E' meglio che ti fermi qui

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SMUT CONTENT: LO SCRIVO PER EVITARE CHE CHI NON VOGLIA LEGGERE LO LEGGESSE :)

Con lentezza stacco le mie labbra dalle sue, reclino il capo poggiandolo sulla porta e mi volto verso destra, indecisa su cosa rispondergli. Brian avverte che mi sono allontanata da lui, pur se solo di qualche millimetro, e mi stringe ancora più forte.

-Che faccio?- mi domando incerta -Devo dirgli la verità, che domande! Ma... ma se gli mentissi per farlo ingelosire, infondo, come potrebbe mai venire a sapere che invece io...-

I miei pensieri si contorcono nella mia mente come fili tra le dita. Le mani di Brian non smettono di stringermi, il timore che qualcuno che non fosse lui abbia potuto baciarmi, accarezzarmi, toccarmi, lo so anche se non posso vederlo perché siamo al buio, si sta facendo strada fulmineo tra le verdi venature dei suoi occhi.

-Lilibeth, per favore, non farmi morire con questo silenzio, ti prego- mi supplica e sospira, come un condannato a morte che aspetta di salire i tre gradini che lo condurranno al patibolo.
-Brian, io... come avrei potuto io essere di qualcun altro dopo così poco tempo- gli rispondo, la sincerità che ha deciso di cedere il posto alla vanità.
-Che bello sentirtelo dire, Lilibeth- replica lui e le sue labbra riprendono quello che avevano interrotto pochi istanti prima, ricominciano a baciare le mie, stavolta con più passione, più ardore. I nostri fianchi principiano a muoversi a unisono, io lo voglio così come lui vuole me e per questo gli propongo sottovoce: -Andiamo in camera mia, vuoi?-
-Si, si forse... è meglio. Andiamo in camera tua- concorda Brian e lentamente stacco le mie gambe dalla sua vita e rimetto i piedi per terra. Afferro la sua mano destra e lo conduco nella mia stanza. Casa mia, o meglio, l'appartamento che divido con Maggy e Bess non è molto grande: dopo aver attraversato il piccolo ma accogliente ingresso ci si ritrova in uno stretto corridoio su cui affacciano la cucina, il bagno e le nostre tre camere da letto. La mia è l'ultima sulla sinistra, accanto a quella di Maggy.

Anche nella mia camera Brian non vuole accendere la luce ma qui, a differenza dell'ingresso che è completamente buio, un po' di luce dei lampioni della strada filtra tra le tende color vaniglia. Questo mi permette di rivedere, e non solo di risentire al tatto, il corpo seminudo di Brian.

-Dio, quanto è bello- rifletto, affondando ancora le mie mani tra i suoi riccioli mentre le sue sono impegnate a spogliarmi del tutto. Mi sfila prima gli slip e poi il reggiseno del completino di merletto color champagne che indosso e ora solo le autoreggenti restano a coprire una minima parte del mio corpo.

-Non mi hai ancora detto perché così sexy per andare a fare un'esame- mi chiede ancora Brian, ora è inginocchiato davanti a me per liberarmi anche delle sottili e morbide calze di seta -Le autoreggenti, il completino con i merletti... Queste cose si mettono solo per gli appuntamenti galanti-
-Ma... ma a me piace essere sempre sexy e poi... e poi la vita ci può riservare sempre delle sorprese no?- lo provoco -Stamattina mica sapevo che ti avrei incontrato e invece...-

Brian alza il capo e sorride malizioso prima di affondare la testa al centro del mio corpo, del mio piacere. Colta alla sprovvista per quel gradito ma improvviso gesto, sussulto leggermente ma prontamente, quasi d'istinto, chiudo gli occhi e stringo i suoi riccioli scuri tra le dita, la forza delle gambe che secondo dopo secondo mi abbandona tanto è grande il piacere che mi sta regalando. Quando sento che davvero potrei crollargli addosso da un momento all'altro, mi accascio sul comodino alle mie spalle, libero i suoi riccioli dalla mia poderosa stretta e poggio entrambe le mani ai lati dell'abat-jour.

-No, che fai- mi riprende lui e mi suggerisce: -Se stai in piedi vedrai che è più piacevole-

Un po' contrariata dal dover abbandonare quella posizione per me più comoda, decido comunque di ascoltare il consiglio del mio esperto e, senza obiettare, mi alzo di nuovo in piedi e lui mi regala uno di quegli sguardi che sarebbero capaci di sciogliere anche un gelato al Polo Nord.

Allo Sugar Shack (A Brian May Fanfction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora