Si era divertito a ballare con Myrcella. Si era divertito molto meno quando Trystane li aveva interrotti e si era ritrovato solo, quando, mentre cercava di tornare da Arya, le sue pretendenti lo avevano di nuovo accerchiato ricominciando a chiedere le sue attenzioni. Non vedeva più Arya, quindi decise che sarebbe stato meglio per tutti se avesse accontentato le sei ragazze che in quel momento aveva intorno.
Decise di dividere il suo tempo tra loro, un ballo ad ognuna, prima di poter tornare a godersi il proprio tempo libero dagli affari reali. Per una serata non era l'attrazione principale al palazzo, e si sentiva felice di ciò, felice che, per una volta, anche la sorella fosse sotto i riflettori, quindi non voleva tornare alla normalità con le ragazze. Avrebbe preferito tornare nella bolla di tranquillità che aveva sentito ballando con Myrcella poco prima, o con Arya ancora prima.
Il tempo passò quasi velocemente, da una lady all'altra, con una breve pausa bagno ogni tanto, alla disperata ricerca di Arya che potesse salvarlo dalle grinfie delle ragazze, ma non riuscì a vederla. Non fino a quando decise di chiedere a Sansa di accompagnarlo al buffet. -Preferite le feste del sud o vorreste tornare a casa?- le chiese quasi distrattamente porgendole un calice di vino.
-Diciamo che sono diverse, mio principe... A Grande Inverno c'è meno spazio, di solito anche meno invitati... sono tutti molto uriachi e molto più rumorosi. Non si riesce mai veramente a ballare e a sentire la musica nelle feste del nord.- rispose la ragazza sorridendogli mentre prendeva dalle sue mani il proprio calice. -Però è piacevole poter finalmente sentire la musica.
Gendry non la stava veramente ascoltando, non gli interessava davvero cosa pensava delle feste della capitale, sapeva che erano le migliori del continente, e i suoi occhi avevano appena incontrato quelli di Lewyn Martell, il cugino del promesso sposo della principessa, che gli rivolse un sorrisetto altezzoso, come per fargli notare la propria mano sulla schiena di Arya, mentre la portava verso la pista da ballo.
-Mi fa piacere, lady Sansa... Ditemi... vostra sorella è una persona socievole?- chiese rivolto alla rossa, cercando di scacciare la brutta sensazione che aveva alla bocca dello stomaco. Alla fine era stato lui ad abbandonarla, e Arya era libera di danzare con chi volesse, e sicuramente questo non gli dava fastidio, non era affar suo quello che la lady faceva quella sera.
-No, veramente no... Credo che la capitale stia cambiando anche lei. Insomma, tre mesi fa non sarebbe mai riuscita a trovare qualcuno con cui ballare. E ora il principe ha deciso di portarla al ballo.- rispose Sansa guardando oltre le spalle del principe, dove vide la sorella danzare con Lewyn. -Eppure sembra che abbia scelto qualcun altro... è questo il motivo per cui me lo chiedete, mio principe?
-No, può fare quello che vuole. Ora, se volete scusarmi, devo... seriamente andare.- disse velocemente prima di andarsene dal tavolo e uscire anche dalla sala. Decise di tornare solo dopo qualche minuto, quando ormai molti lord si stavano allontanando, ognuno verso la propria stanza. Entrò nella sala, si guardò intorno qualche secondo, e si addentrò nella folla, solo per arrivare verso il centro della sala e vedere Arya ridere con Lewyn. Sembrava felice, come non l'aveva mai vista. Sembrava anche molto ubriaca, e sperava per lei che nessuno dei suoi fratelli la vedesse.
Decise di essere sicuro che nessuno la vedesse avvicinandosi a lei e chiedendole di tornare alle proprie stanze. Fu guardato male sia da Arya che da Lewyn, ma decisero entrambi che sarebbe stato saggio ascoltarlo. Lo decise il ragazzo anche per Arya, che ormai era completamente appoggiata al principe, gli occhi chiusi e dei lamenti insensati che uscivano dalle labbra. Gendry sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma decise di prenderla in braccio appena usciti dalla sala. Fu facile, non era pesante.
Aveva scoperto quella mattina dove fossero le stanze della lady, e non ci mise molto a portarla al loro interno. Ascoltò per tutto il tragitto i lamenti e i discorsi di Arya, che gli parlava di come fosse bella la neve. Gli aveva anche chiesto di che colore pensava fosse l'acqua. -La disegnamo blu... Ma quando la prendiamo in mano è rosa... Poi quando è nei fiumi quasi marrone...- stava mugolando quando finalmente Gendry arrivò alla sua stanza.
-Arya, non credo che importi di che colore sia veramente l'acqua. Almeno, a me non importa.- le disse ridendo Gendry lasciando che la ragazza si sdraiasse sul letto. Aveva lasciato perdere il protocollo quando lei non riusciva a capire a chi si riferisse quando la chiamava milady. -Ora torno... nelle mie stanze, e ti lascio alle tue dame...
-Io non voglio giocare a dama. Voglio che vieni qui e smetti di parlare.- rispose Arya scuotendo la testa con un tono lamentoso mentre accarezzava il pelo di fianco a lei. Gendry la guardò, il vino offuscava anche la sua capacità di giudizio, ma era ancora abbastanza lucido da capire che se si fosse seduto sul materasso della ragazza, non sarebbe più riuscito ad uscire da quella stanza.
Era stanco, avrebbe voluto evitare di girare per mezzo castello in cerca delle proprie stanze, ma non poteva dormire con Arya. Guardava la ragazza e si sentiva sempre più stanco. Ad ogni mugolio di Arya che gli chiedeva di unirsi a lei, aveva più voglia di farlo. Rimase fermo a guardarla per qualche minuto, forse di più, ma alla fine decise di muoversi. Decise di uscire dalla stanza, e ci provò, ci provò davvero. Aveva iniziato ad andare alla porta quando Arya gattonò fino a lui, lo prese per il mantello e lo costrinse a sdraiarsi sul letto.
Gendry scoppiò a ridere, ritrovandosi sdraiato sulla ragazza, a guardare il soffitto, ascoltando la risata sguaiata della lady, che stava armeggiando per togliergli il mantello. Decise di aiutarla, decise di lasciare il mantello a lei, in modo che pensasse che lui le stesse ancora accanto. Quando riuscì a togliersi il mantello, guardò Arya accoccolarsi ad esso e sorrise, divertito da quella vista.
Salutò la lady, che, fiera della sua conquista, non stava più badando a lui e decise di tornare nelle sue stanze, cosa che prese molto meno tempo di quanto si aspettasse. Si mise la camicia da notte e si coricò a letto appena gli fu possibile, addormentandosi nello stesso momento in cui toccò il materasso.
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The Wrong One
RomanceRiconosciuto dal padre, Gendry è l'erede al Trono di Spade, e deve trovare una moglie. Nonostante l'ampia scelta di ragazze, finisce per innamorarsi di quella sbagliata.