XIV

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Lentamente apro gli occhi... Ed una debole emicrania mi annebbia la mente.
È mattina ed il sole irrompe insistentemente nella capanna, illuminandola del nuovo giorno... E mi sorprendo a trovare Peter davanti al suo letto, prestatomi per passare al meglio la notte... Addormentato su una scomoda sedia di legno, 
Il suo viso cullato dal sonno è così rilassato che quasi stento a riconoscerlo... Spontaneamente sorrido, per poi alzarmi, anche se indolenzita, per affrontare un nuovo giorno.
Un vento freddo attraversa la stanza passando dalla minuta finestra, facendomi rabbrividire... Guardo così Peter che cede al dolce richiamo del sonno, nonostante il freddo... Di questo periodo la temperatura si è abbassata di molto qui su l'isola, così decido di prendere la coperta posizionata sul letto, e con un leggero tocco, per evitare di svegliarlo, lo compro, in modo che non senta freddo.
Dopodiché esco dalla capanna, voglio schiarirmi le idee, e l'unico modo per farlo è passeggiare, in più lo splendido paesaggio mi aiuta.
Mentre cammino ripenso al giorno precedente... Se Peter non fosse intervenuto, probabilmente il giorno di oggi non sarebbe mai esistito... E non starei neanche passeggiando, a quest'ora qualche bimbo sperduto avrebbe ritrovato il mio corpo senza vita sulla spiaggia... Mi domando che cosa avrebbero pensato di me Michael e John... Che sono una codarda probilmente... O si sarebbero dispiaciuti? Nonostante non ricordino chi sia... E Vincent? Sicuramente avrebbe dato la colpa a Peter dell'accaduto.

-Wendy!! Dove eri finita ieri?!-

Approposito di Vincent...

-I- io... Ero in capanna...-
-Nella capanna di "Quello lì"?-
-Si...-
-Quindi sei stata lì tutta la notte?-
-Si... Tutta la notte... Mi dispiace-

Non riesco a dire altro che mi dispiace... Dopo quello che gli ho detto, credo sia il minimo.

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Riapro gli occhi, li sento bruciare lievemente, dopo la notte di ieri passata quasi del tutto a tenerla d'occhio.

La luce del sole quasi mi acceca, così mi copro la visuale con una mano, cercando di diminuire la luce, ma in vano... Il letto che era occupato da lei ieri sera è vuoto, ma un suo componente è addosso a me, mi alzo tenendo la coperta tra le mani... Deve avermela messa quando se ne è andata... Porto al mio viso la stoffa, posandola dolcemente sulla mia guancia, essa emane ancora il suo stesso dolce profumo.
Dopodiché lascio la coperta sul letto ed esco dalla stanza, non devo lasciarla sola dopo l'accaduto di ieri...
La trovo intenta in una discussione con lo gnomo da giardino di nome Vincent, spontaneamente mi nascondo ascoltando la loro conversazione, senza alcun motivo apparente.

-Wendy... si sincera, ora lui non è qui, quindi dimmi... tu lo ami veramente?-

Le mie orecchie si drizzano al suono di quelle parole... E aspetto ansioso una risposta da parte di Wendy.

-Ascolta... Io provo qualcosa per lui... Ed è per questo che gli sono così vicina-

Quelle parole... Mi fanno provare una strana sensazione... Che non riesco a descrivere.

-Ne sei sicura? Lui non è qui...e non saprà mai che me lo hai detto...-
-Vincent... Ne sono sicura... E sono sicura che gli farebbe male sapere che dico il contrario...-
-Quindi...vuoi che io rinunci a te...?-

Mi sporgo di poco, dal mio nascondiglio, e noto che con fatica, e con le lacrime agli occhi, pronuncia queste esatte parole:

-Te ne sarei davvero grata... Quindi... Te ne prego rinuncia a me per sempre...-
-Allora perchè piangi?-
-P-perchè...-
-Se fai cosi... non posso rinunciare a te...-
-Io e te non abbiamo più niente da dirci... Te lo ripeto Vincent... Basta così... Con permesso-

Così si allontana definitamente da lui, lasciandolo li, incapace di muovere un solo muscolo, stranamente mi sento sollevato, e decido di seguirla a passo debito, senza che si accorga di me.
Essa fa il giro della foresta, fermandosi ogni tanto ad osservare fiori e sorridere divertita mentre guarda gli scogliattoli giocare fra loro e saltellare sugli alberi.
Ed io mi soffermo sulla sua risata... Non capendo come sia possibilmente perfetta.
Wendy fa ritorno all'accampamento dove incontra i suoi fratelli minori.
Michael gli si fionda addosso abbracciandola per una gamba, provocando nuovamente la sua risata.

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