capitolo 28

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-hyung dove stiamo andando- domandò jimin per la decima volta, questa volta in tono lamentoso di chi vuole sapere le cose ma si è stancato di chiedere sapendo che non avrà la risposta così a lui desiderata

-abbi un po' di pazienza che lo vedrai con i tuoi stessi occhi- sbuffò yoongi spazientito dalla stessa domanda che li stava rivolgendo jimin che era attaccato al suo braccio come una sanguisuga e il volto vicino al suo viso con il labbro sporgente e occhioni da cucciolo, yoongi non lo guarda nemmeno sapeva  se lo avesse guardato avrebbe ceduto immediatamente e dire dov'erano diretti in quel preciso istante

I due sono in un autobus, nelle ultime file, seduti vicini che presero a guardare fuori dalla finestra dopo la loro piccola conversazione, guardavano la movimentata città, con molti taxi e macchine che sfrecciavano ad una media velocità, alcune volte il minore indicava dei negozi o altro come un bambino imperativo e molto felice, yoongi per far finire i suoi infiniti e assurdi movimenti prese la sua piccola mano e la  intrecciò con la sua e nasconderla sulla tasca del suo cappotto nero per non far vedere alle persone indesiderate e con un alto pregiudizio verso di loro, con queste azioni riuscì a fermare i movimenti di jimin, si fermò  all'istante con dell'evidente rossore sulle sue guance scavate

-almeno mi puoi dire se siamo quasi arrivati- disse jimin pizzicando la guancia di yoongi con la mano libera facendo un po' arrossare il punto della guancia pizzicata essendo molto delicata e diafana come un vaso di porcellana

-uff...si siamo quasi arrivati, mancano ancora due fermate...contento- disse yoongi togliendo la mano del minore che continuava a pizzicare la sua guancia arrossata dal continuo  pizzicare

-si...ah non ti ho chiesto se ti è piaciuto il mio regalo yonnie- domandò jimin con un sorriso timido abbassando i suoi occhi per l'evidente imbarazzo e timidezza che prese il sopravvento delle sue  facoltà 

-si ed anche molto...Non me l'ha toglierò mai e poi mai- disse yoongi mostrando il suo gengivale sorriso facendo arrossire ulteriormente jimin

-è nascosta dove nessuno possa vederla essendo il mio secondo tesoro più importante- aggiunse il maggiore toccandosi il petto dove vi era posta la piastrina 

-ne sono felice- esclamò jimin contento con un dolce sorriso- e qual'è il tuo primo tesoro- domandò poi

-sei tu il mio tesoro più importante- sussurò yoongi all'orecchio arrossato di jimin sentendolo tremare alle sue parole si staccò da lui per vedere meglio il suo viso ed era di un'alta  tonalità di rosso che imporporò il suo viso 

Yoongi sentì che annunciavano la loro fermata, si alzò trascinando il minore ancora rosso in viso a metabolizzare le parole dette dal suo ragazzo e scesero dal mezzo prima che i portelloni si potessero chiudere prima che loro scendescero e perdere la loro fermata

-ma yoongi siamo in-ma il minore non finì la frase che il maggiore prese ha trascinarlo dentro all'edificio di color bianco sporco con tante finestre, con tante tende biancastre che comparivano la visuale all'interno delle stanze, sembrava un edificio morto da quanto era silenzioso, come se non ci fosse anima viva in quell'edificio

Entrarono ed andarono verso alla reception trovarono una graziosa signorina dai capelli di un rossiccio ramato palesemente tinto e indosso degli occhiali bianchi, intenta a smanettare con il computer, con una faccia concentrata su qualunque cosa stesse facendo in quel momento che doveva essere impportate dalla sua serietà sul volto

Alzò di scatto il volto e lo puntò sui due ragazzi, da far esclamare di sorpresa il minore che si nascose dietro la spalla di yoongi facendolo ridacchiare per la sua azione estremamente tenera, il maggiore sapeva benissimo che il minore aveva ancora paura delle persone a lui sconosciute

-ciao yoongi e da un po' che non ci si vede, tutto bene- disse la ragazza dolcemente, sistemandosi velocemente gli occhiali sopra alla testa da portare alcune ciocche di capelli dietro da lasciare la fronte scoperta, da rivelare una piccola cicatrice 

-tutto bene-disse yoongi tagliando corto non avendo alcuna voglia di fare conversazione-possiamo andare- chiese subito dopo per poi aver consenso della ragazza che li lasciò andare con un sorriso sul volto facendo finta di non aver visto le loro mani unite

Jimin seguiva yoongi in silenzioso vedendo che il suo umore fosse cambiato drasticamente da sereno ad uno serio, da triste a cupo che fece solo preoccupare di più jimin che compì l'azione di stringere più la sua mano sperando di infonderli il suo affetto, sperava che quel innocuo gensto fosse più efficace di mille parole buttate al vento

Arrivarono alla stanza designata, yoongi stava per aprire la porta ma venne aperta prima che egli potesse solo sfiorarla con un solo dito, facendo rivelare una figura di sesso maschile, alta, capelli castani come gli occhi, aveva  indosso un camice bianco e tra le mani aveva una cartella clinica di un paziente

-oh ciao yoongi sei venuto ha fargli visita- disse il dottore con voce calma e intrisa di compassione e tristezza

-salve dottor Choi, si sono venuto ha fargli visita...come sta Hoseok-disse yoongi con una espressione impassibile sul volto ma jimin imparò col tempo a riconoscere quando il maggiore quanto stesse soffrendo in questo istante, lo stava mascherando per farsi vedere forte e non debole

-come al solito, non ci sono miglioramenti e ne peggioramenti- disse il dottor choi -adesso vado arrivederci ragazzi- salutò per poi andare in altre stanze a visitare altre pazienti che erano nello stesso stato di hoseok

-adesso entriamo, così capirai meglio perché volevo portarti qui- disse yoongi guardandolo negli occhi ed accarezzando con il pollice la mano di jimin

-okay, ma tu starai bene- domandò jimin preoccupato, yoongi era grato per quella domanda sapendo perfettamente che il minore anteponeva il suo stato emotivo per assicurarsi come steserò gli altri e il maggiore si stava sentendo in quel momento più amato che mai 

-non  ti preoccupare per me io starò bene...ti racconterò anche perché hoseok sia qui dentro- disse yoongi per poi entrare nella stanza con al seguito il minore

Videro una stanza completamente bianca, un armadio nell'angolo della stanza, un'altra porta che si accedeva al bagno ed un lettino ospedaliero posto al centro della stanza vicino alla parete opposta di dov'era l'armadio, nel lettino cera una persona assai magra, quasi scheletrica, si vedevano tutte le ossa, aveva i capelli castano scuro, era collegato a delle macchine che emmetevano suoni ed aveva un tubicino che passava dal naso per permettergli di respirare

-quello è hoseok- disse il maggiore sedendosi sull'unica sedia disponibile facendo segno a jimin di sedersi sopra di se

Jimin si avvicinò velocemente al maggiore si sedette sulle sue gambe poggiando il suo viso sul suo petto con le lacrime agli occhi che preanunciavano un imminente pianto, aveva visto lo stato del migliore amico di yoongi, si sentì sia chiamato in causa e triste, molto triste

-cosa gli è successo- sussurò jimin flebilmente con alcune lacrime che solcavano il suo viso, egli voleva sapere cosa è successo hoseok

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Ciao a tutti
Spero vi piaccia sto capitolo se volete se per favore fatemi sapere cosa ne pensate o se devo migliorare qualcosa, io sono ben felice di leggere i vostri commenti 

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