Dopo essere rimasta nuovamente sola per un'altra ora, mi decido a chiamare un taxi.
"Pronto?"
"Potrebbe venirmi a prendere a l'indirizzo..." prendo dalla tasca posteriore del mio piccolo zainetto il post-it con l'indirizzo e lo dico al tassista.
"Certo, il tempo che arrivo"
Ringrazio e senza aspettare una sua risposta chiudo la chiamata.
Sospiro iniziando a camminare nella direzione della panchina più vicina alla cancellata, più mi avvicino più noto quanto, il ciliegio sopra di essa sia molto più grande e con più foglie rispetto agli altri tre, le foglie sono sparse sul terreno, procurando un leggero scricchiolio quando vengono calpestate.
Le foglie partono da essere un verde molto chiaro con le punte di esse arancione, salendo sono tutte completamente arancioni con delle sfumature rosse, fin alla chioma, dove le foglie sono più piccole e gialle.
Due foglie si staccano contemporaneamente dall'albero anche se sono distanti, una è ad un'estremità un'altra dall'estremità opposta, si poggiano delicatamente e nello stesso istante sulla panchina, mi si forma un sorriso,sono diverse, una è piccola e gialla, sembra molto più fragile dell'altra, mentre l'altra è più grande ed è di colore arancione con le sfumature di un rosso molto scuro, tendente al bordeaux, che gli da l'aria di essere forte, dato che è vicina alla morte.
Quando si sono staccate dall'albero e il vento le spingeva verso la panchina, mi è passata per la testa l'idea che fossero due bambini, una femmina e un maschio, entrambi al parco, solo che uno entrava da un'entrata e l'altra dall'altra, che camminavano spensierati verso l'unica altalena presente nel parco e che quando si sono visti, capendo che entrambi miravano allo stesso obbiettivo hanno iniziato a correre per poi sedersi, inconsapevolmente, sulla stessa altalena contemporaneamente.
Una leggera risatina mi scappa per i mie stessi pensieri, ma ormai ho capito già da tempo, che io ho un modo tutto mio di osservare e percepire le cose, e se alle volte c'è un tocco di immaginazione simile a quella dei bambini mi sento ancora di più me stessa.
Rimango a fissare l'albero fin quando non vedo un auto gialla fuori l'enorme cancellata.
Ho lo sguardo rivolto verso la strada con la fronte poggiata sul finestrino.
Un suono e delle grida di gioia mi fanno accigliare e guardare con più attenzione cos'ho davanti.
Siamo fermi a causa del traffico davanti ad una scuola.
Il portone della scuola si apre, i bambini gridano felici di ritornare finalmente a casa correndo verso i propri genitori o verso l'adulto che ha l'incarico di portarlo a casa.
Ci sono le bambine con le cartelle dei nuovi telefilm disney, con i capelli acconciati o in piccoli codini o in piccole trecce, con un sorriso che ti fanno innamorare, sembrano quasi delle bambole di porcellana per la loro bellezza e purezza.
Poi ci sono i bambini, con i loro i loro capelli spettinati, la camicia dell'uniforme fuori dai pantaloni e la giacca sbottonata, alcuni portano lo zaino su entrambe le spalle mentre altri su una sola spalla, stando così un poco inclinati a causa del peso di esso.
Molti di loro hanno l'aria stanca, ma sorridono comunque abbracciandosi o salutandosi con la manina tra di loro mentre l'adulto lo prende per mano dirigendosi verso l'uscita.
Scendo dal taxi sotto lo sguardo circospetto del tassista.
Passando accanto ad una bambina, noto che tra le bracci stringe una bambola, che io da piccola, collezionavo nella versione più piccola. La bambina mi guarda e accenna un timido sorriso stringendo la bambola più forte al suo petto come se da un momento all'altro io potessi prendermela.
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Come una ROSA (Cartaceo)
ChickLit(COMPLETA) (CARTACEO) Alison Roses è una giovane ragazza laureata in psicologia infantile pronta a seguire uno dei suoi più grandi obiettivi: aiutare coloro che col tempo si sono ritrovati soli al mondo, con qualche eventuale disturbo psicologico. P...