Erano ormai tre giorni che Gendry viaggiava per il bosco del re, con suo padre, suo zio e tante, forse troppe, cappe dorate, cercando di cacciare qualcosa. Avevano preso un paio di conigli, ma non sembrava che il re avesse intenzione di tornare alla fortezza senza un cervo, o un cinghiale da arrostire. Renly era sicuramente il fratello del re che Gendry sopportava meno, ma Stannis doveva curarsi di Capo Tempesta, quindi doveva farsi bastare lo zio che preferiva sdraiarsi sull'erba a guardare il cielo piuttosto che aiutare con la caccia.
Dopo tre giorni di appostamenti per catturare qualcosa, Gendry si ritrovò sdraiato al fianco di suo zio, mentre aspettava che la sete di sangue del re si placasse per poter tornare alla Fortezza Rossa. Fu lì che Renly lo mise davanti ad una domanda a cui Arya, al castello, aveva dovuto rispondere per tre giorni di fila; perché Ned Stark aveva trovato il suo mantello nella stanza della figlia.
Gendry provò a dire a suo zio la verità, la stessa verità a cui il primo cavaliere del re non aveva creduto dalla figlia:-Lady Arya aveva esagerato con il vino, l'ho portata in camera, e ha preteso che le lasciassi il mantello prima di lasciarmi andare.
-Sicuro di non averci lasciato nient'altro, nipote? E poi perché l'hai riportata proprio tu?
-Sono sicuro, zio... tra me e lady Stark non è successo niente, e sicuramente non c'è nient'altro che una bella amicizia. E appunto per questa amicizia ho deciso di non farla andare... da sola in quelle condizioni.
-Oppure l'hai accompagnata perché ti dava fastidio vederla danzare con un altro?
Anche Arya aveva voluto sapere perché lui l'avesse accompagnata nelle sue stanze, qualche giorno prima. Gli aveva chiesto un colloquio privato appena fuori dalla sua stanza e aveva iniziato a fargli domande sulla serata del compleanno di Myrcella. Domande tra cui perché si fosse risvegliata con il suo mantello e, soprattutto, perché l'avesse riportata in camera.
Domande a cui Gendry non aveva saputo rispondere. La serata era confusa anche per lui, e non trovava le parole per dirle che si era ridotta piuttosto male, che l'aveva costretto a sdraiarsi con lei e avrebbe voluto che lui dormisse nel suo letto. Non trovava le parole per dirle che si sarebbe voluto fermare con lei, ma che aveva deciso di fare la cosa giusta e lasciare solo il mantello. Non trovava le parole per dirle che non voleva vederla con nessun altro, perché sapeva di non poterlo chiedere. Non poteva chiederle nulla, senza darle qualcosa in cambio. Ma il problema principale era, voleva chiederle qualcosa? Gendry non lo sapeva.
Aveva risposto alla fine, con parole che non avevano soddisfatto Arya, che non avevano raccontato la verità, parole che avevano lasciato solo dei dubbi in Gendry così come in Arya, ma che avevano fatto in modo che la ragazza avesse una risposta da dare al padre quando, una volta conclusa la conversazione, le aveva posto per la prima volta quella domanda che in tutta la fortezza si era sentita chiedere centinaia di volte.
-Vostra Altezza! Lord Baratheon!- fu il grido che fece scuotere la testa a Gendry, costringendo entrambi ad alzarsi. -Il re ha bisogno d'aiuto, e vuole voi.- gli spiegò la guardia che stava correndo verso di loro.
Gendry e lo zio sguainarono le spade, correndo dietro la guardia, che li stava portando dal re. -Finalmente mio padre ha preso qualcosa?- chiese Gendry all'uomo davanti a se quando iniziarono a rallentare, tra gli alberi. -Possiamo tornare a casa?
La scena che gli si parò davanti fu una delle più brutte che avesse mai visto. Il padre sdraiato a terra, ricoperto di sangue, con due guardie addosso che cercavano di medicarlo il meglio possibile. Robert guardava il figlio con occhi vitrei, come se non fosse più lì, come se al posto del principe ci fosse uno spiraglio di luce.
Gendry corse da suo padre, voleva rendersi utile, anche se sapeva che non sarebbe servito a molto. Aiutò le guardie a metterlo sulla carrozza, guidò il proprio cavallo fino alla fortezza il più velocemente possibile, corse dentro ad avvisare chiunque potesse essere utile, ma non servì.
Robert arrivò nel suo letto a fatica, e la prima cosa che fece fu chiedere i Ned Stark. Voleva parlare con il suo primo cavaliere prima di lasciare i sette regni in mano al figlio, voleva che lui lo aiutasse, almeno per i primi tempi, voleva solo parlare con il suo migliore amico prima che fosse troppo tardi. Chiese anche della moglie e dei suoi figli, ma a Gendry non importava. Sapeva che i Lannister non sarebbero arrivati in tempo.
Stava lì, ai piedi del letto del padre, coperto dal suo sangue e da quello del cinghiale che lo aveva colpito, e l'unica cosa a cui poteva pensare era che se fosse stato con lui, probabilmente non sarebbe successo. Se non si fosse stancato di seguire suo padre a caccia, il re ora non sarebbe stato in fin di vita.
Robert lo cacciò fuori, volendo stare con Ned, e i piedi di Gendry lo portarono dritto nella sala del trono. Non era pronto a sedersi sul Trono di Spade e lo sapeva. Tutto il regno sapeva che Gendry non era pronto. E a tutto il regno non importava. Non era importato al cinghiale nei boschi e non sarebbe importato al sommo septum che l'avrebbe incoronato il giorno dopo la morte di suo padre.
Posò una mano sul trono e lo guardò, sospirando. Era stato cresciuto per sedercisi sopra, e, ad un passo dal farlo, non avrebbe voluto altro che scappare. Correre a Capo Tempesta e chiedere a Shireen cosa fare, provare a convincere Stannis a prendere il suo posto, nascondersi. Doveva solo aspettare qualche giorno, poi, una volta ricevuta la notizia della morte del padre, prima che essa si diffondesse, sarebbe scappato.
Se la cugina fosse riuscita a convincerlo, sarebbe anche tornato ad Approdo del Re. Si sarebbe seduto sul trono, con la corona in testa e avrebbe scelto una moglie. Avrebbe deciso per i Sette Regni. Era in grado di farlo, solo non era pronto. E avrebbe dovuto trovare qualcuno che lo sostenesse, qualcuno che lo amasse, qualcuno che lui potesse amare. Non si sarebbe incastrato in un lavoro che non gli piaceva, in un matrimonio infelice e con dei figli che non lo sopportavano. Non sarebbe stato suo padre, di questo era certo.
Era seduto sulle scale che portavano al trono quando Ned Stark arrivò da lui e gli porse la corona del padre. -Re Robert ci ha lasciato, Vostra Grazia. Lunga vita al nuovo re.- gli disse guardandolo con il solito tono serio, questa volta con un'emozione in più. Sembrava addolorato quasi quanto il ragazzo, ma era convinto che avrebbe fatto bene. Gendry sarebbe stato un re migliore di suo padre.
Con un sospiro, Gendry prese la corona che l'uomo gli stava porgendo e la guardò:-Lunga vita al nuovo re.- sussurrò scuotendo la testa. Sembrava tutto un gioco, uno scherzo. Sapeva bene che non era così.
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The Wrong One
RomanceRiconosciuto dal padre, Gendry è l'erede al Trono di Spade, e deve trovare una moglie. Nonostante l'ampia scelta di ragazze, finisce per innamorarsi di quella sbagliata.