Fastidio del cazzo... [Martino]

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Riposi il cellulare nella tasca dei miei pantaloni e tornai a guardare i ragazzi

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Riposi il cellulare nella tasca dei miei pantaloni e tornai a guardare i ragazzi.

«Niente regà, Niccolò non viene» Dissi con un tono rassegnato e anche dispiaciuto. Non lo vedevo da due giorni, sapevo che era impegnato con lo studio a causa degli esami ma mi mancava stare con lui.

Giovanni spalancò la bocca e sbatté la mano contro tavolo, gli altri si unirono in una lamentela comune.

«Deve studiare, poraccio» Luchino ridacchiò prima di addentare il suo panino ripieno di prosciutto.

«Il prossimo anno dovrai studiare pure tu, lo sai Luchì?» Elia gli spettinò i capelli e Luchino risultò più perso del solito dopo quell'affermazione.

«Ma 'nche senso scusa? Io mi faccio bocciare.»

«Idea geniale Luchino, davvero un genio.» Giovanni lo prese in giro cercando di rimanere il più serio possibile ma scoppiò a ridere subito dopo, seguito da tutti noi.

«Che è quella faccia Marti?» Elia richiamò la mia attenzione e vidi Giovanni inclinare il capo cercando di capire per quale motivo io fossi così giù di morale.

«No è che mi manca, ci siamo visti due giorni fa e abbiamo pure avuto una piccola discussione... ― sospirai ― Vorrei solo chiarire le cose e possibilmente non attraverso un cellulare.»

«C'hai ragione» Luca annuii continuando a mangiare il suo adorato panino dal quale proveniva un odorino allettante. Elia cercò di dare un morso al medesimo panino rischiando di essere ucciso dal biondino.

«Me l'ha dato Silvia, statte bono» Lo respinse portando un braccio davanti a se per proteggere il panino.

Risi sonoramente assieme a Giovanni che guardandomi, poi, mimò un stai tranquillo riguardo la faccenda con Nico. Annuii sorridendo appena.
Distolsi lo sguardo e lo posai sul cellulare di Elia, il quale era fermo su una pagina di instagram in cui vi era una foto di Eva con Canegallo.


19 giugno, 16:45

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evabrighi : la serata di ieri sera rimarrà nella storia, datemi retta #occhispiritati #nightgoals

Guardai Giovanni di sottecchi e un silenzio imbarazzante cadde su di noi. Io ed Elia ci guardammo complici.

«Che succede raga?» Chiese Luchino non sentendo più parlare nessuno.

«Niente» Mentii tornando a guardare Gio.

«Daje, dì...» Giovanni sorrise appoggiando le braccia sul ripiano del tavolo.

«Non è importante dai ― Elia appoggiò stupidamente il cellulare sul tavolo ― facciamo una partita a biliardino?»  Si alzò in piedi ed io lo seguii a ruota, cercando di cambiare discorso.
Luca posò prontamente il panino e afferrò, invece, il cellulare di Elia. Buttai la testa indietro ormai rassegnato al fatto che, in un modo o nell'altro, Gio avrebbe visto quella foto.

«Oh» Sospirò.

«Devi mettere una cazzo password» Dissi riferendomi ad Elia.

«Ma che cazzo c'è zzì...» Gio si avvicino a Luca e guardò in basso. Vidi la sua espressione mutare completamente, da gioiosa e rilassata, divenire triste e tesa. Ci guardò per pochi istanti, dopo che eravamo tornati  a sedere e tolse il telefono dalle mani di Luca, portandoselo più vicino.

Mi alzai di scatto raggiungendolo, così come Elia.

commenti:

federicocanegallo : assolutamente si 😂 mi manchiii!
evabrighi : @federicocanegallo anche tuu💓💓
eleonora.sava00 : che belliii💗
silvia.sil : vabbè ciao proprio
evabrighi : @silvietta.sil belli vè? 😹😹

Portai gli occhi su Gio, che stava ancora finendo di leggere i commenti. Poi, quando appoggiò il cellulare sul tavolo abbassai lo sguardo.

«Guardate che non me ne importa niente eh... ― si passò una mano tra i capelli e si grattò la nuca ― davvero...»

Non ci credeva nemmeno lui.

«Mi da soltanto un fastidio del cazzo.» Abbassò la voce e strinse i denti, affinché le parole arrivassero ovattate alle nostre orecchie.

«Non ci pensare Gio ― Elia si risedette al suo posto, come me ― Hai risolto con Sofia?»

«Diciamo ― appoggiò la schiena alla sedia ― A volte si vede proprio che è più piccola.»

«Però è bona» Luca morse ancora una volta il panino attirando l'attenzione di tutti noi.

«A volte non basta essere 'boni'» Dissi con fermezza assumendo uno sguardo giudicatorio.

Silenzio.

«Come va con Silvia?» Chiese Gio invitandoci a cambiare discorso.

Luchino iniziò a raccontare di quanto la notte prima avessero parlato a casa sua, prima di riaccompagnarla a casa con il suo motorino rosso, e di quanto avessero riso quando i loro nasi si erano scontrati mentre cercavano di baciarsi.


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elvquence

SKAM ITALIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora