First chapter ➳ Prima seduta

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"Tutto ciò è una follia, davvero una follia" disse esasperata Camila, camminando avanti e indietro nella sala d'attesa, pronta, o forse no, a discutere insieme a suo marito con la sessuologa Lauren Jauregui.

"Una follia?! Non facciamo sesso da un mese!" sbraitò il marito, guardando la moglie che distruggeva la quiete della sala d'attesa per i tacchi che continuavano a picchiettare contro il suolo in una maniera fastidiosa per chi, come lei e suo marito, era lì per una seduta con Jauregui.

"Austin, tu sei folle! Davvero folle! Non abbiamo bisogna di una sessuologa in tutto ciò. Non possiamo scopare ogni giorno come adolescenti con gli ormoni impazziti!"

"Mi stai paragonando a un adolescente con gli ormoni impazziti?!" urlò, con l'orgoglio ferito, alzandosi dalla sedia di scatto.

"Sì" si fermò proprio quando sentì una porta aprirsi tra le tante nel corridoio.

"Signor... signora... Mahone?" li chiamò.

"Sì" disse Austin avvicinandosi insieme la moglie alla sessuologa. Strinse la mano della dottoressa mentre Camila lo fulminava con lo sguardo : odiava quando qualcuno la chiamava signora Mahone; lei era Cabello. Soltanto Cabello. Il matrimonio non la rendeva un tutt'uno con suo marito.

"Cabello, signora, Cabello" disse Camila con un sorriso forzato, stringendo la mano alla dottoressa Jauregui con troppa forza e rabbia.

In quel momento si diede l'occasione di analizzarla : aveva degli occhi il cui colore era difficile da analizzare, poi portava gli occhiali e aveva addosso dei semplici vestiti, nè provocanti, nè bizzarri. Sembrava una semplice donna sui ventisette anni e non più, che svolgeva la sua vita tranquillamente.

"Oh... capisco" disse Lauren. "Possiamo anche iniziare la nostra seduta" disse, guardando la coppia. L'aria era evidentemente tesa. "Accomodatevi pure" fece sedere la coppia su due poltroncine più o meno distanti da loro, con una lontananza molto più vasta dalla poltrona di Jauregui, che in quel momento si sistemò gli occhiali e organizzò la sua scheda del paziente.

La signora Cabello era evidentemente in una fase di chi aspetta la goccia che fa traboccare il vaso. Il suo sguardo era puntato sulla libreria alla sua destra, aveva le gambe accavallate e le braccia incrociate al petto.

Il signor Mahone, invece, portava le mani sulle sue ginocchia, e sembrava quasi sottomesso, se non intimorito, della moglie, che se avesse potuto uccidere con il fuoco di rabbia che aveva sicuramente dentro di sè, sicuramente quel palazzo sarebbe già esploso con tutta la libreria che sembrava già ardere.

Jauregui tossì con tranquillità e accavallò le gambe, dedicando la sua attenzione alle due persone di fronte a sè.

"Potete anche darmi del tu. Mi chiamo Lauren" mise subito le cose in chiaro. "Austin mi ha già dato qualche informazione" guardò Camila, che finalmente spostò lo sguardo dalla libreria per guardare gli occhi di diverse sfumature della dottoressa. "Avete ventidue anni e siete sposati da due anni. Nell'ultimo periodo Camila sembra prendere le distanze dal marito, trascurando così la vostra vita sessuale"

Camila chiuse e aprì rapidamente gli occhi, scettica. Lasciò scivolare le mani sulle gambe ricoperte da un tessuto di jeans, cercando di non scattare dalla rabbia, ma fu un tentativo inutile.

"Sembro prendere le distanze?!" urlò, guardando il marito, che, immaginando già questa reazione da quando Jauregui stava iniziando a leggere, portò due dita alle palpebre, massaggiandole come se volesse svegliarsi da quel brutto incubo. "Austin, sei serio?! Basta, io non ce la faccio più a stare qui dentro" si alzò, guardando Jauregui, che come prima manteneva uno sguardo sicuro e tranquillo, da brava dottoressa che era.

"Buona giornata" Camila aprì la porta, e fece per andarsene, ma pochi istanti dopo sentì una mano fredda a contatto con il suo polso.

"Mi scuso per la mossa azzardata, ma la seduta è già pagata, e credo che potrebbe selvirti per smaltire la rabbia" disse Jauregui tranquillamente, incontrando gli occhi castani di Camila che sembrarono stranamente calmarsi.

Camila respirò profondamente, si allontanò dalla presa di Lauren e camminò di nuovo verso la stanza, mantenendo una distanza sicura da quella donna.

"Quindi... Camila, perché hai avuto quella reazione?" domandò Lauren, quando entrambe furono ormai comode sul loro rispettivo posto. "Credi che Austin mi abbia confessato cose non vere?"

"Credo che ciò che abbia detto sia completamente sbagliato. Io non ho assolutamente preso le distanze da lui; è lui ad essere sempre così appiccicoso col cazzo sempre alzato" confessò, facendo rimanere a bocca aperta il marito.

"Le porta fastidio ciò?" chiese Lauren.

"Mi sembra disgustoso"

Lauren annuì, iniziando a ordinare le sue ipotesi sul taccuino.

"Perché le sembra disgustoso? C'è qualcosa che non va nel cazzo di suo marito, o in qualcos'altro?"

Austin rimase allibito della fermezza in cui disse le cose la sessuologa, ma comunque la comprendeva : doveva far sentire i pazienti subito a loro agio, soprattutto se trattava di un argomento delicato come il sesso; e anche se con lui non stava ben funzionando questa tecnica per far entrare i pazienti in un'atmosfera di agio, con Camila sì invece; tanto che sembrò improvvisamente quasi interessarle quella seduta.

"La cosa che non va in tutto ciò è il suo comportamento da adolescente con gli ormoni impazziti. Io ho da fare, la casa non si pulisce da sola, ho i miei problemi, le mie passioni; non posso sempre dedicare tempo a lui. Non è un bambino, è un uomo; e si deve comportare da tale : uomo"

"Capisco. Tu cosa ne pensi, invece?" domandò Lauren, guardando Austin.

"Credo che tutto ciò sia solo una scusa per lasciarmi. Non gli piaccio più, non mi sopporta più. Già appena torno a casa lei sbuffa" la sua voce si spezzò. "Mi mancano i vecchi tempi"

"Austin, devi capire che tu hai il tuo lavoro, io ho i miei problemi, è normale che non possiamo sempre stare insieme"

"È passato un mese, Camila! Un mese!"

"Ti preoccupi più sul sesso che su altro!" urlò Camila. "Se davvero mi sono allontanata come dici tu, allora chiedimi perché, preoccupati per me! Non creare ipotesi che dai per vere a persone che nemmeno conosci! Non preoccuparti del sesso! Il sesso non deve essere fondamentale in una relazione! Ciò che è fondamentale è il rapporto emotivo, non sessuale!" sbraitò, triste e arrabbiata.

Lauren guardò la coppia, e continuò a scrivere con tranquillità.

"Tutto ciò... non ha senso" disse Camila, ritornando ad alzarsi. "Contattare una sessuologa? Davvero?" disse ancora scettica della situazione. "Sei caduto davvero in basso, Austin"

Dopo ciò Camila abbandonò la stanza.

Our sexologist ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora