Lauren ribolliva dalla rabbia. Stava aspettando Camila, per la sua prima seduta riguardo i suoi gusti sessuali a letto. Era frustrata, perché aveva compreso che quella ragazza la stava confondendo, e forse, anche mettendo nei guai. Nell'ultimo periodo non parlava più nemmeno con Dinah. Voleva solo restare sola.
Camila invece, notando che la sessuologa non uscì come al solito dalla sua stanza per richiamarla per la seduta, decise di chiedere direttamente alla segretaria dietro al bancone di legno.
"Salve, la dottoressa Jauregui?" domandò Camila.
"La sta già aspettando" disse la segretaria.
Camila corrugò le sopracciglia. Perché Lauren non l'aveva chiamata come al solito? Qualcosa non andava. Tuttavia decise di andare da sola nell'ufficio Jauregui e bussare alla porta.
"Avanti" disse una voce roca che riconobbe subito.
Camila aprì la porta.
"Grazie per avermi cercata" disse sarcasticamente Camila, guardando Lauren, che invece dedicava la sua attenzione ai suoi appunti. "Grazie anche per avermi salutata" si mise comoda sulla poltrona, e solo in quel momento Lauren la guardò.
"A che gioco stai giocando, Camila?" domandò Lauren, seria.
"Quale gioco?" fece la finta tonta.
"Questa situazione. Io lo so che a te non piace Austin, che preferisci le donne. Allora perché gli hai scritto quella lettera? Sono sicura che ora vai pure a letto con lui ogni sera. Ma perché, Camila? Per me? Io ricordo ancora quella volta, quel bacio"
"Non capisco davvero cosa tu stia insinuando" disse Camila. "Non volevi capire se la mia fosse una confusione momentanea o no? Beh, era momentanea, e adesso sto benissimo con mio marito" disse, mentendo.
Lauren chiuse gli occhi, schifata dall'idea che Austin mettesse le sue mani viscide sul corpo di Camila.
"Solo confusione momentanea, eh?" disse Lauren, ridendo. "È palese che non lo è, Camila. Io ormai ho capito cosa vuoi"
"E cosa voglio?" domandò Camila, provocandola.
"Non sfioriamo questo tasto e iniziamo la seduta" disse Lauren, notando che avesse accantonato -come succedeva ultimamente- il ruolo da sessuologa.
"Rispondi" Camila si alzò, incrociando le braccia. "Voglio sapere davvero cosa pensi che io voglia"
"Camila, siediti" la sua voce trasmetteva rabbia e irritazione. Se Camila avesse continuato a provocarla, Lauren non immaginava cosa sarebbe successo.
"Pensi che io..." fece il giro sul tavolo, sfiorandolo con le dita nel mentre. "Voglia che tu mi fotti su questo tavolino?" fu diretta.
Lauren rimase sotto shock per l'affermazione, ma decise di non ribattere per non buttare altra legna nel fuoco.
"Che io si attratta da te così tanto?" si sedette sul tavolino di vetro, rimanendo di fronte a Lauren. "Così tanto da... masturbarmi quando ti penso? Quando lo faccio con lui? Che Dio, come lo fa... come mi penetra... mhh" chiuse gli occhi, fingendo estasi al solo pensiero. "Come mi tocca..."
Lauren deglutì. Quella situazione non aiutava per niente la sua razionalità. Stava perdendo il controllo del suo corpo.
"Come mi spoglia..." continuò Camila. "Come-"
Le mani di Lauren afferrarono la camicia di Camila. La castana la guardò allibita e zittita.
"Se penso che io sia nei tuoi pensieri in qualsiasi momento? Beh, sì" disse Lauren, mollando la presa e alzandosi. "Adesso esci, per favore" camminò nella stanza, cercando di calmarsi. Aveva una mano sulla faccia. Stava iniziando a sudare per la situazione.
"Cosa non va?" domandò Camila, guardando Lauren. "Non è che a forza di pensare che tu sia nei miei pensieri, in realtà sono io ad essere nei tuoi?"
Lauren perse la pazienza, prese di nuovo Camila dalla camicia e stavolta la sbattè contro il tavolino, che stranamente non si spaccò per il peso.
Lauren aveva il fiato corto, proprio come Camila. Nessuna delle due osava dire niente. L'intimità di Lauren pulsava contro quella di Camila, ed entrambe sentivano la tensione sessuale nella stanza.
"Non dirmi che non sono nei tuoi pensieri quando lo fai con lui" disse Lauren. "Non dirmelo"
"Non sei nei miei pensieri, Jauregui" continuò a provocarla.
Lauren allora riprese Camila dalla camicia e stavolta la costrinse a far incontrare le loro labbra, che entrambe si cercarono quasi immeditamanete vogliose.
"Non dirlo, Dio" disse Lauren tra le labbra. "So di esserci solo io nei tuoi pensieri"
"Il mondo non gira intorno a te"
Lauren spinse il bacino contro quello di Camila, e istintivamente a Camila uscì un gemito di approvazione.
"No, vero?" disse ironica Lauren, sorridendo tra le labbra. "Ma dimmi... lui ti tocca così?" una sua mano scivolò sotto il tessuto e sfiorò la sua pelle. "Dimmi, lui ti fa senire così bene con così poco?"
"No" disse Camila, senza fiato per il bacio lungo che si erano scambiate.
Lauren sorrise soddisfatta e si alzò.
"Bene. Adesso la nostra seduta è finita" ritornò alla sua postazione, riprendendo il suo taccuino. "Riferirò ad Austin che ti piace farlo sul tavolino"
Camila spalancò la bocca, si alzò e uscì nervosa dalla stanza.
"L'hai voluto tu" disse Lauren, parlando tra sè e sè. "A forza di prendermi per il culo, ti prendo io per il culo, Cabello, e in tutti i sensi"
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Our sexologist ➳ Camren
Fanfiction"Tutto ciò è una follia, davvero una follia" disse esasperata Camila, camminando avanti e indietro nella sala d'attesa, pronta, o forse no, a discutere insieme a suo marito con la sessuologa Lauren Jauregui. "Una follia?! Non facciamo sesso da un me...