Second chapter ➳ Cattivi pensieri

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Camila era completamente arrabbiata con Austin. Contattare una sessuologa? Ancora non ci credeva. Quell'uomo era pazzo, completamente fuori. Come aveva potuto sposarlo? Se ci pensava si pentiva, e le veniva una forte voglia di sbattere la testa contro il muro.

"Un pazzo" ripetè per la millesima volta, spogliandosi completamente per farsi una breve doccia rilassante per scaricare i nervi. "Un coglione peggio di lui non potevo trovarlo" cominciò a lavarsi, e prima che ne se potesse rendere conto... i suoi pensieri riandarono da un'altra parte. Diamine. Doveva smetterla. Doveva cacciare quei brutti pensieri. Doveva togliersi quella sporca idea dalla testa. "Bastarda anche lei" disse a denti stretti.

"Milaaaa!" chiamò Dinah, la sua migliore amica, da dietro la porta.

"Dinah, ti ho detto mille volte di non entrare a casa mia senza avvertire!" disse sbuffando, irritata da quel suo brutto vizio. "Non ti sopporto, davvero!"

"Hey, calma. Ho le tue chiavi, che me ne dovrei fare? Entro quando voglio no? Che senso avrebbe avvertirti? Sarebbe come suonare e aspettare che tu mi apra"

"Sono nervosa, Dinah" disse, chiudendo il getto d'acqua e infilando un accappatoio.

"Per quella cosa?" chiese Dinah, non volendo affrontare direttamente il discorso.

Camila aprì la porta con le sopracciglia corrugate dalla rabbia, e per sbaglio colpì la fronte di Dinah.

"Devi toglierti il vizio di restare incollata alla porta" disse Camila, ridendo lievemente e andando, seguita da Dinah, in camera da letto. "Comunque no. Sai cosa ha fatto Austin? Ha prenotato una seduta con una sessuologa"

Dinah rimase allibita per qualche secondo mentre Camila sceglieva quale intimo e pigiama mettere.

"Non ci posso credere!" scoppiò in una risata squillante che fece prendere un respiro profondo a Camila. "E com'è andata?" domandò, quando la sua risata si alleviò.

"Una merda" disse. "Sai le cazzate che dice Austin"

"Non sono cazzate, lo sai" ricordò Dinah, prendendo le difensive di Austin.

"Dinah, non parliamone" sospirò, frustrata. "La sessuologa si chiama Lauren, Lauren Jauregui. Sembra molto competente ma non voglio parlare a lei di ciò che mi tormenta. Mo farebbe sentire... a disagio più di quanto io già lo sia"

Dinah rimase in silenzio e si mise comoda sul letto, seduta affianco la sua amica.

"Lauren Jauregui?" domandò.

"Sì, perché?" chiese Camila, guardando la sua amica.

"Nulla, l'ho soltanto sentita nominare" disse Dinah, alzandosi dal letto con un disagio addosso che fece insospettire Camila per un momento. "Deve essere molto brava" disse, con un tocco di amarezza. "Quindi... immagino non sia andata bene" cambiò discorso.

"Per niente. Ha solo dimostrato l'uomo immaturo che è, col cazzo sempre alzato" si alzò Camila, andando insieme a Dinah verso la cucina per bere un po' di thè.

"Secondo me dovresti parlarne alla sessuologa. Potrebbe chiarirti le idee"

"Sei folle?! Non mi fido di quella donna" disse, accomodandosi su una sedia attorno al tavolo insieme a Dinah, bevendo un po' di thè.

"È una sessuologa. I tuoi segreti rimarranno in lei. Non li dirà nessuno, è contro la legge" la rassicurò Dinah.

"Lo so..." sospirò. "È solo che... tutto ciò, tutto nella mia testa, mi fa sentire a disagio. Mi vergogno. Mi sento... uno schifo. Io non so se potrò ancora reggere tutto ciò. È da troppo tempo che combatto con questo disagio interiore che vuole esprimersi, farsi vedere"

"Hey..." Dinah notò delle lacrime scendere sul viso dell'amica. Vedendo l'amica crollare piano piano decise di alzarsi e abbracciarla.

"Dimmi che passerà" la pregò Camila, che aveva la fronte contro il petto dell'amica. "Perché ciò mi tormenta"

"Lo so, Mila, lo so. Purtroppo però non posso dirti che passerà, perché spesso queste cose non passano mai"  disse con dispiacere, giocando con i capelli dell'amica. "Alla prossima seduta parlane. Cerca di accantonarla e parlarle di ciò, ma lontana da Austin. Ti aiuterà"

"Ne sei sicura?" si allontanò dall'abbraccio, asciugandosi le lacrime.

"Ne sono sicura, ma devi crederci soprattutto tu, Camila. Devi capire che ciò non deve farti sentire a disagio. Sei sempre Camila, la ragazza che conosco dall'asilo, la mia migliore amica. Non sei nient'altro per me se non una persona fantastica che merita tutto il bene di questo mondo"

"Grazie" si alzò dalla sedia e riabbracciò l'amica, stringendola forte forte a sè. "Spero di riuscire a parlarle"

"Spero che tu capisca di cosa hai realmente bisogno"

***

Heylà!
Secondo voi quale sarà questo disagio di Camila? Riuscirà a stare in pace con sè stessa? A parlarne con Jauregui? A chiarire le sue idee? Lauren l'aiuterà?
Cosa ne pensate a riguardo? Commentate e ditemi la vostra opinione a riguardo 🌸❤️

PS. Ho aggiornato oggi due volte, ringraziatemi ahah💕🌸

A domani -se avrò tempo- nuggets 💝  (il mio nuovo soprannome per voi)

Our sexologist ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora