VI

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Esco velocemente dalla capanna, pieno di ira... Devo trovarlo... Gli ho dato solo un comando... Solo uno!! Lo stesso che ho dato a tutti... Di non interferire! Non mi sembra così difficile!
Raggiungo, senza esitazione, la sua capanna, entro buttando giù la porta trovandolo, come al solito, intento ad intagliare il suo ramoscello, cercando di dargli una forma, a me ancora ignota.
Mi guarda interrogativo, dopodiché lo afferrò con forza dal colletto della sua maglia, piena di strappi, sollevandolo da terra di pochi centimetri.

-Felix! Che cosa hai in mente?-
-Calmo Pan... So che non puoi fare niente di spropositato- mi dice con tono spavaldo.
-Adesso no... ma chi ti assicura che accidentalmente un pirata non entri nell'accampamento, uccidendoti...Almeno sarà quello che dirò io a Wendy...-
-ne sei sicuro? Perché ti sta appiccicata come una cozza su uno scoglio... La vedo difficile...- mi dice, così sicuro di sé, talmente tanto che il suo tono mi irrita.
-Ed è per questo che devo sbarazzarmi di ogni pescatore che cerca di staccarla da me...-
-Su dai Pan... Non sai stare al gioco, infondo mi sono solo divertito e continuerò a farlo, Come fai tu del resto...-
-Ti ricordo che sono io a decidere fino a che punto puoi divertirti, quindi stai alla larga da ciò che mi appartiene.-
-Come vuoi Pan... Ma non puoi controllare i sentimenti di una persona... E allora vedremo da che parte andrà il mio uccellino-
-Un uccellino rinchiuso in una gabbia non si allontanerà mai dal padrone.-
-Sempre se non verrà liberato-
-Ti ricordo che mi basta poco e sarà lei a non volersene andare... Ogni uccellino è fedele a chi gli dimostra amore e lo tiene al sicuro.-

Lui mi guarda irritato per un secondo... Per poi togliere le mie mani dal suo colletto, alzando le mani al cielo, dicendo con menefreghismo...

-Colpito e affondato... D'accordo Pan... Non mi va di discutere...-
-Allora sparisci...Ti ricordo che anche tu mi appartieni- dico come ultimo avvertimento, per poi uscire, tornando dalla ragazzina.

Non appena entro nella capanna, la trovo intenta nel cambiarsi la maglia, visto che quella precedente era sporca del mio sangue.
Quando lei si accorge della mia presenza, arrossisce come un peperone, coprendosi, immediatamente, con la mia maglia, cominciando ad urlare dall'imbarazzo.

-ESCI!!-
-Emhh... Scusa, ma ti ricordo che è la mia stanza e poi sono ferito...- Dico, approfittando della situazione.
-Non mi importa esci!!- Mi dice afferrando una candela spenta, dal mio comodino, per poi lanciarla verso di me, cercando di colpirmi, ed io mi sposto, giusto in tempo per evitare che mi colpisca in pieno volto.

-Che cattiva, pensavo che dopo quel bacio saresti diventata un pò più gentile nei miei confronti...-

All'improvviso lei si calma... Per poi abbassare lo sguardo verso il pavimento... Che probabilmente sembra più interessante di me...

-Esci... Per favore...-
-Non esco, ma se vuoi posso girarmi...- le dico cercando di motivarla a guardarmi negli occhi... Ma niente... E stranamente acconsente...
Che sciocca, pensa davvero che faccia il bravo ragazzo?
Così la spio, senza che se ne accorga, dallo specchio sistemato alla buona, sopra il comodino, anche se rotto, riesco a vedere tutto, e mentre sogghigno, aspetto il permesso per girarmi... Non appena cambiata, si siede sul letto, dandomi il suo consenso.
Cerco di aprire un discorso.

-Ecco...ho parlato con Felix...-
-Ah... E.. cosa ti ha detto?-
-Gli ho detto che non ti dovrebbe importunare, e penso che lui abbia capito...-

Essa non mi risponde immediatamente come al suo solito...

-Ma... Non ti ho chiesto di farlo... So benissimo difendermi da sola...-

Ma... Che cosa dice?!

-Scusami...pensavo che fosse la cosa più giusta da fare...- dico sorpreso
-Forse no...-
-Sai che io non farei niente che possa in qualche modo importunarti...- dico avvicinandomi a lei, per poi fissare intensamente le sue labbra, avvicinandomi sempre di più... Lei mi ferma tappandomi la bocca, con la sua mano minuta, per poi allontanarmi.

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