Tra me e te è qualcosa di più

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SMUT CONTENT: LO SCRIVO PER EVITARE CHE CHI NON VOGLIA LEGGERE LO LEGGESSE :)

Ci mette poco Brian a prepararsi, non ne avevo alcun dubbio, e memore del mio desiderio si poggia con la schiena alla spalliera di legno marroncino chiaro. Lo lascio sistemare comodo, d'altronde la spalliera non è poi così morbida e lui è tremendamente alto, e solo quando lo scorgo abbastanza a suo agio mi sistemo ancora a cavalcioni su di lui, che mi cinge presto con le sue braccia e mi regala un tenero bacio. Forse ha notato che la spavalderia, la sfrontatezza e la sfacciataggine di qualche minuto prima mi hanno abbandonata nello stesso istante in cui gli ho fatto questa spudorata proposta, ricordando, come quella notte all'Arabellahause, che lui è un uomo e non un ragazzo. E' vero che non è la prima volta che faccio l'amore, e nemmeno che faccio l'amore con lui, però lui ha comunque più conoscenza di me in questo campo.

-Non temere, so già che sarà bellissimo, con te non potrebbe essere altrimenti- mormora piano e queste sue parole infondono in me il coraggio di sollevarmi leggermente sulle ginocchia e scendere con lentezza al momento opportuno. Adesso siamo tornati a essere una cosa sola. Brian chiude gli occhi e sospira beato non appena si avverte dentro di me. Anche io chiudo gli occhi, con le mie braccia avvolgo la sua nuca e principio a muovermi, con un ritmo lento ma costante. All'inizio c'è silenzio, solo il rumore prodotto delle mie gambe che fregano sulle lenzuola lilla si sente tutt'intorno, ma bastano pochi minuti perché la scena cambi repentina. Avverto le mani di Brian scendere d'improvviso dalla mia schiena al mio fondoschiena, la parte del mio corpo che odio ancora di più di un mese e mezzo fa ma che a lui sembra piacere di più di un mese e mezzo fa, e per questo apro subito gli occhi: anche i suoi occhi sono aperti, ma il suo sguardo è completamente perso, estasiato, inebriato di piacere. Stringe forte il mio lato-b e mi aiuta così a salire e scendere più velocemente.

-Continua così amore mio, bravissima, non ti fermare... Non ti fermare, ti prego- mi supplica, la stanza ormai invasa dei gemiti del nostro piacere in ascesa. Ma io, anche se si suol dire che Il gioco è bello quando dura poco, penso che invece questo gioco è bello quando dura molto, quindi afferro con le mie mani le sue mani e le stacco dal mio fondoschiena, recuperando in tal modo il ritmo lento della fase iniziale.

-Ti avevo chiesto di poter essere io a dirigere il gioco stavolta- lo rimprovero ironica -E io... io voglio che il gioco duri ancora un altro po' -
-Come vuole lei, signorina Danes- mi risponde Brian, poi chiude gli occhi, accascia la testa all'indietro e prende fiato per godere ancora di me e dell'amore che voglio regalargli.

Pochi minuti però, solo pochi minuti e sono poi io stessa a incrementare di nuovo il ritmo, conscia che manca poco e non sarò più in grado di trattenermi oltre. Mi reclino all'indietro, poggiando entrambe le mie mani sui suoi polpacci, Brian avverte questo mio cambio di posizione e alza la testa: adesso ha una completa visuale di me, del mio viso estasiato e del mio florido seno.

-Sei bellissima Lilibeth, sei... sei bellissima- mormora, estasiato anche lui all'ennesima potenza, stacca la schiena dalla spalliera del letto e si china su di me per baciarmi ancora. Le sue labbra scendono veloci sul mio mento, sul collo e giungono al mio seno, granitico come non mai, per riempirlo di baci e non solo. Ora davvero sto per raggiungere il punto di non ritorno e la mia velocità è tale che in pochi secondi annullo il distacco tra l'amore fisico e quello mentale. Serro i suoi polpacci con le mie mani ormai bollenti, stringo gli occhi così forte che li avverto bruciare per il piacevole dolore e gemo, quasi fosse una liberazione, come avessero sciolto dai miei polsi delle catene, le catene dell'inibizione. E' come un mese e mezzo fa, la stessa sensazione di piacere infinito, ardente, smodato, travolgente, quella sensazione che solo lui sa regalarmi.

-Brian... oh Brian- ripeto, fin quando il godimento non decide di abbandonare il mio corpo, sempre per me troppo presto. Libero i suoi polpacci dalla mia stretta, apro gli occhi e riconquisto la posizione eretta su di lui, non smettendo però di muovermi per permettergli di raggiungere la meta. Pochi secondi e Brian mi stringe forte, chiude di nuovo gli occhi e reclina il capo all'indietro, poggiandolo al muro.

Allo Sugar Shack (A Brian May Fanfction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora