capitolo 8 (Helen)

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Penso che descrivere la mia vita, parlarvi dei miei migliori amici oppure del mio posto segreto sia un po' difficile.

Io e la mia famiglia non viviamo in un luogo fisso, ci trasferiamo di continuo a causa del lavoro di mio padre e questa cosa è...straziante.

Mia sorella Madison è quella che soffre di più.
È una ragazza socievole infatti in poco tempo diventa amica di metà scuola e io, personalmente, non so come faccia!

"HELEN È PRONTA LA CENA!" urla mia madre dal piano di sotto interrompendo i miei pensieri  "MAMMA NON HO FAME!" sento dei passi pesanti che salgono le scale e mi preparo al peggio "HELEN LILY GREY ALZA SUBITO IL TUO BEL SEDERINO, AMMIRATO DA METÀ DELLA POPOLAZIONE MASCHILE PER GIUNTA, E VIENI A TAVOLA, TUA PADRE DEVE DIRCI...una cosa importante..." annuisco.

Preparo mentalmente il discorso che farò domani a Zac dopo aver annunciato le mie "dimissioni".
Ho trovata un lavoro e ammazza la pupazza oltre che guadagnare tanti soldi mi guardano pure una bella visuale!.
Arrivo in cucina e mi siedo vicino a mia sorella, le prendo la mano e la stringo nella mia "tranquilla" le sussurro "Non voglio trasferirmi..." le stringo più forte la mano "magari non vuole parla..." vengo interrota da mio padre che si siede a tavola e ci guarda tutti.

Sorride.
Mia madre lo guarda "Avanti John!" Mio padre annuisce "ragazze..." Madison mi stringe la mano "niente più trasferimenti, d'ora in poi viviamo qui" mia madre scoppia a piangere mentre mia sorella salta di gioia e io...
Io rimango seduta sulla sedia con lo sguardo puntato sul pavimento...
Aveva promesso che saremmo tornati in California "Papà..." lui mi guarda "Helly mi dispiace ma..." sbatto i pugni sul tavolo "MA COSA PAPÀ! HAI INFRANTO UN'ALTRA PROMESSA, MI AVEVI PROMESSO CHE SAREMMO TORNATI DA KATY" lui abbassa lo sguardo mentro mia sorella e mia madre abbassano lo sguardo "Helen ecco...Katy è...è morta".

È morta...Katy è morta.

"NO...NO...NONONOO" mi prendo la testa tra le mani sedendomi "È colpa MIA..." Mia madre si avvicina "No tesoro non è colpa tua è..." "Aveva bisogno...di me! Dovevo starla accanto !" Mia madre mi abbraccia "tesoro mi...mi dispiace...".

Mi alzo "vado in camera...Non...Non ho più fame..." lei annusice e io corro in camera.

Apro il primo cassetto del comodino e prendo le cuffie.

Ho bisogno di sentire la musica che mi rimbomba nelle orecchie.
Ho bisogno di sfogarmi.
Di fermare il tempo e di rimanere dal sola.

Faccio partire "you are the reason" e prendo il mio blocco da disegno.

Accendo la macchina fotografica e selezioni una delle tante foto della piccola Katy e comincio a disegnare il suo volto in primo piano.
Poi ai lati attacco delle nostre foto.
Era è sarà per sempre la mia migliore amica,la mia stella.
Lei aveva nove anni, gli occhi verdi e i capelli marroni.
Aveva il sorriso stampato in faccia tutto il giorno...era fantastica.

Lottava.
Era un guerriera, non ha mai mollato.

Ma purtoppo il cancro è una brutta bestia.
Ha lottato con tutte le sue forze mentre io le stavo accanto.
Le avevo promesso che sarei tornata...che le sarei rimasta accanto e che  non l'avrei più abbandonata, che avrei fatto il possibile per salvarla.
Ma non ci sono riuscita...

Lei ha lottato.
Adesso tocca a me.

Io lotterò per lei, fino alla fine.
Per te Katy, io lotterò per te.

Per te piccola stella.

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