Hai un disperato bisogno di... [Eleonora]

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Se sono presenti degli errori, verranno corretti il più presto possibile.

Filo raggiunse me ed Edoardo sul divano con in mano un'enorme contenitore pieno di pop-corns. Edoardo gli sorrise facendogli posto vicino a lui.

«Ci stanno anche i biscotti in cucina» Disse afferrando la prima manciata di pop-corn in un pugno.

«Eleonora li ha mangiati tutti, in realtà» Fece spallucce attirando la mia attenzione.

«Come scusa? ― allontanai la testa dalla spalla di Edoardo per fulminare mio fratello con un solo sguardo ― Sei tu quello che li ha mangiati tutti, caro mio» Sorrisi appena appoggiando la schiena al divano.

«Se lo dici tu»

Alzai gli occhi al cielo e subito dopo vidi Edoardo sogghignare insieme a Filippo, come due complici. Lui sembrò percepire il mio sguardo sulla pelle del suo viso e si voltò, incastonando le sue iridi meravigliosamente scure nelle mie, chiare.

«Filo, ma tu non devi uscire stasera? Con Dario, tipo?» Mi sedetti con le gambe incrociate.

«No rompicazzo, Dario è da sua madre e non tornerà fino a Sabato ― lo sguardo di Filippo oscillò per qualche secondo tra me ed Edo ― Dovrete sopportarmi tuuutto il tempo» Distorse la voce rendendola ancora più irritante appoggiando la testa sulla spalla di Edoardo, imitandomi.

«Va bene, vorrà dire che andremo a casa di Edo.» Mi alzai convinta che Edoardo mi avrebbe seguita a ruota, ma con grande sorpresa e stupore, quando mi voltai, lo vidi accoccolato a Filo. Portai le mani sui fianchi, spostando il peso del corpo su una gamba sola e assottigliai gli occhi.

«Edo?»

«No ― sorrise beffardo ― Preferisco restare qua a sparlare di te con tuo fratello.» Filippo mi mostrò divertito il dito medio, mentre una risata di soddisfazione lasciava la sua bocca rendendomi ancora più nervosa.

«Okay, allora penso che me ne andrò in camera mia» posai gli occhi sui pop-corn e mi allungai per afferrarne una quantità indefinita.

«Nah-ah ―ricevetti uno schiaffo secco sulla mano, alzai lo sguardo su Filo con la bocca semi-aperta ― Tu niente pop-corn caro ragnetto.»

«Smettila Filippo» Tentai nuovamente fallendo miseramente.

«Si dai Filippo, altrimenti mette il broncio» Guardai Edoardo e ridacchiai a causa del tono di voce che aveva usato, gli diedi una pacca sul ginocchio provocando un ulteriore risata sonora da parte sua.

«Non ti fanno stare bene.» Aggiunse poi mio fratello.

Sbuffai, mi voltai e feci per andarmene quando la voce di Filippo entrò nelle mie orecchie come un trapano e i ricordi dell'episodio che aveva iniziato a raccontare si fecero vividi nella mia mente.

«Da piccola mangiò così tanti pop-corn che non smetteva più di-...» Mi lanciai su di lui torreggiando su di lui.

«No... No Filo dai!»

Filippo continuò a raccontare quella cosa tra una risata e l'altra dovuta alla mia presenza letteralmente sopra di lui.

«Cazzo Filippo, ma perché?» Mi alzai sbattendo i piedi per terra e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

«Come sei permalosaaa»

«Ele... ― Edoardo intrecciò la mia mano nella mia attirandomi a sedere sulle sue gambe ― sono cose che capitano, non c'è nulla di cui vergognarsi» Mi scansò alcune ciocche di capelli dietro la schiena, sfiorandomi il collo con le dita affusolate.

«Ma poi puzzavano! ― Mi voltai di scatto dedicando una manata a Filippo e che si sdraiò continuando a ridere, ma tornò serio immediatamente guardandomi con sufficienza ― Eleonora, tu hai un disperato bisogno di scopare, S-C-O-P-A-R-E» Assottigliai gli occhi guardandolo male, ma sono più che convinta che la mia espressione non facesse così tanta paura.

«Se tu non fossi qua ci avrei già provato...» La voce roca di Edoardo solleticò il mio orecchio e milioni di brividi attraversarono la mia schiena. Le sue labbra si posarono sul mio collo, lasciando una scia di baci umidi fino al mento prima di premere la sua bocca contro la mia. Le mie dita affondarono nei suoi ricci e le mie labbra si mossero contro le sue quando lo sentii sorridere. Edoardo si staccò per pochi istanti prima di ripetere quell'azione più e più volte, lasciando che gli schiocchi dei nostri baci riempissero completamente l'ambiente circostante.

«Va bene, va bene ― Filippo si alzò dal divano alzando le braccia in segno di resa ― Mi avete convinto, me ne vado. ―Abbandonò la scodella sul tavolino ― Solo una domanda Ele»

Mi voltai accarezzando il viso di Edoardo.

«Fare sesso è molto meglio che guardare tutorial di giardinaggio, vero?»

Sentii Edoardo ridere e lasciarsi cadere verso lo schienale del divano, si portò una mano alla fronte continuando a ridere.

«Vai Filippo, vai!» Quasi urlai assottigliando gli occhi. Tornai a guardare Edoardo sbellicarsi dalle risate senza un apparente motivo e sbuffai mettendo il broncio, proprio come una bambina piccola. Sentii le braccia di Edo avvolgermi il corpo e le sue labbra adagiarsi sul mio seno, dove vi lasciò svariati baci prima di alzare gli occhi e incatenarli ai miei. Passai una mano nei suoi capelli e lo vidi socchiudere gli occhi per un attimo.

«Cazzo, ti amo» Mi baciò dolcemente, ma il modo in cui aveva detto quelle parole, così spontaneo e naturale fece apparire un sorriso involontario sulle mie labbra. Mi faceva male la bocca tanto stavo sorridendo in quel momento. Non pensavo fosse possibile amare così tanto una persona prima di Edoardo Incanti e se un anno prima mi avessero detto che lo avrei amato come nessuno prima di allora, non ci avrei creduto. I nostri mondi mi erano sempre sembrati distanti anni luce, pensavo che non mi sarei più fidata del sesso opposto, che non mi sarei più lasciata andare o che non mi sarei più innamorata, ed invece, un ragazzo con dei meravigliosi riccioli e un sorriso smagliante si trovava nel salotto di casa mia, ci stavamo vivendo a pieno e non sarei mai stata sazia di lui.

«Ti amo anche io»

Le pupille di Edoardo si dilatarono e un sorriso si dipinse sulle sue labbra prima che mi baciasse dolcemente.


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elvquence

fa pena, ma apprezzate la dedizione (rido)

SKAM ITALIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora