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Mi chiamo Wendy Darling, ho 17 anni. Ci troviamo nel 1916, oggi è l'anniversario della scomparsa dei miei due fratelli, John e Michael, ormai è passato un anno da quel fatidico giorno.

Il giorno dell'11 Gennaio del 1915, io ed i miei genitori siamo dovuti uscire quella sera, per farmi incontrare il ragazzo con cui mi sarei dovuta sposare in futuro, abbiamo lasciato i miei fratelli a casa a dormire, accertandoci che tutte le finestre e le porte fossero state chiuse, ma quando siamo tornati non ci fu più traccia di loro, solo due letti vuoti con una finestra aperta, che faceva entrare un forte vento all'interno della casa. Non dimenticherò mai quella notte, l'aria fredda che circondava tutta la stanza, i pianti di mia madre che si udivano pur essendo coperti dal suono delle sirene della polizia, che mio padre chiamò, però niente mi rimarrà impresso nella memoria come "quell'ombra", che riuscì a vedere attraverso la finestra che volava al di sopra del Big Bang, che suonava, non appena le lancette rintoccavano la mezzanotte. Appena l'ho raccontato ai miei genitori hanno incominciato a sgridarmi pensando che volessi solo attirare l'attenzione su di me, solo per egoismo.

Dopo sei mesi dalla loro scomparsa ormai erano considerati morti, i miei genitori hanno perso la speranza ed io invece non posso accettare il fatto che li considerino perduti, so che qualcosa li ha portati via e quel qualcosa è legato a quell'ombra minacciosa. Ogni notte faccio lo stesso sogno, l'ombra che viene da me, mi prende per mano e mi porta via, solo che ogni volta che mi sveglio trovo sempre quella finestra aperta, anche se ogni notte sono sicura di averla chiusa.

-Wendy! Sei lì?- la voce di mia madre oltrepassa la porta, insieme al suono della maniglia che si apre. -Come mai non sei andata a scuola oggi?-

-Madre...sai che non posso andare a scuola proprio oggi...il giorno della loro scomparsa.-

-Piccola mia, lo sai che non possiamo continuare cosi...su vestiti, che oggi il tuo ragazzo verrà a pranzo da noi... cercherò di trovare una scusa adatta alla tua assenza, alle lezioni, per tuo padre...-

Me ne ero quasi dimenticata, oggi lui verrà da noi... il mio futuro sposo, Vincent, Ethan Collins, un nome alquanto lungo direte, ma mai come Wendy, Moira, Angela Darling.

Anche se sa molto da saputello, Vincent è un ragazzo dolce e premuroso, mi è stato accanto dopo la loro scomparsa, e lo è ancora di più ora, gli voglio molto bene e sono contenta di non aver trovato qualcuno con cui non sarei riuscita a stare insieme. Insieme all'anniversario delle scomparsa è anche l'anniversario del nostro fidanzamento, so che dovrei essere felice oggi, ma non ci riesco.

-Mary! Sbrigati, che dobbiamo incontrarci con la famiglia Grayson...-

-George, arrivo subito!... Tu Wendy rimani qua e aspettaci, non penso che ci metteremo molto...-

Mia madre scende al piano di sotto, rimango seduta a guardare fuori dalla finestra fino a che non sento il portone chiudersi. Esco dalla mia stanza, ancora in veste da notte, cammino per il corridoio fino ad entrare all'ultima porta a sinistra, la vecchia stanza dei miei fratelli, la stanza è ancora come l'avevano lasciata, ogni cosa è allo stesso posto di come era quella notte, le lenzuola disfatte, i giocattoli sparpagliati per terra, l'orsacchiotto di Michael ancora posizionato nel suo letto, che anche se diceva di essere troppo grande per i giochi, continuava a dormire con esso. Anche un'altra cosa non è cambiata per niente, è l'odore di mare e foresta che impregnava la stanza, come se non mi trovassi all'interno di una casa, ma fuori all'aperto. Quella finestra ancora aperta, con le tende chiuse che si fanno trasportare da quel poco di vento che varcava la soglia dell'apertura.

Mi avvicino alla finestra, guardando il Big Bang da lontano, ricordando come sempre quell'ombra, chiudo di colpo, piena di rabbia, la finestra. Rimanendo immobile, sento ancora un leggero venticello dietro la nuca, come una presenza che mi guarda da dietro, mi giro di scatto non trovando nessuno, anche se continuo a sentire la stessa presenza. Il mio cuore sta battendo per la paura, i miei respiri si fanno sempre più pesanti, l'unico suono che riesco a percepire è quello dei miei passi che indietreggiano.

