SKAM ITALIA

Un giardino pieno di rose [Edoardo]

Eventuali errori verranno corretti il più presto possibile.



«Che schifo raga ― Fede lasciò che il suo zaino cadesse a terra davanti alla porta d'ingresso ― secondo me mi bocciano» Mi superò dirigendosi in salotto, mentre io accoglievo gli altri. Alzai gli occhi al cielo insieme a Rocco.

«Se ti hanno ammesso all'esame, passi sicuramente» Chicco entrò in salotto sedendosi sul divano vicino a Fede e Natan. Io e Rocco ci sedemmo in un secondo divano, più piccolo.

«Questa è una tua convinzione malata, Chicco.» Dissi con un tono di voce pacato ricevendo un'occhiataccia dal diretto interessato.

«Si e poi Fede, secondo te la Lorenzi vuole averti in classe anche il prossimo anno? Quella ti butta fuori a calci zì» Chicco alzò la voce e ridacchiò, seguito da tutti noi.

Li guardai tutti e quattro di sottecchi e milioni di pensieri, preoccupazioni e ansie si fecero spazio nella mia testa.

«Ci pensate mai al fatto che gli anni migliori della nostra vita siano terminati e che da ora in poi ci aspetta il mondo vero?» Dissi tutto d'un fiato richiamando l'attenzione di tutti. Rocco mi guardò a bocca aperta e tutti rimasero immobili per svariati secondi, sembrava stessero riflettendo sulle mie parole quando ricevetti una cuscinata in faccia da parte di Natan.

«Smettila Incanti, sei deprimente» Risi scuotendo la testa lanciando nuovamente il cuscino a Natan che lo afferrò subito.

«Piuttosto, abbiamo deciso dove andare per il viaggio di maturità?» Chiese Federico portando il busto in avanti.

Scossi la testa, proprio come gli altri.

«Se non vi dispiace, porterei Eleonora a Parigi.... ― mi grattai la nuca ― prima di partire per New York»

La stanza divenne gelida all'improvviso, addirittura gli sguardi che ci scambiammo li percepii freddi e pieni di tensione. Abbassai la testa ripensando alla reazione che aveva avuto Federico quando glielo avevo detto.

«Vabbè regà, non va mica in guerra ― Chicco si alzò dalla sua seduta raggiungendo il centro della stanza ― vorrà dire che faremo molti viaggi in America, che c'è di male»

Chicco. Colui che era sempre stato in grado di tirarmi su il morale, non importa quando grave o non grave sia la situazione, Chicco Rodi è una certezza.

«Li paghi tu, si? ― Rocco appoggiò la schiena al divano e Rodi gli mostrò il dito medio ― Comunque non ci dispiace, adesso che sei fidanzato non avrai più tempo per noi.»

Lo guardai alzando le sopracciglia «Dove sono in questo momento?»

«Fisicamente sei qua con noi, certo, ma con la mente sei con la tua Ele Sava in un giardino pieno di rose» Federico provocò una risata di gruppo, compresa la mia, ma la mia era una risata dovuta all'imbarazzo e al fastidio che provavo quando la nominavano solo per prendermi in giro. Ma è questo che fanno gli amici, loro possono.

Gli tirai un cuscino in faccia «Ah ah ― finsi una risata ― ne riparliamo quando ti innamorerai e deciderai di impegnarti.»

«Ma come? ― Natan mi fece voltare dalla sua parte ― La tua ragazza non ti ha detto nulla?» Sorrise divertito spostando la sua attenzione su Federico.

«Cosa avrebbe dovuto dirmi?» Feci oscillare lo sguardo tra Fede e Natan

«Federico si è messo UFFICIALMENTE con la rossa, Eva ― spalancai la bocca e il mio viso assunse un'espressione felice ― Cazzo Edoà, ma da quanto tempo non vai su instagram?»

«Non mi dicevi nulla coglione?» Mi avvicinai a lui dandogli un ceffone sulla nuca.

Federico si lamentò della manata e sotto lo sguardo attento degli altri aggiunse «Lo sai che ci aspettano delle uscite a quattro indimenticabili?»

Sentii Martucci ridere sonoramente insieme a Chicco.

«Non ci penso proprio ― mi passai una mano tra i capelli e tornai a sedere al mio posto, stendendo il braccio lungo lo schienale del divano ― io ed Eleonora non usciremo mai con voi due»

«Certo, convinto tu.» Rise ed io storsi il naso.

«Vaffanculo ―mi alzai tirando velocemente uno schiaffo sulla gamba a Federico prima che potesse replicare ― Qualcuno vuole dei biscotti?»

«Che palle 'sti biscotti»

Un borbottio di gruppo fece eco all'interno della stanza, cosa che mi fece alzare gli occhi al cielo prima di sparire in cucina seguito da tutti gli altri.

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