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"Non m interessa." Ripeté l uomo, scostandolo gentilmente da sé e tornando a voltarsi verso la vetrata a braccia conserte.

"Non puoi..." Sì sentì ribattere alle sue spalle, con stupore inatteso.

"Non posso?" Gli fece eco con un moto di sarcasmo. "Se sei un dono, io sono altrettanto libero di scegliere se accettarti oppure no. Almeno è così che funziona dalle mie parti."

Si forzò a restare dov'era, evitando di guardarlo ancora, perché se lo avesse fatto, non era certo se sarebbe riuscito a mantenere il controllo per la seconda volta. Quel giovane era una pura delizia di una bellezza inaudita, ammaliante e provocatore come nessuno che avesse mai conosciuto prima di allora. Si era obbligato ad usare tutta la forza posseduta nel doverlo rifiutare, eppure c'era qualcosa che non gli tornava. Del resto si trovava in un mondo sconosciuto e da ciò che aveva appreso nelle sue imprese e nel suo peregrinare, era che nessuno, in alcun luogo, ti da nulla per nulla. Suo padre l'aveva sempre messo in guardia dai nemici evidenti, ma ancor più da quelli nascosti.

"Di' pure al tuo... sovrano che...grazie, ma non ho bisogno di niente. Non compro nulla. Non sono in vendita. Né sono negoziabile in alcun modo." Sentenziò con decisione.

Al che avvertì l' altro muoversi alle sue spalle e fermarsi a poca distanza da lui. Ne avvertì il respiro tenuto quieto a fatica, il calore di quello splendido corpo raggiungerlo, lo smacco che doveva senza dubbio scorrergli sottopelle come la più odiosa delle bruciature. Poteva sentirlo bruciare.

Sorrise compiaciuto.

"Ti chiedo perdono, bel guerriero..." Disse invece il ragazzo, dopo un lungo momento di silenzio " credo che tu abbia equivocato le mie parole, non avrei dovuto dare per scontati i tuoi bisogni, le tue priorità e forse...i tuoi gusti in fatto di...piacere. Magari preferisci un altro genere di compagnia. Magari delle donne piuttosto... sai, ce ne sono numerose qui su Sakaar e sono tutte chiaramente bellissime e disponibili, come potrai immaginare."

L' uomo aggrotto' la fronte chiedendosi se non fosse finito in un enorme pianeta-bordello, destabilizzato da quella risposta e soprattutto dal tono ora remissivo con cui l'altro gli stava parlando. Qualcosa vibrò in lui sottopelle, ma non si trattava di elettricità, non di quella che conosceva almeno.

"Non era tuttavia mia intenzione offenderti." Aggiunse il giovane e sentì il fruscio delle sue vesti che nel frattempo doveva aver reindossato, mentre faceva per andarsene.

"Non mi sento offeso!" Saltò su l'uomo, voltandosi di colpo e senza un motivo preciso lo inchiodò con uno sguardo silenzioso prima che raggiungesse l'uscita. "E' solo che dalle mie parti quando qualcuno ti offre in modo così gratuito cose meravigliose c'è sempre qualcosa che non va." Si espose, iniziando ad avvicinarsi nuovamente a lui, che era rimasto immobile e in attesa.

Che cosa gli stava passando per la testa? Voleva davvero trattenerlo ora? In effetti lasciarselo scappare gli sembrò davvero una pessima idea. Penosa occasione perduta! Senza accorgersene, prese a muoversi come un grosso predatore e si portò entrambe le mani sulla propria cintura, stringendola forte.

Gli fu davanti. E lo sondo' rapace, soffermandosi sui tratti delicati del suo volto, l'aria arrendevole che sembrava colmare i suoi occhi verdi di velato stupore, le labbra sottili appena dischiuse forse per la sorpresa dinanzi a quel cambiamento repentino.

Aveva gettato le armi? Così facilmente? Poteva, quella proposta essere realmente benevola, o erano gli anni di guerra, di viaggi e di terre aspre e sconosciute ad averlo reso così sospettoso?

Era rischioso sì, cedere a quel richiamo, ma dopotutto... dopo tutto ciò che aveva passato, una ricompensa nei piaceri della carne risolse che poteva anche meritarsela.

LOST IN SAKAARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora