Era uscito dal suo corpo, infine, il Grand Master e con un sospiro profondo era tornato a poggiarsi contro i grandi cuscini nell'altra parte del letto.
Nell'aria, l'odore di sesso era ancora pungente e dopo alcuni istanti ad esso andò a mischiarsi quello dolciastro del fumo che il sovrano amava concedersi appena compiuto l'amplesso. Un fumo ambrato che sapeva, se possibile, come inebriare ancor di più i sensi già abbattuti dall'orgasmo, conducendo ad un profondo rilassamento.
Loki stava cercando di riprendere a regolarizzare il proprio respiro e i battiti accelerati del suo cuore. Era ancora riverso prono sul materasso, così come il suo padrone l'aveva lasciato, così come l'aveva posseduto. Attese qualche istante, temendo che, come si fosse mosso, ogni parte del suo corpo gli avrebbe inviato fitte intense di dolore.
Infatti così avvenne, nel momento in cui fece pressione sulle braccia, per cercare di rialzarsi e voltarsi quantomeno su un fianco.
Ma d'un tratto avvertì la mano dell'uomo poggiarsi sulla sua schiena, in un tacito comando a restare in quella posizione. Un brivido attraversò la spina dorsale del ragazzo e stavolta quel brivido era paura. Non era certo che avrebbe retto se l'altro avesse voluto prenderlo ancora.
Tuttavia, dopo un momento sentì una consistenza tiepida e vischiosa scivolare sulla sua pelle, per essere immediatamente spalmata con un panno fresco là dove il suo corpo bruciava di più. Sussultò, sorpreso, ma non osò muoversi. Al contrario e inevitabilmente prese a rilassarsi, mentre le sue palpebre si facevano pesanti ad ogni passaggio di quel balsamo e di quella sorta di amorevole carezza.
"Credo davvero di aver preteso troppo da te questa volta." Sentì il sovrano sussurrargli piano, continuando ad aspergere le sue ferite con quello che doveva essere un olio medicamentoso. "Mi dispiace, Loki. Mi dispiace tanto, piccolo mio."
Il tono della sua voce era cambiato, era diventato profondo e completamente privo di malizia.
Il giovane avvertì una sensazione singolare nell'ascoltarlo, come se, senza un motivo preciso, quelle parole gli fossero scivolate dentro con dolcezza, rendendosi cura inaspettata.
Non era la prima volta che si era concesso in amplessi brutali con il suo signore, per ricevere poi, dalle sue stesse mani, un intenso sollievo, eppure il calore che lo stava raggiungendo in quel momento, assieme alla premura che l'uomo metteva nei suoi gesti, lo fecero vibrare, per un istante, di qualcosa di sconosciuto.
Chiuse gli occhi, serrò la mascella e istintivamente, strinse forte il cuscino tra le dita.
Che cosa stava accadendo? Che cosa stava facendo? Tutto gli sembrò ribaltarsi nuovamente in un caos pericoloso e indistinto.
D'un tratto sentì il panno con il liquido medicamentoso venire passato tra le sue natiche, si tese, mordendosi le labbra, tanto bruciava violentemente in quel punto più e più volte violato. Ma bastarono pochi secondi che a quel dolore si sostituì un nuovo senso di sollievo, dovuto al balsamo miracoloso che il Grand Master doveva essersi fatto arrivare da chissà quale altro pianeta. Esalò un sospiro e mentre quella mano si muoveva sapiente nella sua insenatura, non riuscì a negarsi un debole gemito e ad aprire un po' più le gambe per consentire un migliore accesso a quella medicina, in un inevitabile bisogno.
Perché sì, era la verità. Loki aveva bisogno. Di quiete, protezione e cura. Aveva raggiunto il limite e non avrebbe potuto più sostenere alcuna finzione né brutalità.
Il sovrano indugiò a lungo su quella parte, per poi scivolare lungo le sue gambe, al loro interno, sanare anche lì ogni ferita, finché, lentamente, non lo aiutò a voltarsi supino e attese che assumesse una posizione maggiormente comoda.

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LOST IN SAKAAR
FanficTutte le cose perdute e non volute finiscono, presto o tardi, su Sakaar, il regno dell'assurdo. Anch'egli, ' cosa perduta e non voluta' in un lontano tempo senza memoria, a Loki, il favorito del Grand Master, sovrano di quel mondo, è affidato un com...