una lacrima e singhiozzava un poco
"Poi mi attaccó, mi morse sulla spalla" spostó il pigiama e mi fece notare i 2 segni bianchi "Vedi le cicatrici o i Marchi, sono dei segni indelebili che alla fine ci rendono ció che siamo" le dissi io, ora stringeva piú forte la mia mano.
"Mi dissanguó quasi completamente, poi vidì entrare Axel, disse a mio padre che aveva fatto un bel lavoretto e sorrise nel vedere il cadavere di mia madre poi ficcó un paletto di legno nel cuore di mio padre, diventò cenere subito e poi scomparve" aggiunsi "Come é sua abitudine"
Ora Joe era una fontana, piangeva a dirotto, poi mi gettó le braccia al collo, sentivo la sua testa e il movimento della testa ad ogni singhiozzo, e io sentivo il mio cuore battere, quella emozione non l'avevo mai provata, era strana.
Sentivo i suoi capelli profumati, Joe era davvero una bella ragazza, ma quella bellezza nascondeva una sofferenza assoluta, dentro, capì che si sentiva morire.
Mentre piangeva e singhiozzava:"É per questo che non ho un vero e proprio posto dove abitare, lo seguo da sempre, ma non riesco mai a prenderlo"
La strinsi e le dissi:"Va tutto bene" continuava a piangere, non smetteva, sembrava che quelle parole gli fossero rimaste dentro per troppo, insieme a quelle lacrime, mi aveva bagnato tutta la maglia.
Poi mi chiese:"Rimani qui stanotte? Ti prego, non ne ho mai parlato, ma tu mi sembrava potessi fidarmi"
Le presi il viso tra le mani, le asciugai le lacrime "Per sta sera e basta".
Ci coricammo, io e lei avvolti in un abbraccio, lei era girata di schiena e io la tenevo stretta, dall'altra parte le nostre mani erano intrecciate, il mio cuore sembrava un martello pneumatico, lo sentivo in testa.
Poi parló:"Comunque, sei carino"
"Sai una cosa, tu sei veramente bella"
Si giró, e mi guardó negli occhi, vidi i suoi immensi occhi blu, erano bellissimi.
"Non ho mai incontrato qualcuno che me lo abbia detto, sei il primo"
Con un sorriso:"Beh e tu sei la prima per me"
Poi mise la sua gamba sopra la mia, non capivo che stesse succedendo...ci guardammo negli occhi a lungo, mi ci persi dentro, come un marinaio che perde l'orientamento in mezzo ad un mare blu.
Era una sensazione piacevole...così piacevole che mi addormentai...

Shadowhunters, 2 Angeli nella NebbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora