Holland
Mentre ballavo sinuosamente col vestito rosso brillantinato, si avvicinarono molti ragazzi a cui però non diedi molta importanza.
Ero al centro della pista di una delle più famose discoteche di Memphis e questo mi bastava. Non avevo intenzione di conoscere qualcuno, ma semplicemente svagarmi, ballare.
Avevo una voglia di distrarmi non indifferente in seguito alla perdita di mio nonno. Erano trascorsi quattro mesi e la mia vita non era nelle migliori condizioni.
Il lavoro non mi interessava più, la vita sentimentale neanche, le amicizie che avevo cercavano di farmi ritornare sulla retta via, non riuscendoci neanche un minimo perché alla fine avevo perso il controllo della mia vita, di me stessa.
Sapevo solo che ogni notte mi recavo in quella discoteca, ballando da ubriaca fradicia. Ero talmente tanto sbronza da non ricordare nulla il giorno seguente.
Delle mani si appoggiarono sui miei fianchi in modo possente, qualcuno si avvicinò col suo corpo al mio, così tanto da farmi avvertire "la presenza". La rabbia mi invase.
Mi voltai lentamente per dirgli qualcosa, ma quando mi voltai, ogni tentativo fu invano. Era un ragazzo meraviglioso, di una bellezza quasi disarmante.
C'erano diversi ragazzi quella sera, ma la bellezza che aveva lui mi catturò, sembrava essere di un altro pianeta. Non era il solito ragazzo perfetto.
Alto, capelli color castano chiaro quasi tendenti al biondo, occhi azzurri, sorriso a trentadue denti e molto muscoloso. Indossava una maglia bianca aderente e un pantaloncino nero e ringraziai mentalmente quei vestiti poiché misero in evidenza tutte le forme del suo corpo.
Ci guardammo per qualche secondo prima che lui appoggiasse di nuovo le mani sui miei fianchi, invitandomi a ballare con lui.
"Sono Cody. Cody Christian." - Sussurrò al mio orecchio accarezzandomi lievemente il sedere mentre ballavamo corpo a corpo.
"Dicendomi il tuo nome speri che io ti dica il mio?" - Chiesi sensualmente provocandogli dei brividi. Me ne accorsi subito.
"No ma forse davanti ad un drink, me lo dirai." -Mormorò indicando delle poltrone in lontananza, che erano poste accanto a dei piccoli tavoli neri con dei bicchieri vuoti.
"Non credere che io sia così debole. Potrei stupirti." -Ammisi appoggiando le mani sul suo petto. Cominciai ad accarezzarlo lentamente.
"Tu non credere di potermi provocare così tanto e uscirne pulita." -Bisbigliò accanto al mio orecchio per poi avvicinare la sua bocca alla mia pelle, prendendo delicatamente il mio lobo tra le labbra.
Socchiusi gli occhi, dimenticandomi per un attimo dov'ero. Ero in discoteca, a ballare con uno sconosciuto ed avevo come la sensazione che stessimo oltrepassando dei limiti. Ma anche se avessi voluto fermarmi, non ci sarei riuscita.
Era come se avessi perso qualsiasi inibizione, non che l'avessi mai avuta in particolare, ero da sempre uno spirito libero.
"Andiamo a bere qualcosa, così riuscirò a farmi dire il tuo nome." - Sussurrò afferrando leggermente il mio polso per poi condurmi verso le poltrone che erano completamente isolate dalla pista da ballo...
In tutta quella distanza, la musica si sentiva davvero poco e in qualche modo avevamo più modo per ascoltarci, essere più isolati ed avere più privacy. Anche perché da quello che potei notare, tutti avevano concentrato l'attenzione sulla pista ed erano troppi impegnati a bere, baciarsi e strofinarsi per guardare noi in fondo alla sala che era così vasta.
Eravamo esclusi anche dalle luci colorate, quindi in un certo senso avevamo l'opportunità di guardarci meglio. Non restai affatto delusa, era anche più bello senza tutte quelle luci led della discoteca, puntate sul suo viso.
Si sedette sulla poltrona bordeaux e dorata, e mi fece cenno di sedermi accanto a lui.
Quando appoggiò il braccio sul posto accanto a lui, il Rolex dorato che aveva al polso, catturò la mia completa attenzione. Ed era così stupendo, doveva essere costato una fortuna.
