Capitolo 12

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L'agente ispezionò la scuderia ma non trovò nulla che conducesse su qualche pista.
Finalmente, uscì dalla nostra scuderia e dopo pochi minuti strinse la mano al nonno e anche a Fred.- E' in ottimo stato. Sono sicuro che dopo il concorso questo posto tornerà alla gloria di un tempo.
Lara si avvicinò a Fred.-Scommetto che la maggior parte del merito è tuo.- sorrise dolcemente. Fred sorrise ma in modo freddo e distaccato.-No,è di tutti.- e mi lanciò uno sguardo spaventato. Soffocai una risata.-Lara, non starai cercando di rubarmi... lo stalliere.- lo dissi con tono carico di doppi sensi e Lara mi fissò in tralice.-Oh.- sorrisi,perchè aveva capito.-Certo che no,Johanna.
-Finalmente.- esultai.-Almeno tu ricordi il mio nome. Tua madre sembra dimenticarselo sempre.- lei sorrise freddamente poi tornò da sua madre. Andarono via senza salutare e poco dopo l'agente le seguì. Maria battè le mani contenta.-Stasera torta al cioccolato per tutti!
Il nonno passò un braccio intorno alle spalle di Fred.-Ti fermi con noi,vero ragazzo?
-Magari,grazie.
I cavalli riposavano tranquilli. Feci una carezza a Silente,che era nel box accanto a Forlove. Arci era nello stesso box di Arabella e feci una carezza anche a loro.
Quella sera, a tavola, il nonno alzò all'improvviso il bicchiere di vino bianco e disse.-A Jo!
Tutti esultarono con lui,tranne Fred che disse.-A Johanna!
Lo fulminai con lo sguardo e tutti risero.
Quella notte,stavo per addormentarmi quando sentii bussare alla porta. Mia madre fece un sorriso e si sedette sul mio letto.-Tesoro, mi dispiace di averti svegliata.
-Non mi hai svegliata,ero sveglia.- sorrisi anche io. Lei prese un respiro profondo e disse.-Non abbiamo avuto l'occasione di parlare un po' io e te.
In effetti,era vero. Nel trambusto, io e mia madre ci eravamo a malapena scambiate qualche parola.
-Sei emozionata per il concorso?
-Moltissimo.- sospirai.- Nervosa.
-Normale.-constatò lei.- Ho in mente un'idea di cui vorrei parlare con te.
Mi sollevai sui gomiti,osservandola. Lei sorrise, gli occhi che brillavano quando aveva qualche progetto.-Che ne dici di una festa nel fienile? Aiuterebbe ad avvicinare qualche vecchio amico del nonno e portare qualche nuovo cliente.
-Intendi,dopo il concorso?- lei annuì e io aggrottai la fronte.-Mh, non so... E se alla fine non vincessimo?
-Non importa. In qualche modo,aiuterà comunque.-replicò.
Decisi di farla contenta e poi,chissà, forse sarebbe stato davvero utile a prescindere dalla nostra vittoria. Lei battè le mani.-Domani ne parlo con il nonno. Invece...- fece uno sguardo malizioso.- Fred?
-Fred cosa?-arrossii.
-Su, non prendermi in giro!- mi fece una linguaccia e io le risposi con una cuscinata.
-Ricordati che sei mia figlia e ti conosco come le mie tasche!
-Bene,allora non chiedermi niente.- ribattei poi mi infilai sotto le coperte.-Buonanotte,mamma.
Lei fece per uscire.-Per oggi te la sei scampata.

Il giorno dopo, l'allenamento fu tosto.
Adesso,potevo finalmente cavalcare Forlove nel tondino della scuderia ma non immaginavo che avessimo ancora così tante cose da migliorare.
Il nonno e Fred impartivano consigli e istruzioni e Forlove era carico al massimo ma non nervoso. Superai un verticale con facilità poi gli feci fare un giro intero al galoppo e lo fermai.-Siamo a pezzi.
-Va bene così. Continueremo nel pomeriggio.-disse il nonno. Per tutto il tempo che avevo saltato con Forlove era stato sull'attenti e nervoso. Mai visto così.
Fred si asciugò il sudore sulla fronte.-Abbiamo sudato più noi che voi.
Qualche minuto dopo, io e Fred eravamo nella scuderia. Io seduta sullo sgabello a leggere, lui a strigliare Arabella.
Sbadigliai e lui sorrise.-Dovresti riposarti.
-Sto bene.-mi piaceva passare del tempo con lui. Anche solo osservarlo mentre lavorava mi trasmetteva calma e gioia.
Lui fece rientrare Arabella nel box e si spostò da Silente.
Mi avvicinai per accarezzarlo e dargli qualche mentina e Fred disse.-Non ci crederai mai.
-A cosa?
-Un'ora fa mi ha chiamato la signora Becker. Mi ha lodato fino alla morte,finchè mi ha passato Lara; lei mi ha offerto di lavorare con loro, nel loro circolo!
La bocca si spalancò da sola: ma fino dove potevano arrivare,quelle due?
-Ovviamente,tu hai risposto...
-Di no,certo.- rise lui.- Sembravano abbastanza contrariate.
-Lara ha una cotta per te.- sbottai.-Non è per il tuo talento. La signora Becker lo fa soltanto per accontentare sua figlia, che ti vuole lì.
-Quindi,per te non ho talento.- disse lui. Mi accorsi di averlo offeso perciò dissi.-Sì che ce l'hai.
-Certo,Johanna.- fece per andarsene e allora lo afferrai per una mano.-Tu sei una delle persone più brave che io conosca con i cavalli, mi stai insegnando moltissimo e ti ammiro molto. Capisci i cavalli, come se fossi uno di loro.-esclamai. Diventai rossa e lui sorrise.- Anche tu sei così.
Sorrisi e lui si avvicinò di più.-E ci capiamo noi due,molto.
-Dici?
Mi diede un lieve bacio sulla guancia e io misi il broncio. Lui fece "no" con l'indice.-Eh,no signorina. Abbiamo detto fino a dopo il concorso!
-Che cretinata.- sbuffai con forza e lui scoppiò a ridere.

Il giorno dopo, mi svegliai di soprassalto. Forlove nitriva e i suoi nitriti furiosi si sentivano fin dalla scuderia. Maria apparve sulla porta.-Tesoro,sei sveglia. Quello stallone non vuole stare zitto!
Quando scesi, Fred era sulla veranda col nonno e osservavano pensierosi la scuderia.
-Dove sono la mamma e il papà?
-In città. Non riuscivano a dormire e allora all'alba sono usciti.- spiegò il nonno. Buttai giù con un solo sorso il latte e afferrai un cornetto fumante.- Vado da lui.
-Sarebbe ora.-disse il nonno. Fred posò la tazzina vuota sul tavolo.-Vengo con te.
Quando entrai,Forlove alzò la testa stupito poi riprese a nitrire.-Che hai,bello?- disse Fred. Mi sedetti a terra,davanti il box.-Sono giorni che sta così e tra meno di una settimana c'è il concorso. Non so proprio cos'ha.
-Posso chiamare il nostro veterinario, Michael. Magari ha male da qualche parte.
-Sarebbe perfetto.- anche se dubitavo fortemente che c'entrasse qualcosa a livello fisico. Forlove sembrava in forma, ma gli occhi erano lampeggianti.
Qualche ora dopo, un furgone bianco rovinato si fermò nel nostro viale. Io e Fred eravamo nella scuderia. Mia madre e mio padre nel recinto delle galline: mia madre rideva come una ragazzina mentre mio padre scappava da un gallo infuriato.
Il nonno e Maria erano nella veranda,Rex abbaiò in segno di saluto.
Scese un uomo sulla cinquantina, i capelli neri e grigi. Indossava una tuta e degli occhiali da sole; tirò fuori dal camion una borsa e salutò il nonno con la mano. Fred gli andò incontro.-Michael, è un piacere vederla.
-Il mio, Ferd.
-Veramente, sono Fred.
Iniziavo a pensare che in questo paese ci fosse qualche problemino con i nomi. Michael sorrise imbarazzato poi abbracciò Maria ed esclamò.-Come sono felice che mi avete chiamato! Dov'è il cavallo di cui mi devo occupare?
Quando gli mostrai Forlove, storsi il naso vedendo come lo guardava: non come un "paziente",ma come un portafoglio rigonfio di soldi.
-Sembra forte e di buona saluta,zampe da saltatore.- disse.
-Infatti abbiamo un concorso.-disse il nonno.
-Vorrei sapere se sta bene.-dissi.-Sa, sono giorni che è mol...
-Sì,certo.- lo tastava,ma continuava a guardarlo adorante.-Oh.- disse,rabbuiandosi.
Mi voltai di scatto a guardarlo.-C'è qualche problema?
-Be...Sì.- disse.-Qui ha uno strappo... Sembra che gli duole molto,vero bello?- Forlove nitrì furiosamente e Michael sobbalzò.-Forse è meglio se lo porto in clinica.- disse.
Il nonno alzò un sopracciglio.-Solo per uno strappo?
-E per quanto tempo?!-esclamai io. Michael sorrise.-Non voglio prendere sotto gamba niente,visto l'importanza del concorso. Per tre giorni al massimo,che ne dite?
-Se è per il suo bene.-disse Fred. Annuii,a malincuore.
-Bene, tornerò a prenderlo domani.
Osservai il furgone sparire,mentre accarezzavo Forlove. Era strana,la faccenda: non sembrava che Forlove sentisse dolore e anche se aveva scoperto qualcosa a livello fisico,Michael sembrava quasi... contento. La luce non si era spenta e nemmeno il sorriso beffardo.
E poi, riflettei, come faceva a sapere dell'importanza del concorso?

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