Sei un ragazzo intelligente... [Edoardo]

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La voce delicata di Eleonora lambì i padiglioni delle mie orecchie mentre mi trovavo con la testa appoggiata sulle sue gambe. Potevo sentire le sue dita sottili muoversi tra i miei capelli e di tanto in tanto la sentivo girarsi delle ciocche attorno alle dita per poi rilasciarle, provocandomi milioni di brividi. Avevo lo sguardo perso verso le onde del mare che si infrangevano delicatamente contro il muretto su cui eravamo seduti da almeno due ore.

«Edo, ma mi stai ascoltando?» Il suo tono si fece più colorato e tornai alla realtà sbattendo più volte le palpebre.

«Possiamo smettere di studiare? ― mi alzai portandomi a sedere vicino a lei, con le gambe a penzoloni ― Ti ho detto che so già tutto.»

Eleonora assottigliò quegli smeraldi che aveva al posto degli occhi ed alzò il mento con fierezza.

«Si, ma mi hai anche detto che ieri non hai fatto nulla e dovevi recuperare» sorrise come era solita fare quando stava per darti il ben servito, proprio come quando mi trattò male davanti ai miei amici un anno prima.

Sorrisi.

«Si ― la imitai ― ma siamo qua da due ore e non hai fatto altro che leggere questo capitolo che non abbiamo nemmeno fatto.»

Eleonora strinse le labbra posando lo sguardo sul titolo del capitolo che stava leggendo e poi tornò a guardarmi con un'espressione offesa.

«E me lo dici soltanto adesso?» Il suo tono duro si trasformò in una piccola risata che mi fece venir voglia di abbracciarla e non lasciarla più andare.

Mi voltai portando una gamba sopra il muretto, così da far posto ad Eleonora in mezzo alle mie gambe, dopodiché mi avvicinai stringendola a me. Lei si abbandonò contro il mio corpo continuando a ridacchiare. Dedicai al suo collo svariati baci delicati fino alla mandibola per poi fermarmi, scansare, dietro la schiena, alcune ciocche di capelli che le ricadevano sugli occhi, e sfiorare il suo collo con le dita. Tracciai una linea invisibile dal collo fino alla sua guancia, dove vi appoggiai la mano per accarezzarle lo zigomo. Si appoggiò completamente a me facendomi sorridere dolcemente ed inclinare il capo.

Quando aprì gli occhi mi sentii mancare il fiato, quegli occhi sarebbero stati la mia fine. Le sue iridi si incatenarono alle mie e sorrise debolmente.

«Mi mancherai... ― abbassò lo sguardo portandolo sul mare di Fiumicino ― ... sai, quando sarai a New York» Il vento estivo le scompigliò i capelli e sorrisi vedendola cercare di sistemare la situazione senza peggiorarla ulteriormente.

«Ele... ― le sistemai io stesso alcuni capelli dietro l'orecchio e lei si voltò ― verrai a trovarmi, verrò io, ce la faremo, vedrai... ― sbatté più volte gli occhi e strinse le labbra, colorate con il solito rossetto violaceo  che risaltava il colore dei suoi occhi ― ...dai» Le sorrisi e lei annuì tornando a guardare verso il basso.

La guardai di sottecchi portando il labbro inferiore tra i denti. Lei percepì il mio sguardo e si voltò scuotendo la testa «Cosa?» Ridacchiò.

Mi inumidii le labbra e sorridendo le risposi «Sei veramente stupenda.»

Le mancò il respiro e la vidi annaspare per incanalare dell'aria da far arrivare ai polmoni, sorrise appena abbassando lo sguardo per pochissimo secondi. Mi morsi il labbro inferiore in adorazione.

«Edoardo Incanti ― iniziò guardando davanti a se ― sei un ragazzo intelligente e dovresti sapere che ogni volta che mi guardi in quel modo, la voglia di non lasciarti andare aumenta sempre di più.» Piano, piano si voltò verso di me.

Si avvicinò a me unendo le nostre bocche in un bacio che di casto aveva ben poco. Mi mossi verso di lei quando portò una gamba sopra il muretto, feci scivolare una mano sulla sua schiena invitandola ad avvicinarsi ulteriormente a me. Una sua mano raggiunse la mia nuca e l'altra la mia guancia, che accarezzò delicatamente senza interrompere il contatto fra le nostre labbra. Mi allontanai per riprendere fiato e la guardai con occhi innamorati. Posai lo sguardo sulle sue labbra semiaperte a causa del respiro affannoso, dovuto al contatto intimo che avevamo condiviso fino a pochi istanti prima. La mano che si trovava dietro la mia nuca raggiunse il viso e mi attirò a se per baciarmi di nuovo. Trattenni il respiro, le mie dita affondarono nei suoi capelli stringendoli lievemente tra le mani.

Sentii un sorriso dipingersi sulla sua bocca, ancora contro la mia, ed aprii gli occhi constatando con gioia che anche lei mi stava guardando. I suoi occhi erano così vicini ai miei che potetti vedere il mio riflesso in essi e quello che vidi mi piacque tanto. Felicità.

Con lei ero probabilmente il ragazzo più felice del mondo e non riuscivo ancora  a credere che, dopo averla aspettata per un anno, dopo tutte le peripezie e gli ostacoli  che si erano presentati di fronte a noi, finalmente era mia.


21 giugno, 21:00

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edincanti : quando lei è più bella del tramonto 😍 #smettiladiesserecosibella #fiumicino #ilnostroposto

commenti:

eleonora.sava00 : sei stupido 🙈❤️
edincanti : @eleonora.sava00 forse un po', si 😊
federicocanegallo : WOOOW🔥🔥
edincanti : @federicocanegallo statte bono eh
evabrighi : bella Eleee💓💓
chiccodarodi : badalo il mio sottone preferito
roccomartucci : 🙄 queste descrizioni zzì...
edincanti : @roccomartucci quei capelli zì...
filipposava : è proprio vero che  sono il più bello della famiglia Sava


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