In quel momento lo squadrai, dava l'impressione di essere un ragazzo abbastanza ricco da potersi permettere tutto ciò che desiderasse, un comune figlio di papà. Diversamente da me, che non potevo permettermi molto.
Appoggiai le mani sulle sue ginocchia e iniziai a muovermi lentamente con il mio vestito rosso che era davvero corto.
Cominciai a fare quasi uno di quei balli che si fanno prima di qualche spogliarello ed io ero in grado di farlo, amavo il ballo, ero in grado di ballare e far girare la testa ai ragazzi. Era una mia capacità innata.
Ma in quel momento, non avevo l'attenzione degli altri ma solo di lui. Avevo compreso che mi piaceva provocarlo e a lui piaceva farsi provocare.
Mi sporsi in avanti per afferrargli il viso dal mento con la mano destra, mi guardò sorpreso e in seguito abbassò lievemente gli occhi sul mio seno che era alla sua portata, proprio davanti i suoi occhi, dato che ero abbassata. C'era di più da vedere.
Rialzai il suo viso dal mento sorridendo e mi avvicinai di più con le labbra sulle quali avevo un vistoso rossetto rosso brillantinato.
"So che ti piace guardare più sotto." - Sussurrai con le labbra a due centimetri dalle sue. Sorrise mordendosi il labbro inferiore con un gesto che mi fece leggermente impazzire.
Ma volevo essere io a condurre quel gioco, lui doveva solo essere il mio sottomesso.
Lo sfidai con un sorriso malizioso, inginocchiandomi lentamente per poi rialzarmi sensualmente. Tenni ancora entrambe le mani sulle sue ginocchia ed in seguito cominciai a salire facendo avanzare le mani sulle sue gambe fino ad arrivare all'inguine.
In quel momento partì una canzone sensuale, canzone tipica prima di ogni spogliarello, quasi hot. Mi voltai un secondo e osservai che tutte le persone avevano smesso di ballare e che si era creata una cerchia enorme di gente che osservava ciò che stavo facendo. Il deejay aveva selezionato una canzone per me.
Sorrisi leccandomi il labbro superiore, sentendo l'attenzione di tutti puntata su di me.
Cody Christian mi fissava sorridendo, mordendosi il labbro inferiore per ogni mio movimento e sembrava quasi spogliarmi con i suoi occhi azzurri. Smisi di toccargli le gambe e mi posizionai dritta di fronte a lui.
Alzai la gamba, appoggiando la scarpa rossa col tacco, poco più sotto della sua parte intima. Mi leccai l'angolo destro delle labbra. Lui sussultò, spaventato leggermente ma in quelli occhi vidi anche tanta eccitazione e ne ebbi la conferma quando tolse la sua schiena dalla poltrona e si avvicinò leggermente a me.
Appoggiò la mano sulla mia caviglia nuda e iniziò a far salire la mano lungo la mia gamba fino ad arrivare alla mia coscia. Più saliva con la mano, più sentivo l'eccitazione scorrere nelle vene. La gente cominciò ad urlare un:"Oh."
Lui mi guardò con sfida con la mano sulla mia pelle ma io interruppi il suo gioco prima che lui arrivasse più sopra. Riportai la gamba a terra, con il tacco che fece un rumore sordo sul pavimento proprio nel momento in cui la canzone terminò.
Subito dopo partì una canzone più sensuale della precedente. Appoggiai le mani sulle spalle del ragazzo che avevo di fronte e lo spinsi indietro violentemente, facendo scontrare la sua schiena con la poltrona, prima di salire a cavalcioni su di lui. Ammiccò malizioso.
Povero, era completamente ignaro di ciò che sarebbe accaduto.
Questo è il primo capitolo, la storia vera e propria inizierà dal prossimo capitolo nonché il secondo. Quali sono le vostre impressioni?
Faq: Amate l'inverno o l'estate? Perché?
Io amo la primavera, clima mite. 😂
LA STORIA SARÀ PUBBLICATA OGNI TRE GIORNI. 🖤🖤
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R O L E X || HODY
FanfictionUna notte in discoteca, lei lo provocò, lo baciò e gli rubò qualcosa che era suo solo per metterlo sulle sue tracce, per aumentare l'interesse che lui provava verso di lei. Ma non sapeva che stava giocando col fuoco, lui era il suo capo. Holland Rod...