IV

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-Mi chiamo Peter...Peter Pan-

I miei occhi si riempiono di terrore, non è il ragazzo che ho conosciuto, quello che mi ha sempre aiutata nel momento del bisogno...
Mi allontanato il più possibile da lui tremando in una maniera a me sconosciuta.

-S-stai lontano da me!!- dico per poi scappare terrorizzata...
Corro senza meta, il più velocemente possibile, senza fermarmi mai, con la continua paura che mi possa aver seguito... Perché doveva capitare una cosa del genere!!... Non so nemmeno dove sto andando, né dove nascondermi, ed in più si sta facendo sera e non so nemmeno dove passare la notte... Una lacrima riga il mio volto, poi un altra ed un altra ancora, la vista si offusca, e non riesco a guardare dove vado, ma non mi importa, l'importante è che continui a correre, in maniera che non possa raggiungermi... Inciampo su una roccia, cadendo rumorosamente a terra, procurandomi tagli alle mani, che hanno attutito la caduta, le mie lacrime si mescolano al terreno, oramai umido... Ma non posso restare qui... Devo fuggire il più lontano possibile... Mi rialzo dolorante, ricominciando a correre, addentrandomi ancora di più nella foresta... Il fiatone comincia a farsi sentire, insieme alla stanchezza, continuo a vagare con lo sguardo, cercando un posto sicuro... Il cielo stellato, si annuvola, creando così tuoni e lampi, per poi cominciare a piovere... Bene, ci mancava anche questa!!... Corro immezzo al fango, fino a quando, una specie di miracolo, appare davanti a me... Una caverna!! Devo ringraziare quest'isola, per avere così tante grotte!... La raggiungo, ormai sfinita, per poi appoggiarmi sul muro di essa, riprendendo fiato... Il vento comincia ad alzarsi, e così bagnata fradicia, l'aria fredda penetra nelle mie ossa, facendomi tremare ancora di più... Non sarà una notte facile... Così il mio pensiero torna ai ricordi di Londra... Quando era tutto normale... Condividevo la camera con John e Michael... Tra risate, lotte con i cuscini e racconti dell'orrore... Con le lacrime agli occhi, abbraccio me stessa, in segno di conforto... Ma la stanchezza prende il sopravvento, così mi addormento.

Sento il suono degli uccellini, e un raggio di sole accarezza il mio viso, dandomi così il buongiorno... E stranamente non ho più freddo, sento calore intorno a me... Apro dolcemente gli occhi, focalizzando ciò che è attorno a me... Ma... Lui!! È qui! Ed è abbracciato a me!!... Vado nel panico, e mi allontanato bruschemente, tremano e indietreggiando velocemente.

-C-che ci fai tu qui!!!-
-Devo parlarti...- Dice mentre si avvicina.
-No!! Stammi lontano!!-
-Aspetta...lascia che ti spieghi-
-Non mi spieghi niente!! Ora io esco da qui... E tu mi stai lontano-
-Wendy, calmati...-
-No!! - dico tremando - E non chiamarmi per nome!!-
-Non devi avere paura di me...-
-Sei un assassino...- dico con gli occhi lucidi- devi solo che starmi lontano-
-Ei...non piangere, non sono un assassino. Ieri noi stavamo solo scherzando, il ragazzo non è morto... al contrario, è vivo e vegeto, ed in questo momento sta giocando con gli altri bimbi.-
-Mi hai preso per scema!? Ho visto che lo hai ucciso... Ed io che pensavo... Di aver trovato una persona su cui contare in questa stupida isola-
-Non ti sto mentendo, se non mi credi puoi venire a vedere tu stessa con i tuoi occhi-

Che cosa devo fare? ... Eppure l'ho visto con i miei occhi... Però...

-Se non mi stai mentendo... Butta via il pugnale... Lontano...-
-Va bene... - Dice...Sfilando lentamente dalla fodera, il pugnale, per poi gettarlo fuori dalla caverna, facendolo cadere in una pozzanghera.

Ha fatto come gli ho detto... E sembra preoccupato... Forse lui..

-Okay... Ora voglio vedere se quello che dici è vero... Ma... Non ti avvicinare più del dovuto... Intesi! -
-D'accordo...seguimi.-

Usciamo dalla caverna, io resto lontana, almeno un metro di distanza, Dopodiché raggiungiamo l'accampamento.

-Beh? Dov'è il fadidico ragazzo?-
-È lì, insieme al mio amico Felix.-

The Mystery of Neverland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora