XVII

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-No, non è un addio...-

Il castano poi si stacca da me... Terminando quel dolce abbraccio, di cui non pensavo, avessi tanto bisogno.
Poi mi guarda, e con un sorriso evidentemente forzato afferma:

- Ora preparati... prima sarà tutto pronto, prima riverdrai la tua famiglia.-
-Certo si...-

Ma i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi, è come se fossero spenti, quel verde che gli appartiene, non brilla più come prima. Agrotto le sopracciglia, cercando di capire che cosa gli passa per la testa, Non mi guarda negli occhi, e trema ad ogni mio tocco.
So che è avventato ma...

-Peter...-

Prendo con delicatezza la sua mano, poggiandola così sul mio fianco, e tentennando mi avvicino a lui.

-Wendy, che?-

Lo zittisco, posando un mio esile dito sulle sue labbra morbide e rosate, mi avvicino con cautela e con qualche secondo di esitazione, lo bacio come mai prima, lentamente, lasciando una sorta di desiderio sulle labbra.
Esso ricambia, ma le sue labbra sono affamate, insaziabili, e divorano le mie come se da un momento all'altro il mondo dovesse finire in questo istante.
Il mio corpo è tutto un fremito, le sue mani scorrono nervosamente sulla mia schiena, per poi cingermi i fianchi.
Il nostro fiato finisce e immediatamente passa al mio collo, fa scorrere le sue labbra su ogni centimetro di esso.
I nostri corpi si scontrano e le mie mani scorrono fra i suoi capelli.
Il mio cuore batte all'impazzata.
E un gemito strozzato esce dalla mia bocca.
Entrambi abbiamo il fiatone.
All'improvviso il castano stacca le sue labbra dal mio collo, ma sfiorandolo ancora con esse sussurra:

-Questo non va bene...-

Dice, dopodiché passa all' incavo del mio collo, posando un bacio anche su di esso.

-Wendy, io ho 500 anni...-

Scende baciando anche il petto, mentre io fremo ad ogni suo bacio.

- E tu hai solo 18 anni-

Afferra le mie gambe, e in un secondo gli sono in braccio, le mie gambe cingono la sua vita, ed a ogni suo bacio sembra quasi che mi mangi.
Le sue mani passano sotto la mia maglia, mentre continua a baciarmi il petto.
Passo le mie dita sul suo volto e tremanti lo sorreggo, mentre mi fiondo sulle sue labbra.
E dopo aver terminato il fiato, passo al suo collo.

-Wendy...-
-Che cosa c'è?- Dico senza staccarmi dal suo collo.
-Stai giocando con il fuoco- Mi dice mentre tira indietro il capo mordendosi il labbro inferiore.
-Lo hai detto tu, Ho 18 anni posso fare quello che voglio-
Ripasso così alle sue labbra.
Esso sogghigna.
-Se continui così, Non riuscirò a fermarmi.-

Le sue mani passano insistentemente sulla pelle nuda che ho sotto la maglia, a grandi passi raggiunge il suo letto, e arrivati al bordo, entrambi cadiamo su di esso, lui è sopra di me, continua a mangiarmi con i suoi baci, può risultare aggressivo, ma ha una tale passione, che riesce a non farmi male.
Afferra la mia maglia, stringendola forte nel suo palmo, e la usa per tirarmi a se ancora di più.

-Wendy... Ti prego...-
-Cosa?...-
-Io ti voglio.-
I Miei respiri sono così affannati che faccio fatica a rispondere.
-Ma se tu-
-Sta zitto-
Lo Bacio nuovamente dando così il mio consenso.
Il castano mi toglie la maglia, e dopo aver lasciato un segno permanente sul mio collo, anch'esso si toglie la maglia, dopodiché si congiunge a me.

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La luce entra insistentemente nella stanza, battendo con prepotenza sul mio viso, svegliandomi delicatamente, apro pian piano gli occhi, Mi guardo attorno, Peter è accanto a me che dorme come un angioletto, e quasi mi fa strano vederlo così, a terra ci sono i nostri vestiti che sono sparsi per tutta la stanza, siamo coperti soltanto da un lenzuolo, ma non provo imbarazzo, Mi sento bene, lo guardo ed è così bello...
Spontaneamente sposto la sua frangia da gli occhi che continua insistentemente a cadere sul suo viso.
Il castano apre gli occhi dolcemente, rivelando quei meravigliosi occhi verdi ed ecco che risplendono come prima.

-Buongiorno-
Dico sottovoce.
Esso mi prende per la vita e mi trascina vicino a lui e mi stampa un bacio sulle labbra.
-Buongiorno mia piccola Darling-
-Sei stanco?-
-Di stare con te mai-
Sorrido come un ebete.
-Ieri sera è stato incredibile.- Mi dice sottovoce.
-È stato bellissimo.-

Esso si avvicina e lascia dei piccoli baci sul mio collo.
Sghignazzo.
-Ehi calmo-
-Che c'è? ieri ti piaceva-
-Si ma abbiamo da fare stamattina, ti ricordo che tu hai una ricognizione e io devo prepararmi-
-No, diamo buca a tutti- dice mentre nasconde il viso nell' incavo del mio collo.
-Non possiamo-
Esso alza la testa e mi guarda con il broncio.
-Mi dispiace ma non funziona con me-
-Okay...-
-Bravo, così mi piaci-
Il ragazzo si alza mentre sbuffa, ed io cerco di avvolgermi nel lenzuolo per raggiungere i vestiti a terra, dopo aver preso la Maglia noto il castano con lo sguardo fisso su di me.

-Puoi girarti?-
-Sul serio?-
-Si sul serio-
-Cosa c'è lì che non abbia già visto ieri sera?- mi dice con un ghigno e il suo maledetto sopracciglio alzato.
Sospiro e non ha tutti i torti, così faccio cadere il lenzuolo e mi infilo la maglia come niente fosse, e lui è sempre lì che mi fissa.
-Che c'è?-
-Sei bellissima-
Arrossisco.
Anche lui si veste velocemente, e prima di uscire mi sussurra all'orecchio.
- Beh adesso puoi dire che sei stata con uno 500 anni più grande-
-Sta zitto!- Dico mentre cerco di tirargli un pugno ma scappa dalla mia presa prima che possa colpirlo mentre esce ridendo.
Spontaneamente nasce un sorriso sul mio viso.
Ancora non ci credo di aver fatto l'amore con Peter...
È più forte di me, non riesco a stargli lontano... Io credo di...
Un enorme fitta al petto mi pervade.
Cosa? Che succede? Ed una seconda, il mio cuore fa male!
Un dolore lancinante, sembra quasi voglia uscire dal mio petto.
Le gambe tremano... Cado a terra e sbatto il mio viso contro il pavimento, Fa male, davvero troppo male...
-Piccola Darling ma quanto ci stai mettend- Wendy!!-
Peter mi raggiunge immediatamente e ansimante mi raccoglie da terra poggiando la mia testa sulle sue gambe.
-Che è successo!?-
-Il mio...-
-Il tuo cosa?!!-
Faccio fatica a parlare, ma fortunatamente il dolore diminuisce fino a quando non scompare.
-Wendy?! Che ti succede?!-
Dice Peter tremante, e per la prima volta l'ho visto nel panico, io mi alzo con fatica, riuscendo a mettermi almeno seduta, e di getto mi stringo il petto.
-Il mio cuore...-
Peter mi guarda terrorizzato.
-Il Cuore del vero credente...-
Si alza di getto e mi aiuta ad alzarmi.
-Vieni sdraiati-
Mi porta sul letto ed è come se avessi perso le forze.
-Voleva uscire Peter... Dal mio petto.-
-Questa è la profezia... Ma io non lo voglio! Non più!-
-Che vuol dire?-
Il castano mi guarda con il macone.
-I Miei poteri si stanno esaurendo, e così anche le mie forze, di conseguenza non riesco a mantenere in vita l'isola e me stesso... Per questo avevo bisogno del tuo cuore... Del cuore del vero credente, il suo potere è abbastanza forte da far rinascere i miei poteri... Ma questo significa...-
Realizzo tutto, ora capisco... Perché insistesse per prendere il mio cuore.
Prendo la sua mano e l'appoggio sul mio petto.
-Prendilo!-
Esso scuote la testa e cerca di ritrarsi.
-Prendilo Peter!-
-No! Non posso!-
-Se non lo farai tutti quanti su questa isola moriranno e anche tu, Non posso lasciarvi morire- Dico mentre le lacrime scorrono dal mio viso.
-Ed io non posso perderti Wendy!-
Sussulto.
-Non posso! Non ora!-
Mi afferra mentre mi chiude in uno dei suoi abbracci, trema mentre nasconde il viso nell' incavo del mio collo, poi qualcosa di umido bagna la manica della mia maglia, lacrime... Non l'ho mai visto piangere, Non credevo neanche di riuscire mai a vederlo in questo stato.
All'improvviso il tempo cambia sull'isola, un enorme temporale si scatena, vento, pioggia e grandine.
-Peter...-
Non riesce a smettere di piangere, la temperatura si abbassa e fuori dalla finestra, noto che la pioggia smette e inizia a nevicare, fiocchi enormi, la temperatura cala ancora di più.
-Peter fa freddo...-
Le mie mani cominciano a gelare e non riesco a calmarlo... La porta comincia a battere, gli sperduti sono attaccati alla porta.
-Pan! Che cosa succede?-
-Stiamo mordendo di freddo-
La porta comincia a ghiacciare e Peter non accenna a volersi calmare.
-Pan!-
La luce del sole si spegne e torna la notte, e poi di nuovo giorno, che cosa sta succedendo?
-Peter!-
Afferrò il suo viso fra le mani:
- Sistemeremo questa cosa insieme, te lo prometto ma ora calmati-
-Insieme?-
-Si insieme!-
Il tempo torna normale, così come il clima, ed io tiro un sospiro di sollievo.
-Scusami ho perso il controllo-
Lo abbraccio.
-Non importa-
-Credo che oggi sia meglio prenderci un giorno libero-
Ci stendiamo entrambi sul letto, ognuno abbracciato all'altro, non posso far a meno che stringerlo a me più forte possibile.
Il ragazzo alza lo sguardo su di me e si fionda sulle mie labbra, mangiandomi come ieri sera.
Mi stacco sorpresa mentre lo guardo preoccupata.
-Ti prego... Ne ho bisogno.-
Annuisco, così torna a mangiarsi le mie labbra mente si posiziona sopra di me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01 ⏰

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