Camila non usciva di casa da giorni e i suoi genitori cominciavano a chiedersi cosa le fosse successo.
"C'è di sicuro qualcosa,Alejandro."disse la madre di Camila,Sinuhe,al marito:"Qualcosa che non ci vuole dire."
"Tesoro,tranquillizzati. È un'adolescente...È normale."cercò di rassicurarla lui,posandole le mani sulle spalle.
"Sarà,ma ho paura. È sempre stata un libro aperto,adesso,invece,sembra completamente un'altra persona. I suoi occhi sono più spenti e per qualche inspiegabile ragione non vuole mettere piede a scuola."confessò.
"Allora prova a parlarle,se ti fa stare più tranquilla."
La donna seguì quel consiglio,salendo in camera della figlia. Aprì e la trovò china,a scribacchiare sul suo diario.
"Mamma,potresti bussare ogni tanto!"gridò,chiudendo di scatto il quadernetto.
Quel gesto non le passò molto inosservato,ma Sinuhe si avvicinò e disse:"Tesoro,non sono stupida.Mi accorgo del tuo comportamento sempre più strano. Che succede? Un tempo mi dicevi tutto."
Camila cercò di ingoiare il groppo che le si era formato in gola. Si sentiva in colpa,ma sapeva anche che non poteva parlarne con la madre. Era qualcosa di troppo grande per loro,per lei. Non avrebbe capito. Così scelse l'unica soluzione possibile:provò ad allontanarla.
"Che te ne frega?Tanto non te n'è mai importato nulla,perché adesso dovrebbe?"sputò acidamente.
Sinuhe impallidì.Quella non era sua figlia,non poteva essere lei. Dov'era finita quella ragazza dolce,gentile,che sorrideva sempre? Sembrava scomparsa.Svanita nel nulla.
"Sai che non è vero."
"Vai via,cazzo,vattene via!"urlò ancora,gettando il suo diario contro la porta.
I suoi occhi trasudavano odio e qualcosa di indecifrabile,nascosto ancora più in fondo. Si chiamava paura.
Sua madre chiuse la porta,dietro la quale si accasciò a piangere. Camila udì i suoi singhiozzi e il senso di colpa aumentò. Non riusciva a restare lì un minuto di più,perciò scese dalla finestra. Aveva bisogno di staccare tutto. Anche solo per un minuto.
Cominciò a correre verso il bosco,immergendosi tra le fitte fronde degli alberi. Arrivò nel posto che Lauren le aveva mostrato,ma era già occupato. C'erano Lauren e una ragazza. Sostavano sulla riva del laghetto,tenendosi per mano.
Credeva di essere l'unica che Lauren aveva portato in quel posto. Credeva di essere l'unica in generale,ma evidentemente si sbagliava. Le guardò abbracciarsi e se ne andò prima che potessero fare altro.
Sapeva di aver bisogno di un'unica persona in quel momento:Dinah. Si presentò a casa sua con sguardo basso,rimuginando su tutti i modi possibili per chiederle scusa. Però non ce ne fu bisogno:non appena la bionda intercettò i suoi occhi lucidi,la strinse tra le sue braccia. DJ e Mila erano tornate,forse persino più forti di prima.
"Vuoi spiegare?"sussurrò Dinah,facendola accomodare dentro.
Camila annuì flebilmente,seguendola per le scale.
"È cominciato tutto quel giorno in cui Lauren mi ha fatta cadere in una pozzanghera. Ho incontrato il suo sguardo e...Ogni cosa ha acquisito un senso. Da allora,ho cominciato a pensare a lei in qualsiasi istante della giornata.I dubbi mi mangiavano viva. Subito dopo il concerto,mi ha portata in un posto bellissimo,una specie di radura in mezzo al bosco,e ci siamo baciate. Adesso sono corsa lì,perché ho discusso con mia madre e...Era con un'altra. Si tenevano per mano."
"Oh."fu la risposta di Dinah.
Lauren non le sembrava il tipo da voltare così velocemente pagina,dopo tutto quello che provava per Camila.
"È solo colpa mia,DJ. Sono stata io ad allontanarla! E lei...Lei ha già trovato una migliore di me..."
"Mila,se davvero è stata tua,vedrai che tornerà."
E se lo augurava...
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Wishes-Camren
RomanceDue ragazze. Milioni di miliardi di dubbi. L'esistenza di Camila e Lauren era abbastanza vuota,prima di conoscersi. Ma è proprio dopo il loro incontro,che dovranno fare i conti con se stesse. Dovranno decidere se rinnegarsi o prendere le redini del...