All'improvviso qualcosa mi afferra e una voce cupa mi sussurra all'orecchio "Verro a prenderti Wendy..." appena lascia la presa mi giro di scatto vedendo solo la finestra aperta e udendo il rumore della porta sbattersi. Mi affretto ad uscire dalla stanza, non trovando nessuno nel corridoio, ritorno nella vecchia stanza dei miei fratelli e mi dirigo subito a chiudere la finestra, vedo da lontano i miei genitori tornare insieme a Vincent. Penso che sia meglio non raccontargli niente senno mi crederanno pazza, o forse lo sono sul serio.

Torno di fretta in camera mia per vestirmi, non posso mica presentarsi in questo modo davanti al mio ragazzo. Velocemente indosso un vestito bianco senza maniche, con alcuni fiocchetti di un colore azzurro chiaro. Mi metto delle ballerine intonate al vestito e mi sistemo i capelli. Sento la porta della casa aprirsi e cosi mi affretto a scendere.

-Buon giorno signorina Darling...- mi saluta il mio ragazzo facendomi il baciamano.

-Vincent...sai che odio quando mi chiami col mio cognome, chiamami Wendy...-

-Guarda che è un buon segno che lui continui a chiamarti cosi, anche se state insieme non abbiamo ancora ufficializzato il fatto...- dice mia madre dirigendosi nella cucina.

-Signorina Darling, che ne dice di accompagnarmi a prendere una boccata d'aria nel vostro giardino?- mi propone porgendo il suo braccio.

-Ne sarei onorata...- faccio un leggero inchino alzando il vestito, per poi a cingere il mio braccio al suo. Usciamo chiudendo dietro di noi la porta per poi scoppiare in una fragorosa risata.

-Allora signorina Darling, oggi è il nostro anniversario, quando mi darà l'onore di un suo bacio?-

-Signor Collins, per carità! Non si faccia sentire da mia madre senno le farete venire un colpo.-

-Sono serio Wendy... stiamo insieme da tanto ormai, non credi che mi sia meritato un bacio da parte tua?-

-Vincent...ti darò un mio bacio solo quando mi dirai quanti e a chi ne hai dati prima.-

-Non potrei mai, un vero gentiluomo non confida mai degli atti impuri con altre signore...-

-Bene, allora un "vero gentiluomo" non otterrà un bacio dalla sua Lady...- faccio un finto volto offeso, tornando dentro.

Mi ferma abbracciandomi da dietro -Ti amo Wendy...- mi dice con un tono dolce, mi giro per accarezzargli il volto, con le sue braccia mi stringe i fianchi, lentamente il suo volto si avvicina al mio, i nostri sguardi si scontrano, e nello stesso tempo si attirano, le nostre labbra quasi si toccano.

-Wendy! Vincent! Venite che è pronto il pranzo!- la voce di mia madre che ci chiama mi blocca proprio in quell'istante.

-Potremmo far finta di niente...- dice lui continuando a stringerli a se.

-O possiamo andare dentro...non ricordavo che voi, signor Collins, aveste mai ignorato una richiesta di mia madre...-

-Per stavolta signorina Darling, è riuscita a scamparsela, ma la prossima volta vi prometto che assaggerò le vostre dolci labbra.- apre la porta facendomi un inchino. -Vedremo...vedremo...- gli dico entrando in casa.

Il resto della giornata la passiamo con i miei genitori, mio padre e Vincent parlano di politica, mentre io e mia madre lavoriamo con quello stupido uncinetto per fare dei centrini, non che non mi vada, ma preferivo stare da sola con il mio ragazzo.

Finita la giornata, saluto Vincent e torno nella mia stanza. Indosso la veste da notte e mi sdraio sul mio dolce letto appena rifatto, cerco di raggomitolarmi sotto le coperte, nascondendo ogni singola parte del mio corpo sotto le lenzuola. Una leggera brezza fredda sembra esser entrata all'interno della stanza, con gli occhi, vado subito a puntare lo sguardo sulla finestra, vedendola aperta. Mi alzo avvicinandomi ad essa per chiuderla, quando noto una figura di un uomo entrare da essa.

Un uomo adulto, i capelli mori che si confondono con l'oscurità della notte, come i suoi stessi abiti, solo una cosa riesco ad intravedere in tutta quella oscurità...un uncino che brilla allo scontrarsi con il chiaro di luna...e poi tutto all'improvviso diventa buio...

The Mystery of Neverland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora