Capitolo 4

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Quella sera a cena, il nonno era  silenzioso, mentre Maria raccontava le sue miglior ricette. "Le ricette migliori della Germania!" le chiamava.
In quel momento, un nitrito rabbioso squarciò le lodi della governante e mi cadde la forchetta di mano. Il nonno sospirò.-A quanto pare, Forlove non vuole dormire nemmeno stanotte.
-Già.
Li osservai,curiosa.-Chi è Forlove?
Mentre il nonno scuoteva la testa, Maria disse.-E' il cavallo nella scuderia. E' selvaggio e pazzo!
-Nessun cavallo è pazzo.-dissi. Era una cosa che avevo sempre pensato: non esistono cavalli pazzi o cattivi, se il cavallo ha una reazione negativa è colpa nostra.
Il nonno alzò un sopracciglio.
-Posso vederlo?
-Assolutamente no!-esclamò lui, mentre Maria mi sfiorò il viso.-Tesoro,è troppo pericoloso.
Sbuffai e guardai il nonno negli occhi.-Pensavo che tu domassi i cavalli,nonno.
-Quel cavallo è impossibile da domare. E meno sai di lui,meglio è.- ribatté.
La cena si svolse nell'assoluto silenzio finché decisi che era ora di andare a dormire.-Scusate,ma sono stati due giorni lunghissimi. Forse è meglio che io vada.- Maria mi sorrise,mentre mio nonno disse.-Va bene. In effetti domani devi alzarti presto.
Alzai un sopracciglio confuso.-Perché?
-Domani mattina il garzone,Fred, deve preparare la scuderia per due nuovi cavalli. Che ne dici di dargli una mano?
In quel momento, sentii le farfalle nella pancia: io,lavorare con i cavalli? Sarebbe bellissimo. Non sapevo montare,però ho sempre amato i cavalli.
-Ci sto, sarà interessante.- sorrisi.

Alle 5.30 in punto,la signora Meyer mi buttò giù dal letto. Con gli occhi a metà, mi infilai dei calzoncini di jeans e una canottiera azzurra. Raccolsi i miei capelli in una coda alta e scesi in cucina. Maria mi mise davanti il cappuccino e un cornetto. Mentre mangiavo, la porta si aprì e dei riccioli neri comparvero davanti ai miei occhi. Gli occhi scuri e il naso cosparso di lentiggini. Il ragazzo strinse la mano a mio nonno.-Salve,Jack.
-Buongiorno,Fred. Sei arrivato tardi questa mattina.
Maria posò un caffè sul tavolo,davanti a me.-In tempo per il caffè,però.
-Buongiorno,Maria.-disse il ragazzo. Poi mi sorrise e si sedette di fronte a me.-E così tu sei la nipote di Jack, Johanna.
-Così pare. Sono Jo.
-Va bene,Johanna.- fece un sorrisetto odioso e io alzai gli occhi al cielo: evidentemente era il solito tipo a cui piace scherzare e fare il Don Giovanni.
Dopo aver bevuto il suo caffè,si alzò.-Sei pronta?
-Quando vuoi.
Lo seguii fino alla scuderia. Quando entrai, mi colpirono i box, verniciati da poco di un rosso fiammante; i secchi pieni di cibo e l'interno ricoperto di paglia pulita. I pochi cavalli che c'erano erano ben tenuti e di ottima salute. Osservai curiosa un cavallo bianco che si affacciò e nitrì in segno di saluto.
-Ehi,ciao...Akira.- le accarezzai il lungo ciuffo della criniera. Fred sorrise.-Lei è un andaluso. Sono cavalli molto eleganti.
-Lo vedo.-dissi,osservando Akira,che mi osservava con occhi vispi e curiosi. In quel momento, un nitrito selvaggio percosse la scuderia da cima a fondo e Akira si ritrasse spaventata. Così come gli altri cavalli.-Chi è?
-Oh,Forlove. Di mattina è sempre nervoso. E lo è soprattutto la sera.
-Ho sentito parlare di lui, a cena. Dov'è?
-Il box in fondo,a destra. Non ti avvicinare a lui,okay?
Camminai lentamente. Quando finalmente arrivai, buttai un occhio dentro il box. Non sembrava accogliente come gli altri e nemmeno particolarmente pulito. Dentro, un cavallo dal manto rossiccio camminava su e giù nervosamente. La coda aggrovigliata,la criniera sporca e corta, il mantello opaco dalla sporcizia.
-Perché lo tenete così? E' orribile.
Sentendo la mia voce, il cavallo si immobilizzò sulle zampe e mi guardò fisso. Una striscia bianca partiva dal muso e arrivava quasi fino alle orecchie.
-Vorremmo lavarlo. E lavare il box. Ma lui è davvero... pazzo.- disse Fred a bassa voce. Scossi la testa e afferrai il chiavistello del box.-Io non ci credo.
-Ferma!- spaventato dalla voce di Fred, Forlove alzò il muso di scatto e nitrì furiosamente. Lasciai subito il chiavistello.-L'hai spaventato!
-Io a lui?!- Fred mi afferrò il braccio e io mi divincolai velocemente.
-Jo,devi stare lontana da questo cavallo! E' pericoloso e...- Fred sospirò.-Lasciamo perdere. Aiutami a dare il mangime ai cavalli, okay? Dopo ti farò vedere la selleria e come sellare un cavallo.
Osservando Forlove,che ci fissava,dissi.-E perché? Non devo dare una mano solo a pulire?
-Beh,magari un'allieva avrà bisogno di una mano per sellare il suo cavallo e io potrei essere impegnato. A quel punto, interverrai tu. Che ne dici?
Poco convinta, annuii e lo seguii. Sentivo gli occhi di Forlove fissi sulla nuca.

ℐ𝓁  𝒸ℴ𝓇𝒶ℊℊ𝒾ℴ 𝓅ℯ𝓇  𝓋ℴ𝓁𝒶𝓇ℯ.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora