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Era stato a Capo Tempesta solo qualche volta nella sua vita. Quando Robert l'aveva riconosciuto, aveva fatto il giro dei Sette Regni, insieme al re, per mostrare a tutti l'erede al trono. Quando era nata Shireen, Robert aveva convinto Cersei a passare qualche mese con la famiglia nelle Terre della Tempesta. Era stato mandato in vacanza dallo zio qualche anno prima, ed era l'unica delle tre visite che aveva fatto che si potesse ricordare.

Non aveva mai immaginato che ci sarebbe tornato da re, anche perché non aveva mai pensato ad un futuro in cui sarebbe stato veramente il re dei Sette Regni, e invece eccolo lì, a varcare le mura della fortezza a cavallo, il mantello che svolazzava e lo sguardo di chi avrebbe preferito essere morto che re.

Stannis e sua moglie, insieme a tutta la corte, si inchinarono a lui appena mise piede sulla terra battuta del cortile in cui lo stavano accogliendo, come se ce ne fosse bisogno. Gendry odiava questo tipo di formalità, soprattutto dai membri della sua famiglia, e fu felice quando Shireen gli corse incontro abbracciandolo.

Fu il primo di tanti abbracci dalla cugina, che ogni volta riuscivano a scacciare i brutti pensieri e scaldare il cuore del re. Erano passati quasi due mesi da quando era stato incoronato e le braccia della sua cuginetta erano l'unico posto in cui si sentiva felice. Sapeva che sarebbe dovuto essere contento di essere re, avrebbe quasi dovuto saltare di gioia, ma non riusciva a farsi piacere le nuove formalità. Non riusciva quasi mai a rispondere quando lo chiamavano Vostra Grazia, non si ricordava mai che nessuno si sarebbe mai potuto sedere o alzare prima di lui e, soprattutto, non riusciva a tenere in testa la corona. La testa di suo padre era molto più grande della sua.

-Quando credi che tornerai ad Approdo del Re?- gli chiese gioiosamente la ragazza entrando nella sua stanza. Non era la prima volta, in un mese, che Shireen entrava nella camera di Gendry senza essere invitata nè chiedere il permesso, e il re sapeva che non sarebbe stata l'ultima.

-Mi stai cacciando, Reen?- rispose ridendo il re. Quando la ragazza scosse la testa, lui le fece segno di sedersi al suo fianco sul letto. -Non so se me ne andrò mai da qui... si sta tanto bene in tua compagnia.

-Ma devi tornare dalla tua gente. Devi andare a regnare. Gendry, ne abbiamo già parlato, anche se non ti piace, sai che devi farlo.- Shireen si lanciò sul letto del re e guardò il soffitto , stanca di ripetergli sempre le stesse cose. Gendry era andato da lei in cerca di consiglio, ma non sembrava soddisfatto della risposta che aveva ricevuto.

Sapeva cosa la cugina gli avrebbe detto di fare e aveva intenzione di ascoltarla, ma quando parlavano di tornare nella capitale, qualcosa non sembrava giusto. Il popolo non l'avrebbe voluto come re, Joffrey avrebbe tramato per ucciderlo, avrebbe dovuto scegliere una moglie. Questi erano le repliche principali del re quando Shireen gli suggeriva di tornare al Trono di Spade e prendere il posto che gli apparteneva.

Non puoi sapere se è così finché non ci provi, puoi farlo uccidere prima tu e nessuno ti metterà fretta, erano gli argomenti che portava ogni volta la ragazza per convincerlo a fare il re. Avevano avuto questa conversazione più di una volta, ma Shireen ancora non era riuscita a convincere Gendry.

-Comunque credo che abbiano mandato qualcuno a cercarti.- disse la ragazza, senza togliere lo sguardo dal soffitto, dopo qualche minuto di silenzio. Si era appena ricordata il motivo per cui era andata a trovare il re. -Qualche ora fa è arrivato un corvo da Porta di Bronzo, per avvisarti che lady Stark sta arrivando.

-Sansa...?- chiese confuso Gendry guardando la cugina. -Perché manderebbero Sansa a cercarmi? Perché manderebbero chiunque a cercarmi... sono qui, c'è metà della guardia reale con me.

-Sansa? La lettera parlava di una certa Arya... Devo sapere qualcosa?

Gendry rimase zitto. Nessuno avrebbe mai mandato Sansa a cercarlo, ma non avrebbero mai chiesto nemmeno ad Arya di lasciare la capitale. Doveva essere successo se lady Stark aveva preso un cavallo per raggiungerlo. Non potè combattere, però, il senso di sollievo quando seppe che Shireen non stava parlando di Sansa.

Gli mancavano le chiaccherate notturne nei giardini con Arya. Era dalla festa di Myrcella che non riusciva più a trovare un momento per parlare con la ragazza, per chiedere anche il suo parere sulla sua incoronazione. L'aveva vista, durante la cerimonia, attorniata dalla sua famiglia, in un abito color argento, sembrava contenta. Tutti lo sembravano. Era appena morto il suo migliore amico, ma anche Ned Stark era contento dell'incoronazione di Gendry, quindi aveva immaginato fosse solo per cortesia che Arya si era stampata un sorriso in faccia.

Continuava a non capire, però, perché avesse deciso di scendere così a sud, e avrebbe dovuto aspettare qualche giorno prima di avere una risposta. Probabilmente aveva deciso di realizzare i propri sogni di libertà e aveva preso la prima strada che aveva trovato. Ma perché avvisare del suo arrivo in quel caso?

-Gendry, mi stai ascoltando?- gli chiese Shireen schioccandogli le dita davanti al viso. Il re scosse la testa ammettendo di non aver sentito una parola del lungo discorso della cugina, chiedendole poi di ripeterlo.

-Quindi mio padre vuole sapere se questa sera cenerai con noi o se ti facciamo portare di nuovo la cena in camera...

-Credo che se smettesse di chiedermi di faccende reali, potrei acconsentire a passare un po' di tempo in più con lui. Almeno Renly cerca di capire se sono ancora vergine...

-Dici davvero...?

-L'ultima volta che abbiamo parlato stava per chiedermelo, prima che fossimo chiamati ad assistere mio padre. Come se poi gli interessasse davvero.

-Non volevo saperlo. Spero almeno che zio Robert non fosse lì... Io non vorrei mai sentir chiedere a mio figlio se è vergine o meno appena prima di morire.

-Fidati, non lo vuoi sentire e basta, a prescindere dalla distanza della tua morte.

-Andrai ad accogliere lady Stark di persona o lascerai che ti trovi lei?

-Perché ti interessa?

-Non mi hai risposto.

-Nemmeno tu, Reen. Sono il re, le mie domande hanno più valore.

-Sarai anche il re, ma sei proprio un idiota... Se non vai tu ad accoglierla, ci andrò io, e sarà peggio sia per lei che per te, perché mi farò spiegare il motivo della sua visita.

-Lo farei anche io.

-Ma credo che sia venuta per te, quindi avrebbe senso che ci andassi tu.

-Ci ripenseremo quando arriverà.- chiuse il discorso il re alzandosi dal letto. -Andiamo a cena? Ho fame, e immagino che tuo padre ci stia aspettando.

Shireen annuì e si alzò, prima di correre verso la sala da pranzo con il cugino, ancora piena di domande per lui e la ragazza che sarebbe arrivata alla fortezza qualche giorno dopo.

The Wrong OneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora