19. Ti amo

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Obsessed

19. Ti amo

Quando aprii gli occhi, ero a casa mia. Distesa sul mio adorato letto, da sola. Dov'era Harold? L'avevo lasciato dormire qui la scorsa notte. "Dormire"..era un concetto un po' assurdo, dovevo ammetterlo. Okay, non pensate a nulla male, niente a cui stavate pensando.. avevamo solo parlato, parlato e parlato. Fino a quando all'alba avevo perso il filo e mi ero addormentata. Avevamo chiarito parecchie cose e mi aveva confessato altre cose abbastanza interessanti, su Smith e la sua vita passata. Avevo imparato a conoscerlo un po' meglio, e non mi dispiaceva sentire le vecchie storie vissute da lui. Mi piaceva, e anche tanto. Non pensavo di provare così tanto interesse per una persona. Harold era speciale. Volevo svegliarmi prima di lui e fare qualcosa, ma mi aveva preceduto, andandosene da Liam, pensai. Si era spaventato a causa di questo nostro sentimento fortissimo? Be', in effetti anche io lo ero, parecchio. Ma volevo viverlo, senza farmi troppe domande. Forse era destino, ed io iniziavo a credere che fosse realmente così. Una di quelle storie che esistevano solo nei fantasy, con un pizzico di romanticismo.

Pigramente cercai di far alzare il mio corpo da quel materasso comodo e profumato. L'odore di Harold si sentiva a chilometri di distanza, era ormai nelle narici e mai l'avrei dimenticato. Mi incamminai verso la cucina, a preparare qualcosa da mettere sotto i denti. Tra poco avrei dovuto aprire la biblioteca, e sistemare gli ultimi scatoloni rimasti. C'era molto lavoro da fare oggi, e volevo solo starmene a casa a dormire. Mi sentivo stanca e appagata, serena e tranquilla ora che le cose stavano andando per il verso giusto. Lo zaffiro non bruciava più e ci aveva mostrato una via per fuggire da questo mondo e rifugiarci in una realtà parallela in cui saremmo potuti restare giovani per sempre. Era davvero bellissimo. L'eternità, dico. Passare infiniti momenti con lui per sempre.

《Buongiorno!》Sussultai per lo spavento quando Harold mi prese da dietro, trascinandomi con sé.

《Bel modo di spaventarmi!》dissi, divertita.

《Che fai sveglia? Dovresti tornare a letto e dormire.》rispose, severo. Scossi la testa. 《Devo aprire la Davis's Library, e poi devo..》posizionò il suo indice sulle mie labbra e mi fece ammutolire.

《Devo, devo e devo. Angel, rilassati. Sei stata tutta la notte ad ascoltarmi, non dovresti lavorare oggi. Ci penserò io, d'accordo?》

《Non se ne parla!》mi accigliai.

《Allora nessuno dei due andrà a lavorare.》incrociò le braccia sul petto e mi fissò.

《Bene.》esclamai stizzita.

《Bene.》rispose prendendomi in braccio e portandomi nell'altra stanza. Non capivo se stesse scherzando o semplicemente mi avrebbe legata al letto per non farmi muovere e andare in Biblioteca. Sentivo solo che da parte sua c'era un desiderio innato di qualcosa che non riuscivo a comprendere bene. Era forte e tanto reale.

《Mi prometti che non discuterai?》disse dolcemente sopra di me. Mi aveva sdraiata sul letto e si era messo a cavalcioni su di me, bloccandomi. 《Perfetto.》aggiunse subito dopo, non ricevendo una risposta. 《Chi tace acconsente.》fece spacculle e mi sorrise.

《Harold, davvero, devo..》

《Sshh.》disse prima di baciarmi dolcemente. Sentii le sue mani muoversi sul mio collo e prendere in mano lo zaffiro. Fece unire il mio con il suo, e una luce rossa ci investì. L'impatto con il prato morbido non fu tragico come ieri. Non avevo assolutamente sentito nulla, se non una piccola scossa. Harold era ancora su di me e le sue labbra si muovevano esperte sulle mie. Le sensazioni si erano quadruplicate qui, sentivo ogni cosa, ogni battito, ogni desiderio, ogni stimolo, ogni brivido lungo la schiena. Era stupefacente e terribilmente eccitante e dolce allo stesso momento. Questo posto era magico.

《Lo senti anche tu?》domandò con fiato corto, appoggiando momentaneamente la fronte sulla mia. Annuii, sicura di ciò che stava sentendo pure lui.

《È..è incredibile.》mormorai, sorridendo.

《Non ho mai desiderato tanto una donna in vita mia. Potrei impazzire giuro.》risi dolcemente, e lui mi seguì subito dopo.

《Sarà questo posto.》ipotizzai.

《No, Angel. Sei tu, e basta. Lo sento, lo vuoi quanto me.》Era bello che fosse lui a leggermi dentro, e nessun altro.

《Non so fino a che punto io sia pronta, sono spaventata. Questa storia è assurda.》confessai, tristemente. Harold mise una mano sul mio cuore.

《Posso leggere i tuoi pensieri, sentire le tue emozioni, capire le tue sensazioni, ma non ti spingerò a fare nulla che tu non voglia. Ti amo troppo per perderti un'altra volta, Angel.》mi emozionai al suono di quelle parole, lasciando che le lacrime mi rigassero il viso. Nessuno mai era stato dolce con me come lui. Mi rispettava, ed il rispetto, in un rapporto, era la cosa che più contava.

《Cosa aspetti allora?》dissi semplicemente. Lui mi guardò confuso.

《Angel, non voglio perderti.》ripetè sofferente, come se quelle parole uscissero come lame dalla sua bocca.

《Non mi perderai, sono qui e te lo dimostrerò.》quando le mie labbra sfiorarono nuovamente le sue chiusi gli occhi, sicura che quello che sarebbe successo dopo ci avrebbe tolto ogni respiro. Mai in vita mia avevo desiderato tanto come ora, volevo Harold, in tutti i modi possibili.

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