Third chapter ➳ Seconda seduta

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Come la scorsa volta Camila si trovava in sala d'attesa con suo marito, con cui non parlava o apriva argomento -se non per problemi di bollette, lavoro o altro- dalla prima seduta.

Austin si trovava a braccia conserte, seduto, con sguardo stressato e arrabbiato; mentre Camila giocava a qualche stupido gioco con il suo iPhone. Non voleva nemmeno incontrare lo sguardo di suo marito, ma sapeva che ben presto lo avrebbe fatto per le cavolate -secondo lei- che lui avrebbe detto durante quella seduta. Non sarebbe stata nemmeno quella una bella giornata.

"Camila, Austin" li chiamò la sessuologa, uscendo dalla stanza con un dolce sorriso, nè tirato nè forzato. Usava pure un tono confidenziale proprio per far sentire a proprio agio le persone, soprattutto i suoi pazienti, o meglio clienti; odiava chiamare pazienti le persone che usufruivano del suo lavoro.

Camila e Austin si alzarono e seguirono la dottoressa fino alla solita camera, facendoli accomodare di seguito ai soliti posti.

"Volete qualcosa?" chiese la dottoressa, guardando i due negli occhi, e indicando una base di cartone con sù dei pasticcini sul tavolo che aumentava la dstanza della coppia dalla sessuologa. "Me li ha dati un cliente e non voglio mangiarli tutti da sola" disse con un lieve sorriso, mordendo educatamente un bignè al cioccolato che tenne con un fazzoletto.

Camila guardò la scena senza rendersene conto. Seguiva con lo sguardo ogni mossa educata e pacata della sessuologa.

"Se li porti a casa. Perché lei sicuramente ha un bel rapporto con suo marito, e gli farebbe piacere" disse con tono arrabbiato Austin.

Camila chiuse gli occhi, si morse il labbro inferiore e si girò verso il marito.

"Prima di entrare qui dentro ricorda di far entrare prima il rispetto e l'educazione. Ti direi anche la testa, ma non la hai"

Austin guardò nervoso la moglie a braccia conserte, mentre Lauren si versava un po' d'acqua.

"Capisco. Peccato che non ho un marito" disse Lauren ridendo lievemente.

Camila distolse lo sguardo da Austin e guardò Lauren, sentendo una strana sensazione al cuore : confidenza? Simpatia? Incredulità? Quella donna non aveva un marito? Camila non ci poteva crederci. Sembrava uno spirito così tranquillo. Credeva che avesse anche una famiglia. D'altronde la sua bellezza non era da sottovalutare, e anche il suo modo pacato di parlare. Poi, chi non vorrebbe una moglie che studia sessuologia? Dovrebbe essere bellissimo; sapere come comportarsi a letto, come trasmettere piacere...

Camila si alzò di scatto dalla poltrona, stringendo i pugni, sapendo dove stessero andando i suoi pensieri. Quella donna non poteva aiutarla.

"Succede qualcosa?" domandò Lauren, guardando Camila con tranquillità. "Vuoi un bicchiere d'acqua?"

Il viso di Camila era rosso, completamente rosso, e nemmeno Austin, come Lauren, riusciva a capirne la causa.

"Sì, soltanto... un bicchiere d'acqua" disse, ritornando a sedersi.

La sua paura doveva essere combattuta d'altronde. Il suo dubbio interiore doveva essere chiarito. Soltanto... Lauren era così tranquilla, e versava l'acqua con una serenità che...

"Tieni" disse Lauren, porgendole il bicchiere che Camila prese con un po' d'agitazione che non passò inosservata alla sessuologa. D'altronde lei studiava anche il linguaggio non verbale, e capiva i pensieri delle persone.

"Com'è andata in questi giorni?" chiese la sessuologa, mettendosi comoda sulla poltrona mentre si puliva le dita fatte di cioccolato con un fazzoletto. "La situazione è la stessa?"

"Mi ha ignorato" disse Austin nervoso. "Dall'ultima seduta. Mi ha ignorato tutto il tempo"

"Anche tu lo hai fatto" controbattè Camila.

"Io credo che qui il problema non sia il sesso in sè, ma il vostro rapporto emotivo" spiegò Lauren con il suo solito tono pacato. "Questo è ciò che ho capito dalla prima seduta. Camila vorrebbe sentirsi più capita emotivamente; per lei il rapporto sessuale non ha una grande importanza come i sentimenti che si dimostrano magari tramite i gesti o i discorsi. Tu, invece Austin, ritieni più importante il rapporto sessuale, e questa distanza che vedi ti dia Camila, non c'è. Tu la vedi, ma lei no; ed è normale e capibile il disagio in questa situazione, poiché entrambi avete valori diversi, ed è difficile comprendere l'importanza dei valori reciproci"

Camila rimase in silenzio, sapendo che Lauren avesse azzeccato tutto ma avesse lasciato uno spazio vuoto in un puzzle quasi completo.
I suoi occhi erano fissi su quelli verdi di Lauren, che invece incontravano i suoi una volta ogni tanto per non far sentire a disagio i clienti.

"Non credo che abbiamo due valori diversi" disse Austin, interrompendo un tranquillo silenzio dove Camila si era persa. "Credo che ci sia qualcosa che non vada bene dentro di lei" incontrò con sicurezza gli occhi della moglie.

Camila sospirò, sistemandosi i capelli e sentendosi colpita nel profondo. Lui aveva ragione, lei lo sapeva. Qualcosa dentro di lei non andava.

"Perché fino ad un mese fa le cose andavano piuttosto bene" disse Austin, mentre Lauren ascoltava tranquillamente, con la giusta attenzione e serenità. "Facevano sesso ogni sera... ovunque... a qualsiasi ora"

Camila chiuse gli occhi, cercando di alleviare le voci che dentro la sua testa pian piano si facevano più forti.

"Adesso invece, improvvisamente, questo non è più un valore importante per lei" terminò Austin, centrando la fragilità di Camila.

"Forse durante un vostro rapporto qualcosa le ha dato fastidio" ipotizzò Lauren, scrivendo nuove informazioni sul taccuino, sottolineando due volte alcune parole chiave.

"È sempre andata bene" disse Austin.

"Questo deve dirlo lei" disse la sessuologa, incontrando lo sguardo stanco di Camila, che aveva le mani tra i capelli e i gomiti poggiati sulle gambe. "Camila, ti ha dato fastidio qualche suo atteggiamento?" domandò senza distogliere lo sguardo.

Camila sentì le lacrime formarsi, finchè la stanza non fu riempita solo da sighiozzi.

"Non mi ha dato fastidio nulla" disse Camila tra i singhiozzi. "Proprio nulla"

L'orologio della sessuologa suonò. L'ora era finita. Così la coppia si alzò e fece per uscire dalla porta, salutando educatamente.

Lauren fermò Camila con una mano sulla spalla, mentre Austin camminava distratto, noncurante del'assenza di Camila al suo fianco.

"Domani alle quindici" disse, massaggiandole delicatamente e confidenza la spalla. "Dobbiamo parlare di alcune cose"

Camila annuì, tirando sù col naso e andandosene.

Lauren avvertì la coppia di quell'ora di aspettare cinque minuti e rientrò nel suo studio, controllando i suoi appunti.

"Ipotesi : Camila ha subito violenze sessuali; Camila si trova più a proprio agio con le donne"

Lauren giocò col tappo della penna e continuò a riflettere.

"Il linguaggio non verbale di Camila nella seconda seduta cambia ulteriormente in contatto con la sessuologa"

Our sexologist ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora