16. Un bacio rubato

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Obsessed

16. Un bacio rubato.

《Verrai stasera?》Guardai Harold stupita da quella domanda. Eravamo nella nuova sezione e stavamo sistemando i libri di ingegneria. Questi erano piuttosto pesanti ed erano raggruppati in grandi volumi. Avevo bisogno di una mano perché da sola non potevo farcela, e "magicamente" Liam aveva trascinato con sé Sally, lasciandomi da sola con lui.

《Non credo, non mi piacciono molto le feste.》e mi stupivo anche del fatto che Harold ci andasse. Erano cambiate parecchie cose in questi mesi..lui si stava adattando alla sua nuova vita.

《Oh, non è una festa. Andiamo a prendere qualcosa da bere al pub, e non mi fido molto di Liam. Sai che è la prima volta che vado in un posto del genere..》Mi stava supplicando o cosa? 《Dice che sarà divertente, e mi farà bere dei cocktail. Non so cosa siano, Angel. Non vorrei che capitasse qualcosa di spiacevole.》Risi, era ovvio che non sapeva cosa fossero dei cocktail. Harold proveniva da un'altra epoca e solo io ne ero a conoscenza. Avevo timore per lui, perché non sapevo che effetto avrebbero avuto. Non potevo lasciarlo andare con Liam, non che non mi fidassi, ma era meglio che supervisionavo la situazione.

《D'accordo, verrò.》accettai, curvando le labbra in un mezzo sorriso. Harold annuì.

《Grazie.》Sorrise leggermente imbarazzato. Riportai la mia attenzione sui libri e il tempo passò in fretta. Ci limitammo a scambiare qualche parola, lasciando che il silenzio fosse sovrano della situazione. Volevo parlare con lui, scoprire qualcosa del suo passato o altro, ma il mio orgoglio non lo permise. Passai in rassegna tutti i libri sistemati, erano in ordine e tutto era preciso. Io ed Harold avevamo fatto un buon lavoro. Sì, decisamente ottimo. Sorrisi, stanca e vogliosa di tornare a casa dopo una lunga giornata, ma una fila di libri cadde verso la mia direzione. Chiusi gli occhi e portai le mani sopra la testa per difendermi. Non sentii l'impatto con i volumi, ma solo un corpo che mi scaraventò giù, sul pavimento. Conoscevo quei muscoli, conoscevo il suo calore e la pelle soffice e vellutata. Aprii gli occhi, e le mie sensazioni erano corrette. Il corpo di Harold era sul mio, la schiena occupata da qualche libro e il suo viso vicinissimo al mio. La sua espressione era contratta e sofferente, per salvarmi aveva messo in pericolo la sua stessa vita..ma se fossi morta, avrebbe fatto la stessa fine anche lui, quindi si era autosalvato, giusto?

《Stai bene?》mormorò con un filo di voce. Annuii, ancora senza parole.

《Piuttosto, tu?》Harold sorrise.

《Nulla di grave, Angel. L'importante è che non ti sia fatta male.》Scossi la testa, facendogli capire che non avevo dolori da nessuna parte, se non sulla schiena a causa dell'impatto col pavimento. Ma omisi quel dettaglio.

《Okay.》disse semplicemente, portando una mano sulla mia guancia. La sfiorò con i polpastrelli, mentre le sue labbra si curvarono in un sorriso. 《Sei troppo importante per me.》sussurrò appena, così piano che feci fatica anche a decifrare le parole. Quando i suoi occhi si chiusero, e il suo viso iniziò ancora di più ad avvicinarsi al mio, un calore strano si insediò nel corpo, e mi mancò il fiato. Come poteva farmi un effetto del genere? Non avevo risposte, e non volevo neppure averne.

《Harry!》squittì qualcuno. 《Harry, sei qui?》La voce di Sally si fece sempre più vicina, interrompendo quel momento magico che pretendevo da tanto tempo. Volevo unire le mie labbra alle sue, lo desideravo da quella notte, quando la passammo insieme sul divano..

《Sally, siamo nella sezione dei libri universitari.》spiegò Harold, ancora su di me. Fece per alzarsi, ma istintivamente lo trattenni, rubandogli un bacio casto sulle labbra. Confuso, si mise in posizione eretta e mi aiutò a lasciare il pavimento freddo, ma prima che potessi dirgli qualcosa, spiegargli perché l'avevo bacio (il ché era difficile, perché anche io non conoscevo il motivo.) arrivò Sally.

《Oh, wow. Perché ci sono tutti questi libri a terra?》domandò, curiosa.

《Sono caduti, per poco non ci facevano fuori.》disse Harold. Lei annuì poco convinta.

《Comunque possiamo andare? Credo che abbiamo finito per oggi.》Be' cara Sally, questo lo decido io. Pensai. Ma quelle parole non erano rivolte a me, ma ad Harold. Lui mi guardò attento.

《Sì, potete andare.》li congedai.

《Be', allora ci vediamo stasera.》mi ricordò Harold. Mi affrettai ad annuire..anche se lo sguardo di Sally non era proprio felice. Non mi voleva lì, lo sapevano anche i muri.

《Certo!》esultai, enfatizzando il mio buon umore. Harold annuì, facendomi un sorriso. Vidi la mano di Sally prendere il braccio di lui, e mi si contorse lo stomaco. Ero gelosa? Mi stava davvero portando fastidio? La realtà era questa: nessuno poteva toccare Harold.

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