"Dovrei andare, qualcuno potrebbe dubitare."-Feci per andarmene quando finimmo di far l'amore, sollevandomi con le mani che fecero una lieve pressione sui suoi pettorali.
"Resta ancora un po', ho bisogno di te."-Sussurrò quando i nostri occhi si incontrarono, mi sciolsi per la dolcezza.
"Sai bene che sono trascorsi circa cinquanta minuti da quando siamo qui?-"-Sussurrai sorridendo, guardandolo intensamente.
"Non mi importa adesso. Ho tutto quello che ho chiesto finora, stare qui con te sul mio petto, accarezzarti, fare tutto ciò che ho sognato di fare."-Sorrise cercando poi le mie labbra.
Ci baciammo per qualche secondo e quello fu un ottimo modo per convincermi. Mi abbassai nuovamente, appoggiando l'orecchio sinistro sul suo petto, rilassandomi pienamente col viso sulla sua pelle nuda che ormai aveva addosso il mio profumo. Riprese ad accarezzarmi i capelli, facendo vagare la sua mano tra di essi.
Cominciai ad accarezzarlo sui pettorali, tracciando linee immaginarie per poi chinarmi e lasciargli qualche bacio di tanto in tanto.
"Ti è piaciuto o ho sbagliato qualcosa?"-Chiese quasi con timore, sollevai il viso per avvicinarmi alle sue labbra. Mi sollevai quel poco che bastasse per prendere dolcemente il suo viso tra le mani.
"Scherzi? Sei stato perfetto, ma ammetto che questo momento mi sta piacendo di più."-Sorrisi avvertendo delle forti emozioni dentro di me per poi baciarlo ancora e ancora.
"Perché questa è la vera intimità, star così, parlare fino allo sfinimento e amarci un po' di più."-Lo guardai intensamente mentre pronunciava quelle parole e inizialmente non le compresi molto.
Ma non per altro, ma perché ero immersa in un universo tutto mio, rendendomi conto di quanto lo amassi, di quanto amassi ogni suo particolare, di quanto amassi ogni suo piccolo suono, di quanto amassi la sua voce, il suo essere perfetto soprattutto interiormente.
"Mi sembra di aver capito che tu non mi abbia ascoltato, giusto?"-Chiese ridendo ed io mi sollevai posizionandomi di fronte a lui che si tirò su mettendosi seduto.
Ero coperta con una parte del lenzuolo grigio che mi copriva il seno. Quel lenzuolo che copriva il divano ma che avevamo tolto da esso per coprirci.
Portai una mano sulla sua guancia sorridendo e ammirando l'uomo di cui avevo scelto di innamorarmi. L'uomo che provava ancora un dolore disumano per la mancanza dei suoi ed io mi sentivo come se lo stessi compensando per tutto l'amore che meritava e che non aveva ricevuto.
Ma quel suo dolore, era anche un po' mio. Ci comprendevamo reciprocamente, avevamo avuto dei lutti di recente, avevamo stravolto la nostra vita e perso le persone a noi più care. Il nostro amore era basato su questo, su un dolore comune, sulla comprensione ed empatia, su come poter sopravvivere ad un dolore grande come un lutto, grazie alla forza dell'amore.
Perché era questo ed era vero ciò che si era sempre detto, l'amore muove il mondo e senza di esso ci sarebbe solo un grande vuoto.
Dolori e gioie fanno parte della vita ma saperle superare insieme, andare avanti insieme, quello è amore.
"A cosa stai pensando per escluderti così tanto dal mondo?"-Chiese dolcemente fermando la mano con la sua sul suo viso, per poi baciarla.
"Penso che sono fottuta perché sono innamorata persa di te. Innamorata del mio capo. Se me lo avessero detto qualche anno fa, non ci avrei mai creduto"-Sussurrai fissando un angolo del pavimento, pensando ai suoi genitori.
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R O L E X || HODY
FanfictionUna notte in discoteca, lei lo provocò, lo baciò e gli rubò qualcosa che era suo solo per metterlo sulle sue tracce, per aumentare l'interesse che lui provava verso di lei. Ma non sapeva che stava giocando col fuoco, lui era il suo capo. Holland Rod...