Quel ritardo di due ore nel recarsi dall'Oscuro Signore poteva causare la sua morte immediata.
Piton ne era perfettamente consapevole, ma già da qualche tempo con Albus aveva reputato che valesse la pena correre quel rischio: in fondo, Voldemort non era impulsivo, e certo sarebbe stato curioso di confrontarsi con l'uomo che, sospettato d'averlo tradito, invece di fuggire come Karkaroff aveva il coraggio di presentarsi al suo cospetto e con ben due ore di ritardo rispetto agli altri! La sfida avrebbe certo attratto il suo sadico interesse e, probabilmente, l'avrebbe accolto con una Cruciatus, invece che con l'Avada Kedavra!
Del resto, era stato proprio per coltivare una possibilità che desse luogo al sospetto, e non alla certezza del tradimento, che per quindici anni la sua vita si era svolta seguendo precisi e preordinati scopi. Da un lato vi era la generica e ovvia impressione che con la scomparsa di Voldemort la lealtà di Severus Piton si fosse piegata davanti ad Albus Silente, probabilmente raggirando il Preside, ormai vecchio e credulone, rifilandogli pietose scuse di pentimenti e rimorsi, al solo scopo di evitare la condanna a vita ad Azkaban; allo stesso tempo, il suo atteggiamento ambiguo e tenebroso, l'evidente predilezione per i Serpeverde e l'astio eccessivo per i Grifondoro, nonché gli ottimi contatti sempre mantenuti con la famiglia Malfoy, alimentavano le voci che lo volevano ancora Mangiamorte, mai realmente pentito e pronto a tornare a prendere servizio presso il suo vecchio padrone. Perfino il non aver mai potuto accedere alla cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, che Albus non gli aveva mai assegnato ben conscio della maledizione che vi gravava, era stato predisposto per far credere che anche Silente, in fondo, non si fidasse del tutto e preferisse tenerlo lontano da ogni tentazione per evitare possibili ricadute.
Negli ultimi mesi, con Silente aveva studiato nei particolari le risposte da fornire alle domande di Voldemort per convincerlo che la sua lealtà era sempre e solo stata volta nei suoi confronti e non certo verso il Babbanofilo della cui protezione, per altro, aveva a suo tempo avuto bisogno per non finire ad Azkaban. Ogni giustificazione era stata vagliata e controllata in ogni singolo dettaglio e possibile aspetto; tutte le domande erano state previste e le più convenienti risposte selezionate per persuaderlo che Severus Piton non solo era ancora un suo fedele servitore, ma si trovava anche nell'invidiabile e unica condizione, godendo della fiducia di Silente, di poterlo spiare per conto di Voldemort stesso, oltre a potergli fornire un'infinità di notizie e informazioni accumulate nel corso degli anni.
Sì, Piton era sicuro che fosse possibile convincere l'Oscuro Signore di essergli sempre stato fedele, ma per far questo doveva riuscire a mentirgli, lasciarlo penetrare nella sua mente e, tramite l'Occlumanzia di cui era esperto e profondo conoscitore, doveva ingannarlo spacciando menzogne per verità.
Se fosse riuscito a mentire impunemente davanti al più grande Legilimante del mondo, non solo sarebbe sopravvissuto, ma avrebbe potuto mantenere la promessa fatta tanti anni prima ad Albus di tornare a spiare Voldemort per l'Ordine della Fenice.
E Piton era disposto a tutto per mantenere la parola data, anche a rischiare la vita, ogni giorno, se questo poteva permettere di distruggere il mago che lo aveva reso schiavo di un istinto bestiale.
*
Piton ansimò, il respiro contratto e bruciante, e s'impose di rialzarsi: non sarebbe rimasto in ginocchio davanti all'Oscuro Signore, neppure dopo aver subito la lunga Cruciatus in cui Voldemort aveva scaricato tutta la sua furibonda collera per l'inattesa sconfitta subita per la seconda volta a causa del giovane Potter.
Le risate di scherno degli altri Mangiamorte salutarono il suo primo insuccesso quando un ginocchio cedette e tornò a sfiorare la terra; caparbio, con le membra ancora tremanti e percorse da inarrestabili fitte di lancinante dolore, a fatica si rialzò e tornò a fissare gli occhi sanguigni del demone che l'aveva appena sadicamente torturato: sì, era riuscito a istillargli un fondato dubbio, glielo leggeva nel ghigno crudele che, obliquo e nero, tagliava la piatta faccia da serpente.
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Implacabile desiderio (seguito di "Incubo di sangue")
FanficDall'abisso di un incubo di sangue, tra tormento ed estasi, un sentiero d'implacabile desiderio conduce a un'inaspettata realtà. Si tratta del seguito di "Incubo di sangue".