Le piccole gocce di pioggia battevano delicatamente sui vetri delle finestre provocando sommessi tic, tic, tic.
Il vento umido, freddo di pioggia, scivolava tra i rami, scompigliando la chioma degli alberi, alzando le foglie, fluttuando sulla corteccia.
Ogni tanto, piccoli uccellini si alzavano dal loro ramo per cambiare riparo.
Il mondo quel giorno era completamente coperto da crude e dense nuvole color cenere, tuttavia, Hermione era certa che la sua mente fosse ben più rannuvolata dell'esterno ed in effetti aveva ragione.
Erano passate solo due settimane dalla morte del preside e dal suo rapimento e ora lei, bloccata a casa Snape, semplicemente si annoiava.
Si annoiava da morire perchè l'abitazione era semplicemente.. monotona.
Sì, certo, all'inizio aveva passato le giornate immersa nei libri del marito, ma la lettura, per quanto le piacesse, non l'appagava completamente.
Era troppo nervosa, distratta per riuscire a godersi la storia di un libro, per leggere seriamente.
I pensieri si mischiavano nella sua testa, irrompendo con violenza nella sua quotidianità, intorpidendo il suo corpo, stancandola.
Non aveva fatto altro che pensare a tutto per tutto il tempo.
Aveva passato ore intere la notte ad osservare il corpo immobile di Snape immaginandolo uccidere Silente, immaginando il corpo del preside cadere sconfitto dalla bacchetta del suo più fedele e morire.
L'odiava, l'odiava con tutto il cuore ed era proprio per questo che piano piano, nella sua mente, si era insinuata quell'idea, quella folle, crudele idea.
Per ore si era torturata nel letto, ponderando attentamente la cosa, maledicendosi, sorridendo di tanto in tanto, arrotolandosi tra le lenzuola mentre prendeva forma nella sua coscienza un piano.
Si era da prima cercata gli ingredienti per la casa, scivolando nel laboratorio privato quando Snape usciva dalla casa e un paio di volte era addirittura uscita dall'abitazione subito dopo che Severus si era addormentato.
Era stata davvero una tentazione non scappare verso la Tana mentre camminava in silenzio per le strade di Nocturn Alley, incappucciata fino agli occhi per nascondersi da sguardi indiscreti, ma sapeva bene che se anche fosse fuggita, il mago l'avrebbe trovata.
L'avrebbe trovata ovunque e questo la spaventava da morire.
Alla fine, senza mai farsi scoprire, Hermione era sempre tornata in casa in tempo per nascondere ciò che le aveva comprato e per tornare a letto.
La Grifondoro controllò, trattenendo il fiato, le piccole foglie muoversi come dondolate, sulla superficie tiepida dell'acqua all'interno della ciotola.
Era già la terza volta che ripeteva il procedimento, ma, se la prima volta aveva semplicemente sbagliato, nell'agitazione, a buttare le foglie direttamente nell'acqua bollente, la seconda volta era venuto fuori un infuso dall'odore talmente forte da farle venire mal di testa.
Hermione lo aveva fatto sparire con uno schiocco di dita in fretta e furia.
I vapori di quella tisana erano pericolosi e solo per averli respirati si era sentita male, inoltre l'odore dolciastro era davvero troppo evidente.
Un pozionista come Snape se ne sarebbe accorto subito se solo avesse avuto la stupidità di farglielo bere.
Lanciò un'occhiata spaventata a ciò che aveva davanti.
Si sentì di colpo così sudicia, quasi malata.
Sentiva l'incertezza farsi strada e combattere l'intenzione maligna
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Il fascino delle tenebre
FanfictionNon si tratta di una storia piena di litigi, di rabbia o di gelosia. È una semplice storia, nata così, per caso. Si apre come un fiore tra tenebre e sabbia. Una storia che inizia con diffidenza, per certi versi in equilibrio e per altri instabile. U...