'Cause I can't control myself

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Luke

Attento a come cammini, Luke.
Tieni la schiena dritta, Luke.
Dove vai vestito così, Luke?
Non rivolgerti così a me, Luke.

Non mi fido dei tuoi amici, Luke.
Non è quello il tuo futuro, Luke.
Suonare è solo un hobby, non un lavoro serio, Luke.
Hai studiato troppo poco oggi, Luke.

Luke, Luke, Luke.

Da sempre la mia vita è stata regolata da questo.
Ordini? Suggerimenti?
In qualsiasi modo si chiamino, hanno reso la mia esistenza infelice.
Non ho mai avuto voce in capitolo su niente, perfino se la cosa mi riguardava, io non potevo parlare. Perché io non so cosa è meglio per me. Perché i miei genitori hanno più esperienza e pensano al mio futuro.
Un futuro che non ho il diritto di scegliere ma che non voglio.
Non l'ho mai voluto.
Dicono di star facendo tutto questo per non farmi avere nessun tipo di problema, per farmi essere indipendente, una volta che loro non ci saranno più, ma a che prezzo?
Vivere una vita che non mi sembra nemmeno di appartenermi.
A volte, nel buio nella mia stanza, mi sono domandato più volte cosa sarebbe successo se fossi morto in quel preciso istante.
Dove sarebbero finiti tutti gli sforzi dei miei genitori?
Nel cesso.
E io avrei passato tutta la vita a fare ciò che volevano, senza nessuna soddisfazione.
Sarei morto con i rimpianti e con pochissimi momenti felici.
E chi si sarebbe ricordato di Luke Hemmings?
I miei parenti, i domestici e... Michael Clifford.
L'unica persona che mi sia mai stata accanto senza nemmeno accorgersene.
Anche se litighiamo e ci insultiamo, lui è l'unica parte stabile nella mia vita, l'unica cosa che sfugge al controllo dei miei genitori.
Michael è qualcosa non decisa da loro, qualcosa di non perfetto, qualcosa di caotico, che mi ricorda che sono ancora vivo.
La sua presenza, con tutti gli insulti inclusi nel pacchetto, è l'unica cosa che mi fa sentire me stesso. Che mantiene quella briciola di vitalità nella mia vita.
Più ci penso e più vorrei scappare via.
Lontano.
In un posto in cui il mio nome non viene associato alla famiglia più importante di Sydney, in un posto a cui a nessuno frega un cazzo di quanti soldi hai in tasca... Ma, ovviamente, non esiste un posto del genere.
Quindi mi limito a scappare nel parco dietro casa, fingendo che sia il mio idillio personale, il posto in cui posso essere chi voglio.
Eppure, quando poi ritorno nel mondo reale, è anche peggio.
Ritornare a fare i conti con i miei burattinai mi sta distruggendo giorno dopo giorno e io glielo lascio fare.
Perché?
Perché è così che va.
Non puoi semplicemente alzarti e ribellarti, non nel mio caso.
Le pugnalate che ho ricevuto dai miei stessi genitori mi hanno fatto capire che, accontentarli, è l'unico modo per stare tranquillo, nella mia bolla di perfezione.
Facendo come vogliono, loro sono felici e io fingo di esserlo quanto loro.
Una felicità precaria e apparente, come quella di una casa di bambole.
Non riesco nemmeno più a piangere.
Per cosa dovrei?
Sono io che ho scelto di dare loro il controllo e sono io che ho scelto di continuare così.

"Sei scappato?"

No, Michael.
Non posso scappare.
Sono rinchiuso in una gabbia da cui non mi è permesso uscire, figurarsi scappare.
Vorrei poter avere la sua libertà, la sua vita e vorrei poterlo odiare perché pensa che io abbia tutto ciò che qualcuno potrebbe desiderare, ma non è così.
Eppure non glielo dico.
Non gli svelo la vera realtà della mia vita perché non voglio vedere pietà nei suoi occhi.
Essendo lui l'unica cosa di reale rispetto a queste bambole che popolano le mie giornate, voglio che rimanga tale.
Che continui a comportarsi come sempre.
Che mi odi pure, mentre io, in silenzio, lo ringrazio.










Allora
Questo è un capitolo molto molto importante per me, perché viene espressa per la prima volta tutta l'interiorità di Luke

Questo è lui
Questa è la sua vita
Questo è quello che deve sopportare ogni giorno
Questo è quello che Michael non sa di lui

Come vedete è una situazione un po' più complessa del "i miei genitori sono rigidi" perché lui non ha il controllo della sua vita

L'unica cosa che sente di poter controllare ma allo stesso tempo che non può controllare
È Michael

Luke non odia Michael
Per lui, la sua presenza è fondamentale
Gli ricorda che anche lui può avere una vita normale ed essere libero, almeno su questo aspetto

Ci tenevo davvero a darvi un suo punto di vista, cosa che non ho mai fatto
E perché?
Perché una cosa importante delle mie storie è che si capisca che il nostro punto di vista è solo parziale
Che non sappiamo cosa sta passando l'altra persona, e possiamo fare solo delle supposizioni

Quindi perché stavolta ho infranto questa regola?
Perché Luke si merita di essere ascoltato, perché in questo capitolo c'è tutta me stessa, ci sono io

Inoltre è come quella goccia che fa traboccare il vaso perché Michael vuole cambiarlo, perché Michael pensa che basti ribellarsi, non conoscendo il resto

Ma a Luke va bene così
Basta che gli rimanga vicino, ricordandogli che è vivo

Quindi niente
Spero davvero tanto che il capitolo vi sia piaciuto
CIAOCIAO

𝐕𝐨𝐨𝐝𝐨𝐨 𝐝𝐨𝐥𝐥 || 𝑴𝒖𝒌𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora